Dressage: Altre defezioni in vista delle Olimpiadi

Martedì, 15 Gennaio 2008 ore 20 e 30 Scritto da Selene

Dopo la svizzera Silvia Iklé, anche le amazzoni canadesi Ashley Holzer e Cindy Ishoy hanno deciso di rinunciare alle Olimpiadi.

Due amazzoni canadesi hanno rinunciato alle Olimpiadi di agosto a causa del caldo e dell'umiditá di Hong Kong, oltre che a causa degli elevatissimi costi in cui incorrerebbero seguendo la trafila canadese per la qualificazione.

Cindy Ishoy e Ashley Nicoll-Holzer, entrambe membri della squadra canadese medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Seoul del 1988, dicono che la trafila canadese per la qualificazione olimpica (i cui dettagli sono appena stati rilasciati dalla federazione canadese) richiede che cavalli e cavalieri gareggino in competizioni negli USA e in Europa prima di partire per Hong Kong.

"Tutto questo stress aggiuntivo, nella mia opinione, é troppo per i cavalli" ha detto Nicoll-Holzer.

Ishoy, che ottenne il miglior risultato del dressage canadese di sempre con il quarto posto individuale nelle Olimpiadi del 1988, ha aggiunto che un altro fattore da prendere in considerazione, oltre al caldo e all'umiditá, é l'inquinamento. E, per questi motivi, dice di dubitare che gli spettatori possano vedere delle prestazioni di massimo livello ad Hong Kong.

Tenendo in considerazione anche i tempi che dovrebbe lasciare ai cavalli perché si riprendano dallo stress del viaggio, Ishoy dice che dovrebbe passare due mesi in Florida e poi due mesi in Europa per qualificarsi, e, una volta qualificata, passare un mese ad Hong Kong. Finite le Olimpiadi, i cavalli dovrebbero tornare in Europa (il luogo di origine prima delle Olimpiadi), prima di poter fare definitivamente ritorno in Canada.

Ishoy aggiunge: "Non ho nessun interesse a lasciare la mia attivitá per 5 o 6 mesi, e non ho nessun interesse a lasciare i miei bambini, soprattutto mio figlio che ha 14 anni".

Infine, il fattore economico: la qualificazione costerebbe "un sacco di soldi", vari contributi da parte di sponsor o associazioni coprirebbero al massimo un decimo delle ingenti spese di viaggio e scuderizzazione. Il resto dovrebbe essere pagato di tasca propria da parte delle amazzoni.

Fonte: The Globe and Mail

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