Il principio del modellamento

Lunedì, 21 Gennaio 2008 ore 13 e 20 Scritto da Alessandro Brollo

Modellamento (shaping): verso la perfezione, a piccoli passi

Le risposte devono essere progressivamente perfezionate fino ad arrivare al risultato finale.

    "Modellamento" è un termine usato in psicologia comportamentale e compreso dagli addestratori di animali di varie specie. Riguarda la focalizzazione e il premio alle risposte, seguito dall'aggiunta Passo passo di perfezionamenti fino alla risposta finale desiderata. Un delfino da spettacolo, per esempio, è addestrato progressivamente non solo a saltare fuori dall'acqua, ma anche ad aggiungere un paio di di capriole e di farlo contemporaneamente ad altri delfini che fanno la stessa cosa. Senza modellamento questo è impossibile. Nella mia interpretazione del modellamento per quanto riguarda l'addestramento dei cavalli, dovreste prima ottenere il controllo degli arti in termini di obbedienza (una risposta immediata e conseguente a un aiuto leggero), poi insegnare il ritmo, poi la direzione ed infine il portamento o la posizione della testa. In conclusione, la cosa importante è la regolarità delle risposte che derivano dagli Aiuti. Non ha importanza che voi state addestrando western, monta da lavoro australiana o dressage - un Cavallo ben addestrato fornisce risultati regolare dopo l'applicazione di aiuti. Questo si attua spezzettando tutti gli elementi dell'addestramento in unità di apprendimento singole e successivamente costruendo su di esse. Ognuna dev'essere consolidata per conto suo. Questo significa ripetere e ripetere finché il cavallo offre la stessa risposta allo stesso aiuto ogni volta. Poi ci si sposta al successivo gradino e si insegna l'unità di addestramento successiva, la si consolida e così di seguito. Alla fine otterrete il risultato finale.

    In un cavallo addestrato, non è sufficiente che quando premete le gambe vada avanti nel modo che preferisce. Dovete gradualmente modellare il suo comportamento insegnando un aspetto della risposta alla volta. Nelle fasi più iniziali dell'addestramento, un cavallo potrebbe andare avanti con un ritardo variabile e solo dopo un aiuto pesante. Potrebbe essere pesante sulle mani e tendere ad accelerare; potrebbe essere storto,  con la testa alta e la schiena incavata, potrebbe tirare uno o due calci e scuotere la coda. Quindi il discorso è quello di creare una scala di priorità in tutte le caratteristiche fini di ognuna delle risposte che volgiamo, e di aggiungerle a una a una. L'addestramento passo passo è essenziale perché il cavallo stesso impari a ripetere le risposte corrette attraverso molte ripetizioni. Quando i cavalli danno una riposta errata, non possiamo pretendere che sappiano qual'è quella giusta. Solo voi lo sapete. Insegnare troppe cose allo stesso tempo mette il cavallo nell'incertezza su quale risposta fornire in un determinato momento.  Concentrarsi su un aspetto isolato di una risposta permette al cavallo di afferrare rapidamente qual'è la riposta giusta. È  anche essenziale che noi insegniamo le cose in un determinato ordine. L'ordine in cui insegniamo le cose è tale per cui un elemento costituisce il fondamento per la costruzione del successivo.

