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Lavoro in piano/Salto
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Autore:  yoya [ domenica 2 ottobre 2005, 19:23 ]
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il lavoro in piano è la base d tt se uno nn sa fare bn quello nn potrà mai saltare
Autore:  Loslyna [ domenica 2 ottobre 2005, 19:26 ]
Oggetto del messaggio: 
yoya ha scritto:

il lavoro in piano è la base d tt se uno nn sa fare bn quello nn potrà mai saltare

quotoooo
Autore:  Holden [ giovedì 6 ottobre 2005, 17:32 ]
Oggetto del messaggio: 
Già finito di dire la vostra su questo bellissimo argomento?
Autore:  mzpeepers [ giovedì 6 ottobre 2005, 17:53 ]
Oggetto del messaggio: 
E che altro c'e' da dire? [:)]
Non immagino che nessuno voglia contraddire le verita' che hai detto.

Il lavoro in piano e' non solo essenziale ma anche un modo per imparare a conoscere il tuo cavallo e per il tuo cavallo conoscere te come un partner in una danza.
Autore:  Holden [ giovedì 6 ottobre 2005, 17:56 ]
Oggetto del messaggio: 
E' soltanto uno spazio dove scrivere le proprie idee a riguardo.

Se tutti i topic si "fermassero" ogni volta che qualcuno dice una cosa sensata....
Autore:  scintilla [ giovedì 6 ottobre 2005, 21:20 ]
Oggetto del messaggio: 
Esatto Paolo...ma a quanto pare...
forse mi sono espressa male,non so.
Partendo dal presupposto che il lavoro in piano è fondamentale...voi come lo affrontate?COM'è che lavorate BENE in piano?
Autore:  mzpeepers [ giovedì 6 ottobre 2005, 21:51 ]
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OK...ci provo a rispondere ma ho delle difficolta' tremende di traduzione per cui...forgive any mistakes...

Normalmente, lavoro in piano ogni volta che monto e, solo ogni tanto, salto (dopo aver lavorato in piano [:)]).

Come lavoro bene in piano....well...prima di tutto cerco il contatto con la bocca del cavallo. Tengo le mani molto leggere e il cavallo risponde appoggiandosi al morso. A quel punto, cominciamo le transizioni fra le andature, allungamenti e collection (collezzione? E' anche corretto?), Se faccio gli spostamenti della mia sedia (sorry....), delle gambe e delle mani bene, il cavallo risponde con un'atteggiamento rilassato e "arrotondato" (help?), sempre con il contatto sul morso.

Dopo circa mezz'ora o tre quarti d'ora, porto il cavallo a fare una passeggiatina al passo allungato e con le redini sciolte, per rilassarlo.

Whew!!! Well...non sono sicura di essermi spiegata ma...[:D]
Autore:  Crazy Dreamer [ venerdì 7 ottobre 2005, 0:26 ]
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Il brutto è ke x alcuni se lavori solo in piano e nn salti...o sei fifone...o incapace...o cose del genere!
Io con Ishtar x ora nn mi sento di saltare...e quando tutti gli altri saltano durante la lezione...so ke sia quelli sulle tribune sia quelli in campo con me pensano ke abbia paura o ke sono...incapace!
Premetto ke è vero ke nn mi sento sicura a saltare con Ishtar (ke è inesperiente) ma è anche vero ke vorrei arrivare ad amalgamarmi con lei, a fondermi con lei lavorando in piano in modo da nn creare guai quando andrò a saltare!!!
...c'è qualcuno ke mi capisce???[:(]
Autore:  mzpeepers [ venerdì 7 ottobre 2005, 5:27 ]
Oggetto del messaggio: 
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">...c'è qualcuno ke mi capisce??? [/quote:135qo4rz]

