
caccia al killer dei cavalli «Ma ora salviamo gli altri»
I cavalli selvaggi del Parco dell’Aveto potrebbero essere adottati. «Come avviene per i “mustang” dello stato del Wyoming, negli Usa», dice l’esperto Enrico Bertozzi. Il caso del branco di animali che vive libero nei pascoli sulle alture di Borzonasca continua a tenere banco. E l’uccisione di due di questi capi ha alzato un polverone mediatico degno di una galoppata sulla sabbia.
Due animali trovati morti, con una rosa di pallini che ha perforato loro la spalla, il polmone e il cuore: il primo domenica 4 ottobre, il secondo sabato scorso. Le carcasse sono state trovate, a poca distanza l’una dall’altra, nella zona della cappelletta del lago delle Lame. E le associazioni animaliste hanno proposto una taglia, una ricompensa di 1.500 euro a chi fornisse agli inquirenti notizie utili all’individuazione del killer dei cavalli: molti sospettano che si tratti di un abitante della zona che ha avuto danni alle sue proprietà dagli animali allo stato brado. E ieri l’appello di Enrico Bertozzi, appassionato di animali.
«Se questi cavalli non sono di nessuno - ha detto Bertozzi - associazioni, enti e privati possono adottarne uno. Avendone cura ed essendone responsabili. Ma prima occorre fare un censimento, identificare gli animali capo per capo. Mi rendo conto che sia difficile, ma qualcosa dev’essere fatto prima che altri animali vengano barbaramente uccisi».
L’esame del veterinario dell’Asl sui cavalli uccisi ha permesso di appurare alcuni particolari: il fucile che ha sparato è lo stesso per i due animali. E i pallini utilizzati sono quelli per la caccia alla lepre: troppo piccoli per abbattere velocemente prede di così grandi dimensioni. Questo ha quindi comportato una lunga agonia per i cavalli finiti nel mirino del responsabile delle due uccisioni. «Un fatto disumano e tragico - aggiunge Bertozzi - che mi ha spinto a denunciare ai carabinieri i particolari che ho raccolto durante i sopralluoghi alla cappelletta delle Lame, in seguito al ritrovamento delle carcasse».
Ieri la stampa nazionale è arrivata “sulla notizia”, con le troupe di Rai e Mediaset inviate in valle Sturla per documentare il fatto e realizzare servizi per i telegiornali. «Per ora non si è ancora fatto avanti nessuno, per segnalare particolari utili alle indagini - spiega Paola Marinari, dell’associazione “Un cavallo per amico” - e quindi ribadiamo la nostra disponibilità a ricompensare chi lo farà (331.8205531). Quanto all’ipotesi dell’adozione di questi animali, siamo certamente favorevoli. Il problema è che questi animali un proprietario già ce l’hanno». In effetti i cavalli del Parco dell’Aveto, ormai si sa, sono di alcuni allevatori che, per risparmiare il fieno, li lasciano abbandonati negli alti pascoli del lago delle Lame. «Quando poi vogliono macellarli se li vanno a prendere - prosegue Marinari - ma nel frattempo gli animali, essendo liberi, hanno abbattuto steccati o brucato le coltivazioni in orti e giardini della zona. So che a Como c’era un problema simile, e che è stato risolto con la realizzazione di lunghe recinzioni all’interno delle quali gli animali possono vivere tranquilli».
fonte
http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/le ... ller.shtmlio vorrei sapere dove si possono avere maggiori informazioni sull'affidamento di questi cavalli...