    Gustav Steinbrecht (1808-1885), una delle massime autorità della tradizione equestre tedesca, era di una assoluta chiarezza riguardo all'importanza del modellamento. Affermava che l'insegnamento degli esercizi non deve essere affrettata e che dovrebbe "procedere da un passo al successivo in modo che l'esercizio precedente sia sempre un fondamento solido per il successivo. Le violazioni a questa regola  presenteranno sempre il conto in seguito; non solo con la perdita di un tempo tre volte maggiore, ma molto frequentemente con l'insorgenza di resistenze, che per molto tempo, se non per sempre, interferiranno nel rapporto fra cavallo e cavaliere".  Fareste forse bene a rileggere questa frase una seconda volta. Steinbrecht non ha scritto questo come una frase usa e getta. Sottolineava con forza questo aspetto critico del modellamento e ogni scienziato comportamentista sottoscriverebbe il suo avvertimento. Tuttavia un numero insufficiente di addestratori costruiscono l'addestramento su una qualsivoglia base logica. Ai giorni nostri, la prima cosa che la maggior parte di noi desidera è abbassare la testa del cavallo e arrotondarlo. Questo non ha senso finché le gambe del cavallo non sono sotto controllo. Inoltre, forzare l'abbassamento del collo e l'arrotondamento del profilo è come disegnare un sorriso sul volto di una persona miserevolmente depressa. Il profilo di un cavallo rispecchia il suo stato d'animo.  Quando un cavallo è in un vero "self-carriage" in termini di ritmo, contatto e Impulso, tende ad arrotondarsi da solo. Sento ancora le parole di  Michel Henriquet: "Il collo e la testa del cavallo sono una conseguenza delle sue gambe - non può essere altrimenti".

    Nel ventesimo secolo, un tale di nome  Haungk ha sviluppato la scala di addestramento tedesca.  Si è evoluta dagli insegnamenti del maestro italiano Caprilli, dal maestro francese  de la Guérinière, dalle tradizioni della scuola di  Hanover e dagli insegnamenti dei maestri tedesci  von Weyrother, Seegar, Seidler e Steinbrecht. La scala di addestramento tedesca è una scala progressiva che comprende questi gradini:
    1. Ritmo,
    2. Scioltezza,
    3. Contatto e accettazione dell'imboccatura,
    4. Impulso,
    5. Direzione,
    6. Riunione.

    La scala di addestramento tedesca è un passo avanti di grandissimo significato nello sviluppo pratico e torico dell'addestramento dei cavalli. Dopo che era stato teorizzata all'inizio del ventesimo secolo, i tedeschi hanno ottenuto impareggiabili successi olimpici sia nel dressage che nel salto ostacoli, e una parte preponderante di questo successo dev'essere un risultato del loro approccio sistematico all'addestramento.

    Ben prima che fosse pubblicata la scala di addestramento tedesca, il francese Francois Baucher aveva sviluppato la sua propria scala di addestramento, parte integrale del suo "secondo metodo". Sfortunatamente era stato già invitato in Germania, dove il suo primo metodo (un po' fallimentare confrontato al secondo) era stato sonoramente rifiutato.  Louis Seegar e altri noti addestratori tedeschi non furono ben impressionati dal grande maestro Baucher. I tedeschi criticavano l'uso costante degli aiuti di Baucher, soprattutto degli speroni, che attribuivano al contatto di redini troppo scarso. La cosa peggiore era che i suoi cavalli erano troppo sugli anteriori.  Uno dei grandi passi avanti nell'evoluzione del sistema di addestramento tedesco era l'innalzamento della nuca del cavallo che rendeva il movimento "elastico", soprattutto quando combinato con le mezze fermate e le transizioni. Baucher insisteva anche sul punto che le mezze fermate dovevano coinvolgere le gambe del cavaliere prima delle redini, tuttavia  Seegar (l'istruttore di Steinbrecht), non era d'accordo. Quando il cavallo è già in avanti ed è addestrato all'aiuto di redini in modo che queste possano farlo "sedere" allora le redini possono essere utilizzate per iniziare una mezza fermata prima delle gambe. Tuttavia c'era un altro motivo nel Rifiuto di Baucher da parte tedesca.  In quei giorni, l'addestramento equestre era in gran parte una pratica di militari e del ceto ricco.  Baucher non era nessuna delle due cose, proveniva da una classe che lavorava e, cosa ancora peggiore, dal circo.

