Il principio della pressione

Lunedì, 17 Dicembre 2007 ore 23 e 01 Scritto da Alessandro Brollo

Il principio fondamentale nell'addestramento equino tradizionale e nella NH

    Il rilascio di una pressione fisica o di una scomodità rinforza (premia) qualsiasi comportamento precede il momento della rimozione (azioni di gambe, redini, speroni, frustino, capezza).

    Il principio della pressione è veramente quello fondamentale nell'addestramento dei cavalli sportivi. Il Morso nella bocca del Cavallo e le nostre gambe sui suoi fianchi esercitano varie pressioni sul suo corpo. Il nostro scopo è quello di trasformare queste pressioni in Aiuti di invisibile leggerezza, ma anche nell'ambito di aiuti leggeri esiste un intervallo di variazioni nelle pressioni leggere. Il cavallo sportivo riceve continuamente delle variazioni leggere, o non tanto leggere, nelle pressioni che suppone si debbano trasformare in movimento. Quindi, addestrare il cavallo al modo giusto di rispondere alle pressioni è una parte essenziale dell'addestramento del cavallo.

    Le corrette risposte alle pressioni sono apprese attraverso rinforzi negativi (la rimozione della pressione) e poi, quando le pressioni sono trasformate in aiuti più leggeri, sono mantenute con rinforzi positivi (premi).  Quando riflettete sulla pressione/rilascio pensate alla perla di saggezza di Tom Robert, quando poneva agli ascoltatori la seguente domanda: "Quando sedete su una puntina, perché vi alzate?" La maggior parte delle persone rispondono "Perché fa male" ma Tom li correggeva dicendo: "No, vi alzate perché così smette di fare male". Per molti questo fornisce un messaggio  potentemente chiaro su come le redini e le gambe producono una risposta nei cavalli.
    ADDESTRARE ALLA PRESSIONE IN MODO APPROFONDITO

    Uno dei punti più importanti da sottolineare a questo punto è che dobbiamo addestrare attraverso la pressione/rilascio in modo approfondito, piuttosto che confidare troppo presto in fragili associazioni.  Un buon esempio è l'addestramento al cavallo ad essere guidato alla longhina. I cavalli sono capacissimi di imparare a evitare la pressione sulla capezza semplicemente imitando le vostre azioni. Basta muoversi quandovi muovete, e fermarsi quando vi fermate. Semplice. Ad eccezione di quando decidete di portarlo in qualche posto dove lui non vuole andare, come su un Fosso o nella corrente. Allora si spalancano le porte dell'inferno. Un cavallo gentile si trasforma in un mostro e il mostro impara presto che si tratta di uno spartiacque facile da superare. Come fa l'adorabile dottor Jekyll a trasformarsi nel diabolico  Mr Hyde? Perchè il nostro dottor Jekyll equino ha imparato che la pressione sparisce quando si infuria. È esattamente in questo modo che vengono imparati tutti i cosiddetti vizi. Si impenna - e la pressione delle redini e delle gambe sparisce; sgroppa - e sparisce l'intero problema (il cavaliere); scarta - e il cavaliere perde l'equilibrio e il controllo. La verità è che qualsiasi sia il comportamento che precede immediatamente la rimozione della pressione, il cavallo impara che è proprio quello che ha rimosso la pressione. Più la risposta è immediata, più rapidamente il cavallo la impara.

    Quindi dobbiamo mettere delle palizzate attorno al comportamento del cavallo, e questo avviene con l'uso delle redini e con gli aiuti delle gambe. L'uso delle gambe per controllare il cavallo è stato abbastanza ovvio per i nostri antenati che per primi tentavano di controllarli. Ma cosa dire dei morsi?

    I cavalieri hanno concepito l'idea di mettere un morso nella bocca dei cavalli molto tempo fa. Sembra che i Numidi controllassero i cavalli con le sole gambe, ma non è stato un metodo di lunga durata. Nessuno, eccetto alcuni cavalieri New-age con la testa vuota e il segno del dollaro sulle pupille si è preoccupato di reinventare e di predicare questa apocalisse. L' Institute for Ancient equestrian studies segnala che il progresso nel controllo della decelerazione è arrivata presto; è stata rilevata un'evidenza di abrasione da morso sui Denti dei cavalli in Ucraina, dal 4000 AC; che parti laterali in corno di imboccature erano usate come punto di inserzione di corde, e che imboccature di cuoio o  di nervo sono state recuperate nei dintorni del Mar Nero. Si pensa che le imboccature metalliche siano state utilizzate per la prima volta  intorno al 1500 AC. Sembra che abbiamo capito molto rapidamente la dura verità che mettere un morso nella bocca di un cavallo rende il cavalcare meno simile a una lotteria, e più sicuro, di quanto sarebbe altrimenti.

