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 montepremi nei concorsi 
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Messaggio montepremi nei concorsi
apro questa discussione x sapere cosa ne pensate...
la scorsa settimana a cervia ho fatto la 5 anni con la mia cavalla belga....
categoria addrestrativa: niente montepremi(più che giusto, penso che sia importante x i giovani cavalli testare il campo visto la loro inesperienza.....)
2 giorno.....percorso netto: ho vinto 60euro... (un cavallo italiano con percorso netto:circa 300 euro...non mi ricordo la cifra precisa...)
il 3 giorno ho fatto un errore.....con il percorso netto un cavallo straniero vinceva 105 euro, un italiano 365....
con una errore 1 cavallo straniero (come la mia) vinceva 0 euro, un italiano ben 148euro, e un cavallo italiano con 8 penalità 120 euro di montepremi unire, più di un puledro straniero con percorso netto!!!!! [:246]


non che quando vado in concorso miri ai soldi, anzi, ma pensando a 1 professionista che compra 1 puledro straniero e vuole farlo crescere.....come lo mantirene??? c'è troppo squilibrio tra cavallo italiano e straniero, sono d'accordo che bisogna incrementare il cavallo italiano ma questo abisso tra le varie vincite mi sembra eccessivo, sia x i professionisti che ci vivono con i montepremi, sia (e soprattutto) x i cavalli che fin da giovani vengono spremuti ben bene x portare a casa qualche soldo in più!
voi cosa ne pensate???

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venerdì 22 dicembre 2006, 15:01
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per me non dovrebbero nemmeno esserci in tutti i casi i montepremi nei cavalli giovani.

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venerdì 22 dicembre 2006, 15:32
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Mah io penso che non ci dovrebbe essere alcuna differenza tra cavallo straniero e cavallo italiano..cioè che cavolata è!
Fai conto che uno compra un cavallo in Francia a 6 mesi e lo alleva,lo doma e arriva a farci concorsi importanti..perchè deve essere penalizzato così tanto??è praticamente come se fosse nato in italia..
Alla fine se uno lo fa come lavoro anche i soldi sono importanti..

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..deepina ti amo alla follia..


venerdì 22 dicembre 2006, 15:44
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horseriding ha scritto:

per me non dovrebbero nemmeno esserci in tutti i casi i montepremi nei cavalli giovani.

Per anni ed anni ho urlato la stessa cosa ma ho ricevuto solo pernacchie.
Io proponevo di aumentare di molto il montepremi dai sette anni in su, proprio per non sfruttare i nostri cavalli giovani che vengono massacrati per poche centinaia di euro. Ma questi sono il pane dei cavalieri, di quelli fetecchiosi ovviamente perchè il Cavalieri con la C maiuscola, non hanno bisogno di praticare il piccolo cabotaggio peer vivere.
Ma veniamo al motivo del post.
In Italia, credo unici al mondo, abbiamo un ente pubblico (carrozzono immondo) a cui è demandato il compito di gestire gli introiti delle scommesse per migliorare il cavallo italiano, sia esso un trottatore, un galoppino o uno sportivo.
Ovviamente allo sportivo che non incrementa il fondo cassa visto che di scommesse non ne porta, viene lasciata una bricciola che, per quanto bricciola, sempre di miliardi si tratta. Questi, dovrebbero essere devoluti agli allevatori per migliorare ed incrementare il parco fattrici e mantenere i buoni soggetti invece, dopo il matrimonio UNIRE-FISE, una grandissima parte di questi denari viene destinati ai sovrappremi per i cavalli italiani che finiscono in tasca ai cavalieri.
E' ovvio che questi soldi non possano essere destinati ai cavalli stranieri ma, e ritorno all'inizio del mio disquisire, dovrebbero aumentare e di molto il montepremi dei concorsi dai sette anni in poi in modo da costringere preparatori, cavalieri e proprietari a rispettare i giovani e dar loro il tempo di diventare cavalli.


venerdì 22 dicembre 2006, 15:50
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cmq anche io straquoto buzz e horseriding.
non ha senso il montepremi nei giovani cavalli....a prescindere dalla discussione....

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venerdì 22 dicembre 2006, 15:55
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forse è un pò ot però su un editoriale di pellegrini ho letto una cosa su cui penso bisognorebbe davvero riflettere...

"Ogni cavallo è il frutto di un accoppiamento e di una ben precisa scelta allevatoriale ma per sapere cosa produrre gli allevatori devono sapere cosa serve. Purtroppo ci sono ancora pochissimi momenti di contatto tra allevatori e cavalieri, sembra quasi che il cavallo italiano giovane sia una cosa da professionisti. Invece non è così. Sotto la guida di un buon istruttore chiunque può essere in grado di formarsi un buon cavallo giovane."
Io lo trovo vero. Trovo vero anche però che di istruttori buoni ce ne sono davvero pochi......ma è un altra storia.

