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Benessere del cavallo e rinforzo positivo
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Autore:  Nicola [ giovedì 15 novembre 2007, 10:45 ]
Oggetto del messaggio:  Benessere del cavallo e rinforzo positivo

Ciò che dirò potrà sembrare quasi un paradosso, ma ci proverò ugualmente.

Posto che il cavallo più sano è quello che vive libero in natura, il nostro cavallo, che fa una vita più che degna, che viene addestrato, montato e lavorato, può, a volte, trovare nel lavoro ben fatto, nelle passeggiate (che non siano un semplice aggravio del lavoro in un contesto diverso), nello stretching quotidiano, un incremento del suo benessere psicofisico.

In sintesi credo che questo "possibile" aumento del benessere possa rappresentare a pieno titolo un "rinforzo positivo".

Voi cosa ne pensate?

Autore:  stregatto [ giovedì 15 novembre 2007, 11:27 ]
Oggetto del messaggio: 

cioè nicola nn capisco su cosa si incentra la discussione, sul lavoro ben fatto che agevola il benessere del cavallo o su quali aiuti possoamo dargli x migliorare la sua situazione psicofisica o che altro?

Autore:  Nicola [ giovedì 15 novembre 2007, 11:36 ]
Oggetto del messaggio: 

Giusta osservazione:

Vado al sodo con un esempio. Il cavallo fa un bell'esercizio. Gli do riposo, lo accarezzo, mi complimento con lui. Rinforzo positivo.

Poi magari facciamo due passi fuori per aiutarlo a smaltire l'acido lattico, poi lo dissello, gli faccio fare un po' di stretching, lo porto a mangiare un po' d'erba. Il cavallo, il giorno seguente, ha una condizione psicofisica migliore.

Rinforzo positivo anche questo? Secondo me sì.

Autore:  stregatto [ giovedì 15 novembre 2007, 11:41 ]
Oggetto del messaggio: 

be sicuramente dargli delle gratificazioni e svagarli un po dal solito lavoro in maneggio contribuisce alla serenita del cavallo

Autore:  Nicola [ giovedì 15 novembre 2007, 11:46 ]
Oggetto del messaggio: 

stregatto ha scritto:
be sicuramente dargli delle gratificazioni e svagarli un po dal solito lavoro in maneggio contribuisce alla serenita del cavallo


Ok, andiamo oltre.

Da atleta, mi ricordo che l'allenamento svolto in modo professionale e corretto, variato, progressivo, pianificato, che aveva come risultato il miglioramento delle prestazioni, mi faceva stare davvero bene, progressivamente più sano e più felice.

Secondo te, un buon lavoro montato, vario, fatto con tutti i crismi, può essere considerato, al limite, quasi come una carezza o un premio?

Autore:  stregatto [ giovedì 15 novembre 2007, 12:01 ]
Oggetto del messaggio: 

nn essendo nella testa del cavallo purtroppo questo nn lo posso sapere se gli puo fare piacere o meno hehehhe
xo credo che sia molto + piacevole x lui eseguire dei lavori vari mai noiosi, essere montato bene senza interferenze x cosi dire ( tipo tironi in bocca sgambate inutili ecc)
e poi secondo me se + spesso lasciassimo al cavallo + autonomia saprebbe prendere decisioni migliori delle nostre, ovviamente nn dico di abbandonarlo a se stesso,ma lasciargli solo un po + spazio di azione.

Autore:  ladykiller [ giovedì 15 novembre 2007, 12:34 ]
Oggetto del messaggio: 

una sera abbiamo fatto dei saltiniin coperto....
alcuni belli tosti....... 8)
la cavalla era sudata.....l'ho dissellata e poi l'ho passeggiata a mano, iniziando a "torturarla" a giocarci assieme..
visto che faticava ad ascuigarsi, aveva il pelo lungo, l'ho liberata...
si è rotolata e impanata stile cotoletta per benino.... :lol:
2 / 3 sgroppatine di gioia, è venuta dove ero io a stressarmi l'anima....e l'ho riportata in box..
il giorno dopo.....era un violino!!!!!!!!!!!!!
perfetta...
e come se lè fatto bene... :wink:

Autore:  genna [ giovedì 15 novembre 2007, 13:04 ]
Oggetto del messaggio: 

Io penso semplicemente che un cavallo con le proprie libertà é un cavallo sereno e la serenità fa accettare meglio il lavoro :wink:

Autore:  stregatto [ giovedì 15 novembre 2007, 13:05 ]
Oggetto del messaggio: 

be ma un cavallo che vive in box dobbiamo essere noi a aiutarlo a stare meglio con piccoli accorgimenti, in natura o al prato è diverso, puoi fare cio che vuole

Autore:  cri&sbeauty [ giovedì 15 novembre 2007, 13:11 ]
Oggetto del messaggio: 

