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ABC della monta americana
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Autore:  Andrea [ martedì 18 aprile 2006, 10:24 ]
Oggetto del messaggio:  ABC della monta americana

Ammeregani de equiweb Immagine

Avreste voglia di impartirmi virtualmente delle lezioni di monta AMMEREGANA?

ieri pomeriggio (pasquètta) ho montato un argentino che abbiamo in maneggio con sella americana...e gia..su come fissare il sottopancia ho avuto dei problemi.. mi hanno fatto un nodo a "cravatta" al sottopancia e mi hanno dato un calcio in culo..[;)]

Insomma, potreste elencarmi i nomi,delle parti della sella, dei finimenti, come si impugnano le redini, come si sta a cavallo, come si "guida" il cavallo...una piccola infarinatura su questo bel mondo che non ho mai preso in considerazione.??

Grazie [;)]

Autore:  Fantasyname [ martedì 18 aprile 2006, 10:28 ]
Oggetto del messaggio: 

NOOOOO TI SEI CONVERTITO!??!?!?!!?!?!?!!??!?!!?!?!?!?!?!?!??!!?!?!?!?!??!?!!?!?!?!?!?!?[:0][:0][:0][:0][:0][:0][:0][:0][:0][:0][:0][:0][:0][:0][:0][:0][:0][:0]

Autore:  ladykiller [ martedì 18 aprile 2006, 10:30 ]
Oggetto del messaggio: 

nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
non ho parole, andrè si è convertito......[:D][:D]

Autore:  millorla [ martedì 18 aprile 2006, 10:36 ]
Oggetto del messaggio: 

Andrea ma neanc he il più bravo apprenditore potrebbe mai imparare dal computer! Se hai così tanta voglia di imparare la MW allora vai in un maneggio e ti fai seguire da un istruttore! mi sembra ovvio![;)]

Autore:  Andrea [ martedì 18 aprile 2006, 10:59 ]
Oggetto del messaggio: 

NOn mi sono convertito..mi sono DIVERTITO....;)

Millorla..non ho il tempo di andare ANCHE in un maneggio MW purtroppo..se qualcuno , invece di blaterare (le due zabette lady e fanta) mi spiegasse anche solo i rudimenti...ne sarei felice..se la cosa non fosse possibile.. beh.. mi arrangio.

Autore:  Nicola [ martedì 18 aprile 2006, 11:07 ]
Oggetto del messaggio: 

Ciau Andrea, ti sto partorendo un bignami Amerregano...

Puoi pazientare fino a sera??[:)]

Autore:  Andrea [ martedì 18 aprile 2006, 11:13 ]
Oggetto del messaggio: 

Nico.. anche domani..

sei un miii-toooooo!!!

grazie

Autore:  Nicola [ martedì 18 aprile 2006, 11:15 ]
Oggetto del messaggio: 

Mentre aspetti....

