Questo topic forse è aperto dalla persona meno adatta a rendere un tributo ad una razza che ha, più di tutte le altre, contribuito a creare il cavallo moderno da sport.
Il Purosangue Inglese.
Bistrattato da molti allevatori poco lungimiranti, snobbato da chi deve acquistare un puledro.
Oggi avere nel proprio allevamento di cavalli da salto un figlio di un Purosangue Inglese significa andare incontro a difficoltà nella vendita, perchè il mercato e la pubblicità ci bombardano con i soliti nomi: un turbinare di Holsteiner, Hannoveraner, KWPN, BWP, SBS, ....linea C, linea G, linea L.
Gli allevatori nicchiano; alla fattrice con poco sangue daranno lo stallone che hanno visto dare del filo da torcere al proprio cavaliere...sì, perchè ai loro occhi appannati è sinonimo di sangue!
Questo "prendere le distanze" mi fa pensare; e osservando i numeri non posso che sorridere amaramente; i PSI in Italia hanno coperto pochissime mezzo sangue, e nel giro di puledri da concorso, trovare un figlio di PSI è pressochè impossibile.
Per non parlare al performance test; assenti.
La memoria mi riporta alle prime olimpiadi a cui ho assistito, ovviamente in tv, Los Angeles 1984.
All'ora della merenda, un tredicenne Holden con un pacchetto di crackers alla mano, briciole che cadevano dalle labbra nel vedere la piccola purosangue Touch of Class arrampicarsi sugli ostacoli con in sella il mitico Joe Fargis.
Tutti in fila Signori...oggi vince lei.
E mi viene ancora la pelle d'oca nel ricordarla ricoperta d'oro durante il giro d'onore... guardatela qui..
Qualche anno più tardi andai a Stoccolma, precisamente nel 1990, per seguire la nostra squadra ai Campionati del Mondo.
Mi sembrava un sogno; era il "gotha" del salto ostacoli, con un Mondiale tutto innovativo, ostacoli enormi...colori dappertutto.
Ricordo come fosse ora, il candido mantello di Gem Twist volare su ogni immensa combinazione, con la facilità di un gabbiano.
Forse lo spirito degli avi di questa razza era tutto lì, dentro di lui.
Fatto sta che vinse tutte le prove di qualificazione, andando in finale e giungendo poi solo quarto per l'incapacità del proprio cavaliere che, scherzo del destino, si chiamava Greg Best, ...tradotto, il migliore.
Sarebbe come chiamare un setter, Fagiano.
eccolo qui...
E ancora, il mitico Hand in glove...veloce come il vento, nei barrage più insidiosi:
Starei qui ore a parlare di tutti questi cavalli, che tutti gli studbook più importanti ricercano come perle rare, e che invece la moltitudine di nuove leve relegano in fondo ad ogni discorso, con la didascalia impressa nel cervello: "cavalli da corsa"...
Forse chi parla di Landgraf I, riempiendosi la bocca...non sa che dietro c'è il PSI Ladykiller.
E molti altri ancora...
Qualche spunto da parte vostra???