    PERCHÉ STABILIRE PER PRIMA COSA LA PRESSIONE/RILASCIO?
    Ci sono molte ragioni per dare la priorità all'apprendimento dei comportamenti correlati alla pressione/rilascio. Forse la più importante è che uno corretto addestramento alla pressione/rilascio pone solidi confini al comportamento. Questo è essenziale per un animale montato che può galoppare alla velocità di 70 km/ora, che pesa 500 kg circa e che può calciare con una forza corrispondente a 1.8 volte il suo peso e tuttavia non comprende le conseguenze delle sue azioni, ma piuttosto impara attraverso un percorso piuttosto pericoloso di tentativi ed errori! Con una certa preoccupazione, occorre ricordare che la mortalità conseguente è di circa una persona per milione per anno nella popolazione occidentale. La conclusione è che dovete tenere questo animale sotto controllo. Con risposte alle redini correttamente apprese, avete una probabilità di fermare un cavallo che si imbizzarrisce maggiore che con qualsiasi altro mezzo. Attraverso risposte correttamente apprese alle gambe o alla corda, avete la più alta probabilità di fargli attraversare un fossato o di farlo entrare in un ruscello quando non si vuole muovere. Attraverso l'addestramento alle risposte pressione/rilascio ci si assicura che un piano B sia pronto nel momento in cui il piano A fallisce.

    In secondo luogo, l'uso corretto della pressione/rilascio è efficiente. Induce rapidamente il comportamento desiderato come risposta. Per esempio, noi vogliamo che il cavallo faccia un Passo laterale battendo la frusta sul suo posteriore. Aumentiamo la velocità della stimolazione finché si muove. Se si muove verso la frusta piuttosto che allontanandosene possiamo aumentare ulteriormente la velocità. Possiamo giocare a "acqua-fuoco-trovato!" con la pressione/rilascio, e ottenere rapidamente risultati, abbreviando quindi il numero di ripetizioni non corrette.

    Un altro vantaggio della pressione/rilascio rispetto alle semplici associazioni è che l'addestramento operante (tentativo ed errore, Rinforzo negativo e positivo) è più stabile delle richieste di tipo associativo non correlate alle risposte. Chiunque muova i cavalli alla corda si rende conto che i cavalli imparano  rapidamente ad avanzare e a rallentare con comandi vocali. Tuttavia dovete tenere a portata di mano la frusta lunga, perché di quando in quando i comandi vocali falliscono. Meno una richiesta è analoga alla risposta pressione/rilascio, più facilmente viene dimenticata. Così, l'immagine visiva della frusta lunga sotto il vostro braccio è più efficace della voce, ma è anche meno efficace che l'uso della frusta stessa.

    Infine quando l'addestramento alla pressione/rilascio è corretto, comincia a produrre una risposta affidabile in circa 5 ripetizioni. Si tratta di una velocità superiore a qualsiasi altra forma di addestramento. Gli addestratori più abili di giovani cavalli capiscono esattamente cosa sto dicendo. Quando un cavallo impara per la prima volta a fermarsi con la pressione delle redini, ci vogliono solo cinque ripetizioni e da allora la pressione richiesta raggiunge la leggerezza quasi perfetta. La parte difficile della cosa è di dare le pressioni giuste. Non ci sono istituzioni nazionali riconosciute che insegnino a usare correttamente la pressione/rilascio. È una di quelle cose che si ritiene sia un'arte, un dono, per cui la gran parte della gente si muove a tentoni, non sapendo come usare le pressioni correttamente, per cui evitano le situazioni in cui potrebbero averne bisogno, ed il cavallo impara rapidamente ad imporre le sue pressioni. Il cavallo addestra il cavaliere a non usare le redini, le gambe o la frusta. I cavalli nevrili sono dei maestri nel convincere i cavalieri a non usare le gambe. I cavalli sono animali magnifici, e creano grandi addestratori.

    NON TUTTI I CAVALLI SONO UGUALI  
    I cavalli variano tremendamente nelle loro risposte alla pressione. Ciò è correlato alla loro sensibilità, e precisamente a quanto sentono fastidiosa quella particolare pressione. Alcuni cavalli hanno bisogno di un aumento di pressione molto scarso, e tendono a dare la risposta corretta quasi al primo tentativo. Altri hanno bisogno di una pressione maggiore  prima di tentare una risposta, e altri rispondono ma offrono tutte le risposte sbagliate immaginabili, mentre esplorano mentalmente l'intero insieme delle possibilità per trovare quella giusta. I cavalli che impiegano un bel po' di tempo per trovare la risposta giusta o per fornire una risposta qualsiasi sono spesso ritenuti stupidi. Tuttavia, quando usate il cibo come premio come ho fatto io nel corso di alcuni esperimenti sulle capacità mentali dei cavalli, quei cavalli che sembrano stupidi con le pressioni sono frequentemente degli Einstein quando si tratta di un addestramento che comporta dei premi in cibo. Questo dimostra che quello che stiamo spesso misurando quando usiamo le pressioni non è l'intelligenza ma la motivazione.