<b>Assetto.</b>


Non è un optional per maniaci del purismo equestre o per eredi di rigide tradizioni militari. È invece una parola chiave se parliamo di efficacia, sicurezza, equilibrio in sella, indipendentemente dallo stile di monta utilizzato, dalla specializzazione e dagli obiettivi sportivi perseguiti.
A partire dai cultori delle passeggiate e ancor più del trekking, fino ai più convinti frequentatori dei campi gara, tutti coloro che vogliono ottenere da sé stessi e dal proprio cavallo prestazioni qualitative e prive di pericolo sanno che tutto dipende dalla correttezza dell’assetto. E attenzione, non esiste un assetto brutto ma efficace: la posizione canonica di gambe, busto, testa, braccia e mani, che molti ancora ritengono solo un vezzo estetico, soprattutto nel settore dell’equitazione western, è invece esattamente quella che permette l’ottimizzazione di tutte le azioni del cavaliere, l’unica che esalti al massimo l’effetto degli aiuti. Senza applicare quella specifica posizione, le gambe lavoreranno sul costato del cavallo in zone troppo o poco sensibili, procurandogli tensioni inutili o, viceversa, non ottenendo alcuna risposta da parte sua; mentre la mano si troverà alla distanza sbagliata dalla bocca, rendendo improbabile una corretta risposta alla sollecitazione dell’imboccatura.
Per l’allievo ai suoi primi esperimenti equestri l’assetto è soprattutto sinonimo di equilibrio. Per i trekker che affrontano molte ore in sella un buon assetto è l’unica vera speranza di evitare, alla fine della giornata, vesciche e micidiali dolori muscolari. Per chi si prepara all’agonismo, l’assetto da manuale serve a poter ottenere la massima libertà nel movimento di gamba e mano, in modo che sia possibile impartire al cavallo ordini precisi e tempestivi senza che ne risenta la sicurezza in sella.
In Europa la monta western è sempre stata considerata, del tutto erroneamente, un’equitazione in cui, per così dire, il fine giustifica i mezzi. Come dire che i suoi praticanti preferirebbero, secondo questa interpretazione, ottenere in un modo o nell’altro determinate prestazioni più o meno spettacolari dal proprio cavallo piuttosto che prestare attenzione all’eleganza in sella e alla precisione regolamentare dell’assetto. Invece, alla codificazione di un buon assetto western, come quello che oggi viene insegnato nelle migliori scuole di equitazione americana, si è giunti attraverso l’evoluzione di esigenze sportive e di lavoro ben precise. Dietro ci sono l’esperienza di molti istruttori e l’istinto di altrettanti cowboy, impegnati a trovare il modo più comodo e pronto di lavorare a cavallo. E ci sono una serie di studi medico-fisici sul complesso sistema di leve e di forze messe in pratica da ossa, muscoli e tendini del cavaliere, a sottolineare l’importanza del fatto che gli angoli formati dalle varie parti della gamba e dal busto siano di una certa entità piuttosto che di un’altra.
Una buona posizione rende sicuri ed elastici. Aiuta ad ammortizzare, a inserirsi nel movimento del cavallo e a cavarsela anche se questo non è esattamente comodo come una poltrona Frau. Permette di rilassare tutti i muscoli e di utilizzarli solo al momento opportuno perché l’equilibrio in sella non è ottenuto con la forza ma tramite una combinazione di leggi fisiche che coinvolgono gambe, testa e busto. E naturalmente aiuta il cavaliere a tranquillizzarsi e concentrarsi, perché elimina la fatale preoccupazione di cadere che lo rende rigido e inefficace.
Gli angoli proibiti
Un buon assetto è una questione anzitutto di geometria: e per quanto riguarda la posizione di gamba e piede, che del buon assetto è la base, in particolare di angoli, alcuni obbligatori, altri proibiti. Vediamo.
Innanzitutto è necessario accertarsi che le staffe siano state regolate entrambe in maniera corretta. Ovviamente devono avere identica lunghezza . Chiunque osservandoci stando di fronte al cavallo può assicurarsene. Ma quale dev’essere questa lunghezza? La prima prova consiste nel sollevarsi sulla sella: se la manovra ci permette di rimanere eretti in buon equilibrio e siamo rilevati dal seggio circa quattro dita, allora la lunghezza della staffa sarà presumibilmente quella giusta. In caso contrario perderemo parzialmente l’equilibrio spostando il busto in avanti o all’indietro e le gambe in senso contrario al busto, e quasi non ci staccheremo dalla sella, oppure ci alzeremo fin troppo.
Poi, una volta ben seduti nel centro del seggio, potremo verificare ulteriormente, ancora una volta con l’aiuto di qualcuno che ci osservi da terra, se gli staffili inseriti nel fender sono regolati correttamente. Lasciamo cadere naturalmente le gambe nelle staffe: se la posizione è corretta, esse dovranno acquisire della parte che dall’anca va al ginocchio un’inclinazione tale da inserirsi correttamente al centro del quartiere della sella. La seconda parte della gamba, dal ginocchio alla caviglia, nell’assetto corretto dovrà mantenere la stessa inclinazione in direzione opposta, e formare quindi, a livello del ginocchio un evidente angolo ottuso.
È al contrario convinzione di alcuni cavalieri western che la staffa debba essere tenuta lunghissima, e la gamba di conseguenza debba rimanere praticamente dritta, senza che alcun angolo sia segnato a livello del ginocchio. Questo errore porta alla compromissione dell’intero assetto, perché durante il movimento la gamba si sposterà in avanti e il busto indietro, dando luogo al difetto più diffuso in chi ha scelto la sella con il pomolo.
Un altro angolo importante, questa volta acuto, è quello che, in un assetto corretto, si forma a livello della caviglia. Anche in monta western, come nell’equitazione classica, l’unico modo di rimanere sempre in equilibrio sulla staffa è quello di portare il piede il più possibile parallelo al costato del cavallo, infilato nella staffa circa fino a metà suola, con il tallone nettamente più basso rispetto alla punta del piede. È evidente che anche questa posizione sarà resa molto difficoltosa o addirittura impossibile se la lunghezza degli staffili risulterà eccessiva o insufficiente. Se infatti la gamba non sarà correttamente piegata al ginocchio, ovvero se le staffe avranno una lunghezza eccessiva, il piede rimarrà parallelo al terreno, nella migliore delle ipotesi, e addirittura con la punta più bassa del tallone nella peggiore. A questo punto il cavaliere avrà ben poche chance sia di poter utilizzare una corretta pressione del polpaccio per impartire ordini, sia di rimanere in sella al primo scarto o alla prima sgroppata del proprio compagno. Ne risulterà inoltre impossibile un uso calibrato dello sperone, perché le gambe potranno funzionare solo tramite scomposte sgambate. Infine sarà facile perdere una staffa al minimo sbilanciamento laterale del corpo.
Al contrario, se le staffe saranno troppo corte, lo sforzo per mantenere la punta più in alto del tallone sarà eccessivo e difficilmente l’allievo potrà non irrigidirsi.
Rigorosamente vietati, invece, gli angoli “frontali”, in particolare quello formato dalle gambe del cavaliere con il corpo del cavallo quando questi abbia la tendenza a stare seduto in sella “stravaccato” come in poltrona. In quel caso le gambe non cadranno ben aderenti al costato dell’animale, unica posizione in cui la loro azione può avere efficacia, ma al contrario staranno staccate in maniera evidente: è un altro errore molto diffuso in chi applica una monta western mediata direttamente dai film di cowboy, ma è bene ricordare che non necessariamente i divi di Hollywood erano provetti cavalieri…
Off limits anche l’angolo che si forma tra piede e costato, questa volta su un piano perpendicolare al corpo del cavaliere, quando l’allievo tiene le punte dello stivale nettamente rivolte all’esterno. Questa posizione non permette di calibrare l’uso dello sperone o anche del solo tallone: entrambi finiranno per sollecitare continuamente e involontariamente l’animale fino a renderlo parzialmente insensibile e a rendere necessarie azioni di gamba sempre più forti e scomposte perché egli esegua gli ordini tramite queste impartiti.
Passando ora dagli angoli alle linee (foto 1 con segmenti), la posizione della gamba di un cavaliere è corretta se una retta immaginaria che parte dalla punta dell’anca cadrà perpendicolare a terra sfiorando il tallone (e poi, prolungandosi verso l’alto, arriverà alla punta della spalla e infine al centro della testa); o, analogamente, se un segmento parallelo al primo, nascendo dal ginocchio arriverà più o meno alla punta del piede. Stando in sella, non è facile rendersi conto se si è corretti valutando la retta anca-tallone, ma è molto più semplice capirlo immaginando il segmento ginocchio-punta del piede. Facciamo in questo modo: mantenendo la testa in posizione abbastanza eretta, abbassiamo appena gli occhi verso le nostre ginocchia, prima l’una e poi l’altra. Se scorgeremo appena la punta dello stivale, con buone probabilità la posizione della nostra gamba e del piede sono quelle ottimali.