Tornando IT ho notato quanto gli stessi cavalieri che montano i cavalli giovani vorrebbero che le gare non avessero montepremi ma ho notato anche che la cosa non va oltre alla sterile critica. Forse mancano i rappresentanti del settore che possano dar voce a questa esigenza? Non so...mady dammi delucidazioni in più su questo mondo oscuro e tenebroso....perchè un vedo na cippa![;)]

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venerdì 22 dicembre 2006, 16:06
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è ovvio ke è tutta una questione di interessi..
montepremi alto, iscrizione piene, montepremi unire spropositato,cavalli italiani in incremento..soprattutto i giovani..
si rischia lo sproposito: uno alleva puledri italiani solo x vincere soldi in gara, soprattutto tra i 4 e i 5 anni dove le categorie sono basse e facili e bene o male ogni cavallo esce con pochi errori sulle gambe e quindi con soldi.
tutto è volto a incrementare l'ìallevamento del sella italiano nella quantità,. ma non nella qualità..questo è il rischio..
produrre tanti brocchi e non i cosiddetti POCHI MA BUONI..


venerdì 22 dicembre 2006, 16:21
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Io non faccio gare e questa parte del mondo equestre mi è un po' sconosciuta. Seguo la squadra di horseball del mio maneggio e lì di montepremi neanche l'ombra.
Credo comunque che per incrementare l'allevamento italiano bisogna fare ben altro.


venerdì 22 dicembre 2006, 16:29
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pixie ha scritto:

Io non faccio gare e questa parte del mondo equestre mi è un po' sconosciuta. Seguo la squadra di horseball del mio maneggio e lì di montepremi neanche l'ombra.
Credo comunque che per incrementare l'allevamento italiano bisogna fare ben altro.

Cosa intendi per ben altro?
Le linee di sangue sono ormai uniformate a quelle di tutta Europa.
Abbiamo stalloni di prestigio in inseminazione artificiale, molti allevatori hanno cominciato a capire che pure le fattrice debbono essere selezionatissime soprattutto sulle performances e abbiamo allevamenti con grandi spazi, enormi paddock e professionalità allevatoriale.
Cosa pensi che ci manchi ancora?


venerdì 22 dicembre 2006, 17:32
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bezz, unisco un po gli utlimi due post e dico che abbiamo tutti i mezzi, ma quel qualcosa in più, quella virgola che a volte (forse spesso) fa la differenza, è la cultura equestre..ecco cosa ci manca..
e purtroppo non si insegna a scuola..[xx(][xx(]

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" e se nn riuscite a farne a meno, almeno fatelo con stile"


venerdì 22 dicembre 2006, 18:18
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ma buzz ma la nuova associazione di allevatori e proprietari che si sta formando e riempie le pagine pubblicitarie di tutti i giornali ha qualche potere?
Sai c'è una cosa che mi ha fatto riflettere....un ragazzo ha comprato da poco uno stalloncino di 3 anni e quando è andato alla rassegna ha detto testuali parole: "c'era qualche bel soggetto ma c'erano anche tanti carciofi. Pochi erano dei veri crack(intesi come soggetti molto interessanti)". E non è il primo che sento parlare così. Forse le linee di sangue ci sono ma manca una gestione vera e propria oculata e con obiettivi stabiliti e concordati da tutti e con l'aiuto del parere e delle esigenze dei cavalieri. La cultura equestre effettivamente manca. C'era ma s'è persa. E ha ragione pellegrini quando dice che mancano le conoscenze, quelle tradizioni tramandate di padre in figlio....da noi è già tanto se gli allevamenti arrivano a 2generazioni.....
inoltre lo stud book del sella italiano non ha forza come l'hannover, selle francais, holstein, kwpn. E infatti quanti in Italia si mettono ad allevare razze straniere?
Inoltre bisognerebbe trovare un modo per abbattere i costi. Di sicuro un modo migliore per aiutare gli allevatori sarebbe utilizzare i soldi dei montepremi per dare una mano agli allevatori nelle spese.....

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venerdì 22 dicembre 2006, 18:22
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si è vero buzz, gli allevatori ci sono ma gli allevamenti più prestigiosi (tipo Villagana e Il Colle), hanno molte fattrici all'estero e i puledri nati in italia vengono mandati all'estero a crescere e vengono domati all'estero....
io purtroppo in campo prova nei 5 anni ho visto episodi spiacevoli: insomma se affinchè il cavallo salti bisogna fargli prendere le barriere ho frustarlo a 8 o 9 anni cosa farai????
secondo me mancano anche gli addestratori di base dei giovani cavalli in italia.....

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venerdì 22 dicembre 2006, 20:56
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ck.87 ha scritto:

si è vero buzz, gli allevatori ci sono ma gli allevamenti più prestigiosi (tipo Villagana e Il Colle), hanno molte fattrici all'estero e i puledri nati in italia vengono mandati all'estero a crescere e vengono domati all'estero....
io purtroppo in campo prova nei 5 anni ho visto episodi spiacevoli: insomma se affinchè il cavallo salti bisogna fargli prendere le barriere ho frustarlo a 8 o 9 anni cosa farai????
secondo me mancano anche gli addestratori di base dei giovani cavalli in italia.....

