Il principio della proporzionalità

Lunedì, 31 Dicembre 2007 ore 13 e 26 Scritto da Alessandro Brollo

L'aumento della pressione degli aiuti dovrebbe corrispondere ad un aumento del livello della risposta...

L'aumento della pressione degli Aiuti dovrebbe corrispondere a un aumento del livello della risposta, ad es. un piccolo aiuto di gambe dovrebbe corrispondere a una reazione in avanti leggera, mentre un aiuto più grande dovrebbe produrre una risposta più forte.

    Rispetto ad altre forme di addestramento dei cavalli, quello dei cavalli sportivi richiede variazioni molto più ampie in termini di velocità e di potenza. Per esempio, se il vostro scopo è solo di divertirvi con le escursioni a Cavallo, allora il compito dell'addestramento è molto più semplice di quello per ottenere un cavallo adatto a competizioni di dressage. Quello di cui avete veramente bisogno è solo un buon acceleratore e un buon freno, e un cavallo che sa mantenere la sua Andatura. Nei precetti dell'equitazione escursionistica, talora l'addestramento è considerato meno importante della possibilità di avere un cavallo tranquillo più motivato a seguire gli altri cavalli del gruppo piuttosto che a essere guidato dalle pressioni casuali di un cavaliere del tutto inesperto.

    Un aspetto obbligatorio dell'addestramento dei cavalli sportivi è che la loro velocità sia molto regolabile, in modo che l'accelerazione e la decelerazione si possano ottenere con rapidità da un estremo all'altro, o che possa passare gradualmente e con precisione da un livello a quello successivo. Per esempio un cavallo deve essere capace di accelerare rapidamente fra un ostacolo di un percorso di cross e il successivo, per poi poter essere rallentato in un tempo minimo. Quelli troppo lenti nell'accelerare o nel decelerare vanno incontro a penalizzazioni di tempo. La stessa abilità è richiesta  nelle fasi a tempo del salto ostacoli. I cavalli da dressage devono essere in grado di eseguire una transizione dal Galoppo esteso al galoppo raccolto e viceversa in tre battute del ritmo. All'inizio dell'addestramento del cavallo, queste variazioni provengono da variazioni nella forza della pressione, e ben presto le pressioni "si riflettono" nelle risposte. Poi si va incontro a naturali trasformazioni attraverso le quali il cavallo impara a  fornire le stesse variazioni di velocità dopo sottili variazioni degli aiuti leggeri, perché il cavallo apprende che l'aiuto leggero precede sempre quello più forte, e quindi è predittivo di quest'ultimo.

    Il livello di pressione "motivante"
    Per addestrare un cavallo a rispondere alle variazioni degli aiuti, il cavallo dev'essere innanzitutto reso capace di eseguire delle transizioni di andatura (dal Passo al Trotto, ecc) che avvengano senza ritardi. Questo significa naturalmente che il cavaliere deve usare le pressioni che funzionano. Immaginate che il range di pressioni d redini o di gamba possano disporsi in una scala da 0 a 10 (vedi anche "Il principio della pressione"). Si chiama "pressione motivante" quel livello che fa in modo che il cavallo offra il comportamento richiesto dal cavaliere. Nel corso dell'addestramento iniziale, scopriamo qual'è il livello che funziona, e il lavoro successivo è quello di abbreviare l'intervallo di tempo in cui il cavallo riceve la pressione, in modo che le  transizioni si completino nell'arco di tre battute del ritmo dell'andatura.  Questo significa che dobbiamo saltare tutte le pressioni intermedie e arrivare direttamente alla pressione che funziona. L'aiuto leggero è il primo segnale che il cavallo avverte, immediatamente seguito dalla più forte pressione motivante (il livello che certamente funziona), seguito dal rilascio.

    Queste tre componenti, l'aiuto leggero, la pressione motivante e il rilascio, devono coincidere esattamente con tre battute del ritmo dell'andatura in corso. Presto il cavallo impara a rispondere al solo aiuto leggero, ma ancora la risposta deve avvenire entro tre battute del ritmo. A questo stadio non c'è bisogno di rilascio, e il contatto rimane lo stesso durante l'intera transizione. Le tre battute permettono di gestire la forza d'inerzia di una massa di 500 kg nel più breve tempo possibile entro un ritmo costante e senza scosse.