    Nel frattempo Baucher fu vittima di un grave incidente mentre cavalcava in un maneggio. Un gigantesco candeliere gli crollò addosso ferendolo così gravemente da non permettergli di cavalcare in pubblico mai più. Ci vollero anni perché si rimettesse. Tuttavia quell'incidente ebbe un seguito  positivo. Gli diede il tempo di riflettere e di sperimentare con i suoi allievi, e qualche tempo dopo presentò il suo secondo metodo. Questo era molto più degno di un grande maestro, e si curava dei primi stadi dell'addestramento. Tuttavia, Baucher non pubblicò mai il suo secondo metodo, e verosimilmente l'unico scritto che fornisce una accurata descrizione di questo metodo è la sua descrizione pubblicata nel 1891 da uno degli allievi di Baucher,  Francois Faverot de Kerbrech. De Kerbrech descriveva  Baucher come un "grande scienziato" riferendosi all'attenzione che Baucher dedicava all'osservazione e alla sperimentazione.

    Baucher probabilmente ha imparato alcune importanti lezioni dalle sue relazioni con altri grandi addestratori come Seegar, e certamente il suo secondo metodo ha scarse somiglianze con il suo primo metodo. Baucher aderì alla massima "mano senza gamba, gamba senza mano" e quindi evitò l'effetto confondente della Combinazione che distrugge tanti cavalli ai nostri giorni. Inoltre Baucher sembrava aver compreso il processo di Rinforzo negativo e la conseguente importanza del rilascio della pressione. Insisteva sull'importanza che l'addestramento a terra seguisse gli stessi principi di quello dalla sella, ancora una volta qualcosa che raramente appare nei manuali di dressage odierni.  Gli scritti di De Kerbrech indicano che il secondo metodo d Baucher incorporava il modellamento delle risposte aderendo ad un insieme di criteri ordinati in una scaletta di addestramento. Essi erano i seguenti:
    1. Addestrare e conformarsi alla leggerezza
    2. Ottenere l'obbedienza alle gambe
    3. Ottenere la direzione diritta
    4. Ottenere che il cavallo si abitui a lavorare senza il sostegno degli aiuti
    5. Ottenere la riunione e l'ingaggio.

    Nel sistema che abbiamo sviluppato, nato principalmente dall'esperienza nel riaddestramento, noi seguiamo il seguente programma di modellamento per l'addestramento di base, per l'addestramento e per il riaddestramento:

    1. Tentativo di base – il cavallo è ricompensato per qualsiasi buon tentativo che assomigli alla risposta corretta. Questo vale per i cavalli che non sanno o non vogliono offrire nemmeno un risposta grossolanamente corretta all'aiuto.
    2. Obbedienza – il cavallo è reso più "deciso", ossia la risposta viene iniziata immediatamente e completata entro tre battute del ritmo dell'andatura.  Questo comporta la trasformazione dei segnali da una pressione a un aiuto leggero. Perdite di obbedienza avvengono a tutti i livelli dell'0addestramento e sono associate alla maggior parte dei problemi comportamentali dell'equitazione.
    3. Ritmo - il cavallo si muove all'interno e all'esterno delle transizioni con battute di regolare durata entro le tre battute. Il ritmo è auto-mantenuto (mantenimento della velocità di crociera) e il avallo è capace di allungare e di accorciare il passo ad ogni Andatura.
    4. Direzione diritta - essenzialmente è un aspetto più profondo del ritmo. In cavallo piegato è un cavallo in cui gli arti hanno una spinta diversa - ossia, non sono nello stesso ritmo e nella stessa spinta. Un cavallo piegato quindi tende a spostarsi in una direzione o nell'altra, in funzione del fatto che cada verso l'esterno o l'interno, a meno che non venga ricondotto sulla linea dal cavaliere. Il cavallo deve imparare a mantenere la propria direzione diritta. di avanzamento.
    5. Contatto – anche se il cavallo è già in contatto durante l'intero addestramento, a questo punto è in una condizione che permette un ulteriore perfezionamento perché le sue gambe sono ormai sotto controllo Completo. È a questo punto che vengono sviluppati gli aspetti finali del profilo, in base allo stadio di addestramento del cavallo. Nei primi stadi il cavallo impara a allungare il collo man mano che si allunga il passo flessione longitudinale); poi impara a girare con una flessione laterale e infine impara la flessione verticale attraverso l'azione "gamba interna verso la redine esterna" [NDT: ??].
    6. Ingaggio – mediante le transizioni verso l'alto e verso il basso il cavallo impara ad abbassare i quarti (a sedersi). e le transizioni sono mantenute entro le tre battute del ritmo allora  il cavallo sviluppa impulso e potenza e nel tempo sviluppa una muscolatura più forte.
    7. Affidabilità – Questo significa che le risposte  con tutte le qualità precedenti avvengono dovunque e sempre, ogni volta che al cavallo viene dato un aiuto. Naturalmente l'affidabilità è qualcosa che compare continuamente, nel senso che ogni giorno le condizioni di addestramento cambiano. Tuttavia occorre notare che ambienti problematici vengono affrontati solo dopo aver consolidato un buon lavoro a casa. Quanto il cavallo sopporta ambienti diversi è una cosa che rispecchia direttamente la qualità e il consolidamento del lavoro a casa.