è vero, in Italia mancano gli addestratori, ammesso che questo sia il termine esatto.
Piuttosto qui manca una scuola univoca di equitazione, una linea da seguire, uno stile da portare avanti.
Mi spiego; sono stata in Olanda ed ho girato fra tutti i piccoli e grandi centri, scuole e allevamenti. Tutti montano allo stesso modo, dai bambini agli olimpionici perchè la scuola è quella e così si monta. I bambini montano i puledri così come i professionisti e ci sono garette d'esercizio quotidiane dove tutti si possono iscrivere.
La patente l'hanno i cavalli, dunque questi possono essere montati da chiunque e in quelle garette dove partecipano anche cavalieri di prima squadra, i bambini hanno solo da imparare imitando i grandi.
Fenomenale.
Per quanto riguarda i puledri e le fattrici all'estero, ne ho sentito parlare ma sono un'esigua minoranza. Noi, parlo di Valmarina o Lagovecchio e lo stesso dell'Orchidea, non ci siamo mai sognati di mandare all'estero nessuno e i puledri ce li prepariamo in casa o li affidiamo a cavalieri di indubbia esperienza.
Ma parliamo di allevamenti che, in genere, producono puledri per venderli.
In Olanda tutti allevano un puledro all'anno, i grandi allevamenti sono pochissimi, e si preparano i puledri in proprio spesso affidandoli ai ragazzini di casa. Ma la professionalità è diversa ed assoluta.
I nostri costi lievitano enormemente proprio perchè in genere, l'allevatore è costretto a delegare la preparazione e l'addestramento ad altre mani mentre il suo mestiere dovrebbe finire al massimo ai tre anni, con la vendita dei suoi soggetti, ammansiti e incapezzati ma certamente non domati.

Per quanto alla nuova associazione le auguro di poter camminare sulla strada che si è prefissa; se fosse vero sarebbe davvero una svolta.
Ho però chiesto delucidazioni circa la parte allevatoriale e non mi hanno saputo rispondere dunque comincio ad avere dei seri dubbi in quanto non vorrei fosse solo un'associazione fra proprietari e cavalieri alla facciacciaq degli allevatori.

Sono convinta, ormai da anni, che l'unica maniera per dare una svolta definitiva al settore, potrebbe essere quella di avere in UNIRE qualcuno che capisca davvero di allevamento e cominci con una drastica selezioni delle fattrici, limitando al massimo a 500 il numero su cui investire la rinascita dell'allevamento del sella italiano.
Su queste investire scientificamente, con incroci mirati, il denaro pubblico.
E' il regalo che chiedo a Babbo Natale da oltre 20 anni, ma come tutte le favole non si avvera mai.


venerdì 22 dicembre 2006, 22:38
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è sempre stato così....
ed è un peccato...
io nn faccio le cat x i giovani cavalli,ma cmq mi ricordo che una volta sn arrivata 7°(con un cavallo straniero,ovviamente) in un C115 e ho vinto 7,20euro(ci sn andata a fare merenda) mentre un cavallo italino arrivato 10° ne ha vinti 60 di euro!!!
hanno messo tutti questi contributi unire x incrementare l'allevamento italiano che secondo è messo davvero male rispetto a quello tedesco,belga,olandese,francese,ecc...
nn so se è così anche x voi ma io ho notato che i risultati migliori li hanno sempre i cavalli nn italiani....mha!!!

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sabato 23 dicembre 2006, 12:09
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bè, a quanto ho capito ci sarà un taglio netto dei sovrappremi unire(dopo che si è scoperto che nel bilancio non c'era un buco..ma un cratere!!!!)
Abbattere i montepremi..ma anche e soprattutto le iscrizioni.
io con un 4 anni in un nazionale A"""" tra scuderizzazione e percorsi ci ho lasciato nel 2006 in media 150 euro a volta.
E mi è andata ancora bene, perchè dalle 5 anni la quota d'iscrizione sale ancora.
Da com'è impostato però, cara Mady, devo darti torto su una cosa: dato che fino alle sei anni le categorie sono esclusivamente di PRECISIONE, è illogico che uno tiri la gara o spacchi il cavallo per arrivare in premiazione. Ci arrivi facendo un tranquillo percorso di esercizio, facendo zero.
Comunque Ck, se ti può "consolare", al gese, sempre nella cinque anni, ho visto un cavallo uscire con 16 e prendere più di un cavallo straniero col percorso netto.
è una sorta di circolo vizioso, l'unire ha messo il montepremio alto così da limitare un po' l'acquisto di cavalli stranieri (soprattutto nelle gare puledri, poi quando si passa alle forfettarie primo grado e secondo grado soprattutto, si vede quali sono i migliori...), e rendere un po' più commerciabile il proprio prodotto "compra il cavallo italiano, e hai il miraggio di rientrare in modo più semplice nelle spese" , ma non funziona così in ogni caso.
Senza contare il giro di vite che hanno dato ai prezzi di suddetti cavalli: un cavallo italiano, a parità di qualità, costa comunque di più di un cavallo straniero.

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sabato 23 dicembre 2006, 12:20
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