    Addestrare alle variazioni
    Quando il cavallo risponde agli aiuti leggeri, il passo successivo è di addestrarlo alle variazioni - variazioni all'interno dell'andatura (ad es. passo più lungo - passo più corto) e poi alla fine a variazioni più estreme da un'andatura all'altra (ad es. dal passo al canter e dal canter al passo). Anche queste devono avvenire entro tre battute. Il loro insegnamento richiede pressioni/rilasci degli aiuti di redini e di gambe per permettere una corretta tempistica. Uno dei problemi più comuni che incontro nei miei stage è che molti cavalli non mostrano variazioni nelle loro risposte corrisponDenti alle variazioni negli aiuti. Al contrario, quando viene usato un aiuto leggermente più forte, il cavallo dà frequentemente una risposta "di opposizione". Un esempio è quello costituito dal cavallo che dopo un aiuto di redine più forte accelera, o che dopo un forte aiuto di gambe rallenta. Le risposte di opposizione possono essere molto confondenti per un cavallo perché si correlano fortemente con i peggiori problemi comportamentali come le impennate, le sgroppate, le smontonate e l'imbizzarrimento. Nei primi stadi di sviluppo, le risposte di opposizione possono anche manifestarsi come imprevedibili "uscite di testa". Il cavallo vi sorprende perché improvvisamente e senza essere provocato scarta, scappa, smontona, si imbizzarrisce o si impenna.

    Per insegnare le variazioni dovete accertarvi che ci siano chiare differenze fra gli aiuti che usate per i cambiamenti di andatura e gli aiuti che usate per variare la lunghezza dell'andatura. Molto spesso i cavalieri usano gli stessi aiuti e poi non meraviglia che il cavallo vada al piccolo trotto quando è richiesto andare al passo a redini lunghe. In termini di aiuti di redine e di gamba, gli aiuti per  le transizioni fra le andature (entrata e uscita dal passo, trotto e galoppo) sono insegnate meglio come aiuti più prolungati (della durata di tre battute). Al contrario, gli aiuti per le variazioni all'interno di un'andatura come l'allungamento e l'accorciamento del passo, del trotto e del galoppo sono brevi (durano una sola Battuta). Questi aiuti sono accompagnati da differenti aiuti di Assetto. L'aiuto di assetto per l'allungamento/accorciamento consiste in uno scivolamento più lungo/più corto sulla sella, mentre l'aiuto di assetto per un cambiamento di andatura è una spinta in avanti più prolungata (per le transizioni verso l'alto) o un aiuto di entrata nella sella (per le transizioni verso il basso). Se i cavalieri sono costanti, i cavalli non hanno difficoltà a percepire queste combinazioni. Essere chiari con gli aiuti è essenziale per l'equilibrio mentale del cavallo: il riaddestramento specifico sia del cavallo che del cavaliere ha un grande effetto nel trasformare un cavallo teso in un cavallo rilassato.

    Concentrarsi prima sugli aiuti di redini e di gambe
    A questo punto siamo di fronte al problema dell'apprendimento umano. Come insegnare alle persone nel modo migliore l'aiuto contemporaneo di gamba e di assetto? Insegnare alle persone a fare più di una cosa alla volta significa entrare in un vasto campo minato. La risposta dovrebbe sempre basarsi sulle capacità di imparare del cavallo. Quindi, se nell'addestramento ci dev'essere una priorità, allora la priorità assoluta è di addestrare agli aiuti di gamba e di redine in tutte le proporzioni e variazioni, perché solo loro possono assicurare la tempistica delle transizioni che è essenziale per l'obbedienza del cavallo. Una volta che si sono abbastanza consolidate nel repertorio sia del cavaliere che del cavallo, allora possono essere introdotti dei miglioramenti finali concentrandosi sull'uso degli aiuti di assetto e di posizione, complementari agli aiuti di redine e di gamba. Insegnare le risposte in questo ordine è il modo migliore di evitare confusione al cavallo, ottenendo risultati stabili fin dall'inizio.

    Posizione del cavaliere
    A questo punto c'è il problema dell'equilibrio - è difficile essere costanti con gli aiuti senza confondere o sbilanciare il cavallo a causa della perdita d'equilibrio del cavaliere. Questo è il motivo per cui - se state tentando di addestrare o riaddestrare un cavallo - avete bisogno di un alto livello di stabilità nella vostra posizione, ottenibile meglio con il lavoro alla corda o su un cavallo che non tira né è troppo pigro. I cavalli "forti" sono particolarmente difficili per la posizione del cavaliere e vanno particolarmente male per i bambini, se volete che sviluppino capacità equestri corrette. Con la tensione costante delle redini, il cavaliere non impara  a cavalcare il cavallo in avanti. Piuttosto il cavallo fugge via (facendo pensare al cavaliere che è in avanti) e il cavaliere "fa lo sci d'acqua" sulla sua bocca.