Autore:  genna [ mercoledì 19 aprile 2006, 13:55 ]
Oggetto del messaggio: 

Mamma André, non sai quanto tempo sono stata per capire come fissare il sottopancia!!
A me, però, niente nodi a cravatta, solo un gira e rigira con avvolgimento finale[:D] E le staffe poi? Come fare a regolarle?Questo mi é ancora un mistero, praticamente va smontato tutto un pezzo e far coincidere 2 specie di chiodini di ferro a 2 buchi opposti, una tragedia, insomma, che necessita di un buon quarto d'ora! Quindi monto sempre con la misura del mio boy, praticamente a stento mi arrivano i piedi!
E poi, forse per un uomo sollevare quei 10 e più Kg di sella é un gioco, ma a me viene l'ernia puntualmente!

Cmq, questi inconvenenti a parte, é più facile infilare la testiera che, per la mia, é priva di capezzina, una cosa in meno da agganciare[:D]

Ma se riesci a resistere a questi passaggi, poi il bello é arrivato, tutto sta a fare una colazione energetica prima di andare in maneggio[:D]

Tratto da:
"La monta americana secondo me"

Autore:  dryagon [ giovedì 27 aprile 2006, 18:02 ]
Oggetto del messaggio: 

Bella domanda..anche a me piacerebbe capirci un pò di più sinceram!
E già che siamo in argmento..conoscete un centro dove si possono prendere lezioni? E vorrei sapere anche se esistono delle patenti, se si come si fa a prenderle? Grazie[:D]

Autore:  dream [ giovedì 27 aprile 2006, 18:31 ]
Oggetto del messaggio: 

Di dove sei?

Autore:  dryagon [ giovedì 27 aprile 2006, 18:37 ]
Oggetto del messaggio: 

Ti mando un mex privato..[:)]

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