Secondo me passeggiate, far mangiare erba al proprio cavallo dopo il lavor ecc... aiuta tantissimo:
io di solito in estate faccio 15 minuti di passeggiata con altri amici prima di lavorare e 15 minuti dopo....la presenza di altri cavalli ha permesso che diventasse meno cattiva verso i suoi simili (prima mordeva e calciava gli altri, ora anche se si passeggia uno vicino all'altro mal che faccia abbassa le orecchie), e le passeggiate la rendono molto serena nel lavoro...d'inverno faccio la stessa cosa solo che se il tempo non permette lo faccio nel maneggio coperto....passeggiare a redini lunghe di fianco ad altri cavalli l'ha molto rasserenata....
Quindi credo che passeggiate soprattutto insieme ad altri cavalli possa rasserenare il benessere dell'animale...

ah dimenticavo.... e il riscaldamento lo faccio in completa libertà: redini alla fibbia in modo che giochi un pò (sgroppetta sempre all'inizio del lavoro :lol: )
anche questo ho notato che aiuta...invece vedo molte persone che appena salgono impegnano subito il proprio cavallo....secondo me anche qst è fattore di stress...

Autore:  India83 [ giovedì 15 novembre 2007, 13:52 ]
Oggetto del messaggio: 

Sì, sicuramente tutte le attenzioni possibili ma anche un lavoro fatto bene (quanto è difficile però fare un lavoro a cavallo fatto davvero bene) e una corretta ginnastica del cavallo (che rinforza il tono muscolare, rendendolo più sciolto e solido) sono rinforzi positivi... altrimenti ci sarebbero molti più cavalli poco volenterosi e svogliati...

certo come diceva Nik, è cmq una scelta nostra, non del cavallo, ma starà sicuramente meglio psicologicamente un cavallo ben lavorato che un cavallo poco o mal sviluppato fisicamente...

Autore:  Silvi@ [ giovedì 15 novembre 2007, 14:22 ]
Oggetto del messaggio: 

Sicuramente, variare il lavoro e gratificarlo con attenzioni particolari contribuisce al suo benessere psicofisico.

Io ne ho un esempio lampante sotto gli occhi.

Cindy, cavallona di 23 anni abbandonata da due dal suo proprietario(non veniva nemmeno a pulirla) era diventata nevrotica e isterica. Non perchè fosse maltrattata, ma era la noia. Faceva sempre box-paddock-box. Non era pericolosa, ma se le facevi fare il tragitto box-paddock(o viceversa) rischiavi che scappasse.
Col benestare del mio istruttore pian piano l'ho rimessa in lavoro... adesso è più serena, attenta agli esercizi e mi chiama quando mi vede.
Adesso l'affiderei anche ad un bambino! :wink:

Per variare il nostro lavoro ogni tanto facciamo qualche saltino... devo fare un filmato, lei crede di saltare le 115 ed è serenissima, non tira, non scappa... è migliorata notevolmente! :)

Autore:  Arya [ giovedì 15 novembre 2007, 14:30 ]
Oggetto del messaggio: 

Montando i cavalli della scuola, son loro che vengono sottoposti alle mie "coccole" (belle strigliate pre e post lavoro, lavoro in distenzione a fine lavoro, passeggiata ).. solo che noto che dopo ore di lavoro in campo l'unica cosa che vogliono è quella di rientrare in box e questo mi mette una tristezza unica addosso :cry:

Autore:  Silvi@ [ giovedì 15 novembre 2007, 14:32 ]
Oggetto del messaggio: 

Arya... a chi lo dici!!!! :cry:

Autore:  alexb [ giovedì 15 novembre 2007, 19:26 ]
Oggetto del messaggio: 

Rispondo alla domanda di Nicola: sì, io penso di sì. Penso in particolare che la sensazione di "aver capito" un segnale, di avere la sensazione di una comunicazione efficace, sia di per sè appagante. Per l'uomo, e per l'animale.

Io penso che facendo un piccolo sforzo, si possa estendere anche agli aiuti quello che la Kurland suggerisce per il clicker... nel clicker la Kurland dice (anche se forse non ci fa piacere...) che il cavallo ha la sensazione di padroneggiarci... ha la soddisfazione di capire come "condizionarci" a fornirgli il premio (e ne è eccitato e interessato). Bene, penso che anche un cavallo a cui gli aiuti vengono forniti con coerenza, e con sensibilità, può avere la sensazione di "padroneggiarci"... sa sempre come eliminare immediatamente la pressione, e più il cavaliere è bravo, più il cavallo potrebbe avere la tranquillizzante sensazione di "padroneggiarlo".

Al contrario, da questa prospettiva, una comunicazione confusa, contradditoria, raffazzonata... non può che creare ansia, e frustrazione.

Penso che la prova del nove sia l'entusiasmo con cui il cavallo si avvicina a noi, soprattutto quando è libero in paddock, quando sa che si va a lavorare... potremo scoprire che il cavallo si avvicina più volentieri a un cavaliere "duro", ma esperto e abile, che a un cavaliere molto affettuoso, ma pasticcione... nell'ottica della chiarezza della comunicazione, questo strano comportamento potrebbe spiegarsi facilmente. .

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