    Non basatevi solo sugli aiuti di assetto
    Non è sufficiente basarsi solo sugli aiuti di assetto, perché da soli non possono mantenere la risposta entro tre battute del ritmo. Dopo un certo tempo, le transizioni con i soli aiuti di assetto si allungano fino a richiedere cinque o sei battute e  il cavallo perde l'impulso e non mette sotto i posteriori. Tentate per esempio di andare dal passo all'alt contando le battute che servono per ottenere lo stop senza che le redini diventino più pesanti o che il cavallo apra la bocca. Inoltre, se le gambe e le redini sono completamente abbandonate, c'è il rischio ancora più grande   di abbassare il livello di risposta del cavallo. Al congresso di Glasgow, a cui ho partecipato, è stato documentato che se addestrate un animale a rispondere a 2 segnali (come redini e assetto) per ottenere una risposta, poi l'uso di un solo segnale diminuisce la risposta dell'animale. La migliore soluzione in base alle capacità di apprendimento del cavallo  è quindi quella di ridurre le pressioni di redini e di gambe ad aiuti leggeri per prima cosa, e dopo che questa trasformazione è stata raggiunta, di accompagnare quegli impercettibili aiuti di gamba e di redine con i corretti aiuti di assetto e di posizione.

    Affrontare le resistenze
    Nell'addestramento e riaddestramento, le pressioni dovrebbero essere proporzionali alla resistenza offerta dal cavallo. Dovrebbe essere usata solo la pressione motivante, ma quella DEVE essere usata. Per esempio, se usate le gambe per il "vai avanti" e il cavallo si rifiuta o non procede affatto, allora la pressione dovrebbe essere aumentata fino al livello che lo convince ad andare avanti e non un minimo di più. È questa l'arte di un buon addestratore, e una caratteristica specifica dei migliori addestratori - sanno quanta pressione usare. Se ne usate troppa, rischiate di causare paura  e di abbassare la tendenza del cavallo a "provare" [try] a offrire risposte. Se ne usate troppo poca correte i rischio che il cavallo si abitui a quel livello di pressione, e di rendere progressivamente insensibile il cavallo a pressioni crescenti, fino a raggiungere quella che è chiamata "rassegnazione appresa". Se il cavallo offre una risposta completamente opposta come indietreggiare, allora aumentate molto la pressione delle gambe finché tenta la risposta corretta. Questo è il modo di dire al cavallo "questa non è assolutamente la risposta giusta - tenta di nuovo". Analogamente, l'entità della pressione di redini usata per rallentare un cavallo è molto minore di quella usata se improvvisamente si imbizzarrisce.

    I vantaggi dell'essere decisi negli aiuti
    I cavalli che impiegano più di tre battute a completare una transizione o ad attuare variazioni all'interno dell'andatura tendono a manifestare con molta maggiore frequenza dei problemi comportamentali. Le transizioni che richiedono troppo tempo portano a un cavallo che sopporta e talora si abitua a lunghi periodi di pressione. Perdono le loro risposte e nel caso degli aiuti di redine possono pesare sul Morso con la conseguenza dell'apertura della bocca, dell'incrocio della mandibola, di problemi alla lingua, e di tensione generale di tutto il corpo. I cavalli che rispondono lentamente alle gambe tendono a essere assillati dal cavaliere e possono calciare come risposta all'aiuto di gamba. I cavalli tardi e lenti a rispondere sia agli aiuti di redine che di gamba possono impennarsi o perfino automutilarsi in qualche caso. Mantenere una buona proporzione fra aiuti leggeri e corrispondenti risposte è un bene per il benessere del cavallo - lo rende capace di "leggervi" e quindi è una componente molto importante della "fiducia". Insegna anche al cavallo ad essere più veloce con i suoi posteriori, a "sedersi" e ad abbassare i suoi posteriori.

Articolo pubblicato in The Horse Magazine, Dicembre 2004 - Autore:  Andrew Mc Lean.

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