    LA VELOCITÀ DI RILASCIO

    I cavalli hanno enormi difficoltà a imparare qualcosa quando il premio dista troppi secondi dal comportamento. In effetti, l'apprendimento ottimale si realizza quando il rinforzo o il premio segue immediatamente il comportamento corretto. Dovete essere veloci. Questa è anche una delle ragioni per cui dare a un cavallo una buona legnata è un'idea  geniale come quella di pisciare controvento!  Vi è la concreta possibilità che questo improvviso e drammatico aumento di pressione che risulta dalla Punizione possa causare un'esplosione di risposte errate, premiate dall'interruzione della punizione. A questo punto avete insegnato concretamente a fare la cosa sbagliata. Alcuni anni fa, i ricercatori  Haag, Rudman e Houpt hanno dimostrato che le punizioni diminuiscono la capacità dei cavalli  di offrire nuovi comportamenti per risolvere un problema. Analogamente Daniel Mills, forse il più eminente etologo equino vivente, puntualizza che la punizione nel corso dell'addestramento è problematica perché insegna al cavallo cosa non fare, non cosa fare. Ha anche dimostrato che la punizione ha la potenzialità di desensibilizzare l'animale allo stimolo utilizzato per punire, se l'intensità della punizione non è corretta. Mills sottolinea inoltre i rischi di alterazioni emotive che possono interferire con l'attenzione e con l'apprendimento, e il fatto che la punizione può essere associata dall'animale con la persona che la somministra. Conclude che la punizione è un campo minato disseminato di problemi che confinano con il maltrattamento, e che è meglio evitarla.

    PRESSIONE MOTIVANTE
    L'uso accurato della pressione è cosa del tutto diversa. Immaginando la pressione in una scala da 0 a 10, riuscite a capire l'uso corretto del rinforzo negativo. Il livello 0 è un contatto nullo - ad esempio, una redine rilasciata o una gamba che non tocca il cavallo. Il livello 1 è il contatto. Il cavallo deve abituarsi a questo livello "neutro" di pressione. I livelli 2 e 3 sono gli aiuti leggeri, e alla fine questi saranno sufficienti a produrre tutte le risposte. I livelli da 4 a 10 costituiscono delle pressioni crescenti. Il modo in cui la pressione dovrebbe essere utilizzata per qualsiasi risposta, sia di redini che di gamba, dipende dal fatto che il comportamento richiesto sia nuovo o no. Se per il cavallo è nuovo, la pressione dovrebbe crescere con ragionevole rapidità dall'aiuto leggero alle pressioni più elevate per essere rilasciata nell'istante stesso che il cavallo fornisce il comportamento voluto. Quando avete stabilito che un determinato livello di pressione funziona, allora cominciate con un il livello dell'aiuto leggero, ma SALTATE la "pressione motivante"[motivating pressure]. Così, i livelli delle pressioni che usate potrebbero essere 1, 2, 6, 0, 1. Questo significa contatto/aiuto leggero/pressione motivante/rilascio/contatto.

    TEMPISTICA

    L'addestramento ottimale implica anche che le pressioni siano sincrone con le battute del passo  del cavallo,  e comprese all'interno della sequenza dell'andatura. In altre parole, il passo è composto da quattro battute, AS, PD, AD, e PS. Questo è il modo di dare gli aiuti cominciando e terminando con il contatto: 1, 2AS, 6PD, 0AD, e 1PS. Questa tempistica è preferibile al somministrare gli aiuti in modo che si sovrappongano a varie fasi del passo. È importante notare che questo è il modo con cui i cavalli imparano a rispondere agli aiuti leggeri, piuttosto di aver sempre bisogno di pressioni più forti. È la stretta vicinanza dell'aiuto leggero al rilascio della pressione che permette ai cavalli la massima sensibilità e prontezza nella risposta agli aiuti leggeri.

    Una interessante ricerca di  Amanda Warren-Smith (University of Sydney) mostra che è ottimale ottenere la risposta entro tre battiti del ritmo. Questo non significa che il cavallo non possa imparare in nessun altro modo, significa solo che in questo modo possono imparare di più, e che questo metodo è più efficiente  e durevole. Insegnando a puledri non addestrati ad essere condotti alla lunghina, Amanda ha dimostrato che completare le interazioni pressione/rilascio entro il momento in cui  si è mosso anche il secondo anteriore è il metodo ottimale per insegnare questo esercizio. Anche se non ancora provato sperimentalmente, ho notato che lo stesso principio si applica al Trotto, al canter e al Galoppo. Il punto è quello di tentare di usare il corretto livello di pressione e rilascio nel momento in cui entrambi i lati del cavallo si sono mossi. Io ritengo che questo sia il principale motivo per cui i galoppatori hanno dei morsi molti severi - le interazioni pressione-rilascio sono troppo lente, si sovrappongono a troppe battute, e il rilascio non è abbastanza veloce.