    Lavoro a terra
    Il modellamento ovviamente non si applica solo al lavoro dalla sella - è anche essenziale nel lavoro a terra. Per quanto riguarda la mia esperienza, un cavallo bravo da montato ma meno bravo a mano è una bomba a orologeria. Spontaneamente le confusioni e le contraddizioni in un'area dell'addestramento infetteranno l'altra. Idealmente, il lavoro a terra dovrebbe seguire la stessa scaletta di addestramento di quello montato. Un cavallo adeguatamente addestrato dovrebbe poter essere condotto a mano senza forti pressioni sulla longhina ma solo con aiuti leggeri, senza precipitarsi e senza bloccarsi, senza premere  sulla capezza (ossia, andando diritto) e con una posizione della testa corretta, ossia con la nuca appena sopra il Garrese. Dovrebbe andare anche all'indietro mantenendo le stesse qualità del comportamento. Dovrebbe rimanere immobile quando fermato. Alcuni addestratori guidano i cavalli con le redini lunghe per migliorare vari aspetti dell'addestramento. Vince Corvi è un australiano compreso fra gli istruttori con capacità di utilizzare le redini lunghe in modo molto raffinato ed efficace. Guidare i cavalli con la doppia redine richiede una vera abilità e sfortunatamente la maggior parte delle persone che usano questa tecnica permettono che comportamenti scorretti e tensione siano incorporati nel loro lavoro.

    Il lavoro a terra era visto come essenziale dal maestro tedesco del XIX secolo, E.F. Seidler. Seidler si era specializzato nella riabilitazione e nell'addestramento di cavalli polacchi abbastanza selvatici usati dalla cavalleria tedesca a Schwedt e successivamente  a  Hanover. Usava il lavoro alla corda per correggere  "cavalli viziati e maliziosi che mettono in pericolo il cavaliere impennandosi, sgroppando, facendo balzi pericolosi  e usando altre tattiche pestifere... perché l'esperienza insegna che chi padroneggia a fondo il lavoro a terra porta il cavallo in pochi mesi a un livello di addestramento più alto di quello che potrebbe fare cavalcando in un periodo più lungo".

    Permettere al cavallo di sbagliare
    Siccome l'addestramento dei cavalli comporta l'uso dell'imboccatura e degli aiuti in avanti, c'è la tentazione di prevenire gli errori del cavallo durante l'addestramento. Tuttavia è sbagliando che l'animale impara, attraverso il rinforzo, qual'è la risposta giusta e quale la risposta sbagliata. Come ho ricordato prima, l'addestramento non è e non dovrebbe essere mantenere un cavallo in una specie di partita di lotta libera fra le gambe e le mani, ma piuttosto dovrebbe insegnare al cavallo ad andare per conto suo. A mano molti cavalli non stano fermi quando gli viene richiesto. Spesso allora la gente ricorre ad ogni tipo di attrezzi per ottenere questo risultati. Piuttosto, tutto quello che vi serve è di allentare la longhina, lasciarlo commettere l'errore di muoversi e poi correggerlo - rimettendolo immediatamente indietro nel punto in cui era, allentando nuovamente la longhina. In parte la ragione  di questo è che le persone non permettono al loro cavallo di sbagliare e di imparare quello che può fare e che non può fare. Invece, tengono sempre tesa e fortemente impugnata la loro longhina.