Oh yes!
non solo ti capisco, ti faccio i miei complimenti!
Specialmente se hai un cavallo giovane, ma anche se no, vuoi ottenere la migliore comunicazione possibile fre te e la tua monta.
Autore:  Mela [ venerdì 7 ottobre 2005, 9:53 ]
Oggetto del messaggio: 
Io solitamente riscaldo alle tre andature a redini lunghe, dopodichè lavoro molto in circolo, cominciando con l'alternare la flessione dell'incollatura (esterna-dritta-interna), proseguendo poi con il chiudere il circolo rallentando, e allargarlo allungando. Spesso il mio cavallo diventa forte, quindi ho bisogno di transizioni. Dopo aver lavorato in circolo al trotto, lavoro un po' a tutto campo, sempre accorciando-allungando, e faccio molte serpentine. Al galoppo, parto a tutto campo chiedendo un andatura in avanti, per poi proseguire sempre in circolo con lo stesso meccanismo del trotto. Molti cambi di direzione e anche in questo caso molte transizioni. All'occorrenza faccio anche galoppo rovescio, che mi mette il cavallo molto più in equilibrio e agli ordini. Infine chiudo con un po' di trotto in relax. La durata di tutto questo dipende dalla disponibilità del cavallo e naturalmente il tutto viene "contratto" se devo saltare.
Autore:  ladykiller [ venerdì 7 ottobre 2005, 10:06 ]
Oggetto del messaggio: 
quando avevo il mio povero cavallino da salto, mi organizzavo il lavoro così, all'inizio trotto allungato senza particolari richieste,magari un giro di galoppo a redini lunghe giusto per smuovere i muscoli...passo raccolto ma veloce (spero di spiegarmi bene) per iniziare la concentrazione del cavallo, trotto di lavoro cercando il più possibile di raccoglierlo, magari con il movimento dell'apri e chiudi delle mani (non seghetta) con appoggiate a destra e sinistra dei lati lunghi, allungate nelle diagonoali
poi fase del galoppo con il lavoro sulle barriere in circolo, o altrimenti sui cavalletti...
per finire se il cavallo lavorava bene un saltino, ma mai esagerando, l'importante è ceh se il cavallo lavoro in piano bene sui salti arrivava rilassato e non prendeva la mano scaraventandosi...
Autore:  RachiEZLN [ sabato 8 ottobre 2005, 16:53 ]
Oggetto del messaggio: 
Holden ha scritto:

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">"Spesso si separano il lavoro in piano e quello sul salto. In realtà il lavoro è uno solo e li racchiude entrambi"


E pensare che io amo una definizione ancora più ampia, ovvero, che esiste UNA SOLA equitazione.

Il centro è il cavallo.

Sia esso montato all'inglese, all'americana, o con doma spagnola; non vi è differenza.
Al di là delle discipline, che portano "sfumature" diverse nei nostri intenti in sella, l'approccio con questo straordinario animale è UNO SOLO.

Come dicevo, concepisco delle regole uniche per tutti; e tra queste è basilare la "precisione del lavoro", inteso come metodo per "comunicare" con il cavallo quando siamo in sella e gli "chiediamo" qualcosa.
Sia esso l'avvicinamento ad un salto, sia un roll back, sia il semplice passaggio su uno stretto sentiero di montagna.

Lui NON è nella nostra mente.

L'unico possibile collegamento con quest'ultima è dato soltanto da quello che definiamo semplicisticamente "lavoro".

Sensibilità nell'impartire (e insegnare..) un ventaglio di "vocaboli", intesi come "aiuti".

A seconda delle nostre capacità, sarà un "sistema di comunicazione" più o meno complesso; ma tutti dovremmo arrivarci.

Il nostro pensiero parte per primo, lo segue l'azione..una sola, sempre quella (sembra facile a dirsi..ma ci vuole sudore per arrivare a questo), il cavallo comprende ed esegue.

E' abitudinario, impara, credetemi.

Quando i tre momenti saranno quasi simultanei (pensiero-azione-esecuzione), lì c'è l'equitazione, con qualsiasi cavallo, in qualsiasi momento.




Paolo, ti stra quoto! E come non darti ragione??!!

P.S. Posso chiamarti Dio d'ora in poi?!?!?[:D][:D]
Autore:  scintilla [ lunedì 17 ottobre 2005, 17:50 ]
Oggetto del messaggio: 
Non c'è salto ostacoli senza dressage.
In un percorso avanzato di s.o. di un minuto e mezzo il cavallo trascorre solo 15 secondi "in aria".per il resto del tempo l'esito della gara si decide in piano.E' raro trovare cavalli che raggiungano alti livelli sia nel dressage sia nel salto, ma a volte in un percorso di s.o. si riconosce un dressage raffinato...e qui mi viene in mente Milton..[:I]oppure l'irlandese Ledingham che in sella a Kilbaha -che binomio!!- ha incantato tutti con i suoi ottimi percorsi,in cui il lavoro in piano e lo standard di addestramento erano eccezionali.
Autore:  Cavallapazza [ lunedì 17 ottobre 2005, 20:50 ]
Oggetto del messaggio: 
Anche secondo me tutto fa.....
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