    CONFLITTO
    Una carenza in un chiaro addestramento alla pressione/rilascio produce comportamenti conflittuali. Quindi, il modo con cui gli addestratori e i cavalieri utilizzano la pressione determina in larga proporzione il futuro del cavallo. Quando ottenete un corretto meccanismo di pressione-rilascio, ponete delle fondamenta molto solide per l'addestramento; quando usate pressioni errate, il cavallo diventa confuso, può sviluppare cattive abitudini se la confusione persiste e possono nascere i problemi. È per questo che i buoni addestratori hanno l'obiettivo di ottenere in ogni caso dei risultati precisi. Sono pignoli, e con buone ragioni, altrimenti premierete ogni volta dei risultati diversi e il cavallo non ha modo di capire cosa volete.

    Di per sé la pressione è fastidiosa e spiacevole per il cavallo - il suo scopo è di farla sparire. Più spiacevole è la pressione, più il cavallo può diventare nevrotico se non trova un modo, o piuttosto se non individua un comportamento che fa sparire la pressione. La pressione senza rilascio come un contatto continuo e pesante o delle gambe che non danno pace causano una desensibilizzazione del cavallo alla pressione. Alcuni cavalli possono convivere con questa situazione, altri no. Comportamenti conflittuali come lo sgroppare, lo scartare e il deviare di scatto  sono corretti nel miglior modo possibile con transizioni verso il basso, e poi riparandone le  cause come la risposta ad avanzare con la pressione/rilascio,  riducendole a unità singole, indivisibili, e tali da poter essere insegnate. Per esempio, si può insegnare l'immediatezza alla risposta di muoversi o di fermarsi, con il risultato che il cavallo impara l'aiuto leggero, poi si può lavorare sul fatto di procedere diritti, poi sulla Postura, piuttosto che su tutto insieme a casaccio. Questo va fatto con la sola pressione di redini piuttosto che con una Combinazione di aiuti di Assetto e di redini. Costruite ognuno dei risultati, uno alla volta, e solo in seguito aggiungerete gli aiuti di assetto, quando i segnali primari saranno stati appresi. La maggior parte delle volte vedrete che gli aiuti associativi come l'assetto funzionano perfettamente quando gli aiuti di redine e di gamba sono ridiventati completamente efficienti.

    Prevenire è sempre meglio che curare. Questo è particolarmente vero quando si  tratta di comportamenti che coinvolgono i recessi più antiche e più oscuri del cervello, il sistema limbico. È là che risiedono in attesa le risposte alla paura. Una volta scatenate sono imparate molto più profondamente e con molto meno esercizio di tutte le buone cose che cerchiamo di insegnare ai nostri cavalli. E una volta che sono emerse, sono soggette a quello che  nella scienza comportamentistica è noto come "ripresa spontanea". Possono riemergere a ossessionarci nel momento in cui le richieste di addestramento sono pesanti e la pazienza vacilla. La nostra speranza è di insegnare al cavallo non solo di accelerare o decelerare in base alla pressione della corda, ma anche di  sostenere e mantenere il suo ritmo, di accorciare o allungare il suo passo, di procedere diritto e di procedere con una posizione dell'incollatura costante e rilassata. Di essere guidati in pozzanghere e macchie scure. Di entrare e uscire dai ruscelli tranquillamente senza perdere il ritmo. Dalla sella il nostro scopo è quello di ottenere gli stessi risultati solo con le redini e le gambe: di procedere e di rallentare, di aumentare o ridurre la lunghezza del passo senza cambiamenti del ritmo o del tempo, di andare diritto e di stare sul morso e di andare dovunque sia puntato il naso. Dobbiamo fare attenzione a non cadere nella trappola di tentare di controllare questi comportamenti con l'assetto o con il peso prima che il cavallo abbia capito la scala delle pressioni, e la loro trasformazione in aiuti leggeri di redini e di gambe. Più avanti nell'addestramento, quando controlleremo il cavallo con sottigliezze come l'assetto ed il peso, quando le cose andranno male avremo un piano di riserva che funzionerà immediatamente, limitando  la quantità di esperienze scorrette e confondenti.

(Articolo pubblicato su The Horse Magazine, agosto 2004 - Autore: Andrew Mc Lean.)

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Autore Commento
alexb

[18/12/2007 18:54] Oggetto: Leggi anche Marjorie Smith


Suggerisco di leggere anche il sito di Marjorie Smith, straordinaria e umanissima "amazzone comune" (ma chi la legge la troverà poco comune...):
http://www.alexbrollo.com/bfh_marjorie/getting_along.html

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