    Addestramento significa premiare "ogni buon tentativo".
    Nell'insegnare l'allungamento al passo o al Trotto, la gente spesso ha paura di permettere al cavallo di accelerare il suo ritmo, perché l'allungamento consiste nel mantenere il ritmo aumentando l'ampiezza del passo. L'andatura più allungata aumenta la velocità del corpo del cavallo senza aumentare la velocità del movimento delle gambe. Molti cavalli offrono piuttosto un movimento delle gambe più veloce insieme all'allungamento, o al suo posto. In definitiva l'aumento del ritmo è giusto almeno a metà, perché il cavallo ha accelerato. Se a un cavallo è permesso di accelerare il ritmo mentre comunque lo si spinge ulteriormente avanti, presto allungherà il passo. Allora gli aiuti devono cessare finché non perde il Passo Allungato, e allora riapplicati  per ottenerlo di nuovo. La lunghezza si svilupperà dalla velocità perché l'aumento di velocità degli arti è un meccanismo inefficiente in tutti i quadrupedi.  È molto più facile per un animale ottenere una velocità di spostamento più veloce con andature lunghe piuttosto che con andature rapide. Transizioni obbedienti fra andature allungare e accorciate creano il ritmo.

    perché ricercare la regolarità o l'uniformità?
    Quando l'addestramento è completato, volete  che il cavallo esegua il movimento nello stesso modo, ogni volta che voi schiacciate il pulsante, ossia voi volete che tutti gli elementi di una risposta corretta, obbedienza, ritmo, direzione, adeguata Postura e impulso. L'insieme di queste caratteristiche implica un controllo completo del corpo dell'animale. In altre parole, non c'è parte del corpo che possa fare quello che vuole. La regolarità, vedete, non è solo un desiderio dei cavalieri,  è anche un bene per lo stato mentale del cavallo. Il professore olandese  Piet Wiepkema descrive che la regolarità delle risposte dopo gli stimoli è elemento critico per il benessere mentale di un animale. Tutti gli animali,uomo compreso, si sono evoluti per diminuire lo stress quando le risposte agli stimoli sono regolari, e per aumentare lo stress quando non lo sono. La fiducia vera comincia quando un animale può "leggerne" un altro - quando la risposta a uno stimolo è prevedibile. Questo dà agli animali (e all'uomo) controllo e sicurezza  riguardo al loro ambiente e alle risorse disponibili. In termini evoluzionistici, è un modo per eliminare gli individui poco adattati che sviluppano stress cronico. Non c'è niente di peggio dell'imprevedibilità degli altri per aumentare il vostro livello di stress. Non sorprende che più regolarmente in aiuto porta a una risposta costante, maggiore è la calma del cavallo. In altre parole, la perdita di costanza e di uniformità negli animali (e nell'uomo!) porta a uno dei tre stati seguenti: aggressione, tensione o torpidità. I comportamenti  determinati da tensione e da aggressività comprendono l'aggressione verso l'uomo e gli altri cavalli, lo Scarto, la sgroppata, l'impennata e lo scatto. Gli stati di conflitto cronico hanno anche profondi effetti sulla fisiologia e sul sistema immunitario del cavallo, e possono determinare ulcere, coliche, stati "catabolici" (cavalli a basse prestazioni e di aspetto emaciato) e perfino automutilazioni (da Morso su se stessi). Un buon addestramento è una buona cosa per un cavallo; un cattivo addestramento può essere una sentenza di morte.

Articolo pubblicato su The Horse Magazine , Novembre 2004 - Autore: Andrew Mc Lean.

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