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 Il perchè di quella "certa insistenza"... 
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Messaggio Il perchè di quella "certa insistenza"...
Qualcuno di voi si chiederà perchè uso una "certa insistenza" :roll: su temi equestri alternativi... i motivi sono nel sito dedicato alla nostra prima cavalla, Tabi. Noi ci siamo avvicinati all'equitazione all'inverso di come si dovrebbe: invece che presto e bene, abbiamo iniziato tardi e male.. :evil: Poi abbiamo buttato via tutto quello che ci era stato raccontato. e insieme a luoghi comuni, sciocchezze e leggende abbiamo di certo buttato via qualcosa di buono (lo stiamo recuperando pian piano).

Ecco la storia di Tabi, presa di peso dal sito, scritta da mia moglie.

Cita:
"Don't believe the gurus"

Tabi è arrivata una mattina di luglio di tanti anni fa.
Non avevo mai posseduto un cavallo; era solo un sogno coltivato fin da bambina e sempre rimandato. Ora si stava avverando in parte perchè, per motivi di lavoro, era in comproprietà con una ragazza molto giovane e - ai nostri occhi di neofiti - molto esperta e con più tempo a disposizione.
Tabi era magra, con un pelo opaco e il suo aspetto non si avvicinava nemmeno lontanamente alla foto che apre questo sito.
Adesso era con noi e le cose non potevano che migliorare.
Non la tenevamo presso un maneggio, ma presso un privato che diceva di saperla lunga sui cavalli e ne possedeva altri.

Ben presto la comproprietà è rivelata una cattiva idea, per cui alla prima occasione ne ho acquistato "l'altra metà".
Sono iniziate le passeggiate, le lunghe soste nei prati, lei a brucare e io a guardarmela sperando che presto il suo costato si rimpolpasse e soprattutto che la sua mente dimenticasse il passato che si percepiva dai suoi occhi, dal suo aspetto e dalle sue paure. Purtroppo, nonostante ogni giorno andassi a trovarla e la facessi muovere, le sue condizioni erano stazionarie ed anzi la sua magrezza aumentava e la sua pancia diventava più gonfia. Poi è arrivata la prima colica, con la solita trafila (visita veterinaria, antidolorifici, movimento e superamento in qualche modo della crisi). Il veterinario ci ha che la cavalla mangiava troppo poco. I rapporti con chi la ospitava venivano incrinati dai primi dubbi. Ci diceva che se la cavalla avesse mangiato di più, sarebbe morta di coliche più gravi. Che era "avida" ("infatti" mangiava tutto, lettiera in truciolo compresa). I nostri dubbi e la nostra sfiducia crescevano: alla fine ci siamo decisi ad affrontare una spesa maggiore e a portarla in un maneggio tradizionale. Continuavamo a non sapere niente dei cavalli (eravamo nella fase in cui si crede ciecamente agli "esperti", fase che sarebbe continuata ancora molto al lungo) ma non ci piaceva come stavano andando le cose.

Approdata in un maneggio normale, curata da uno stalliere che univa la competenza per i cavalli a un vero amore per tutti gli animali, Tabi ha iniziato a mettere su pelo e carne. Ma c'era sempre quel problema di quell'addome troppo grosso. Una sera, una colica tremenda, nuova visita veterinaria (fatta da un veterinario diverso) e responso: non solo la cavalla era in colica, una colica grave, probabilmente mortale senza un intervento chirurgico; era anche incinta di vari mesi. Ecco perchè i proprietari precedenti se n'erano sbarazzati a poco prezzo; perchè aveva tanta fame, e dimagriva, e aveva la "pancia gonfia". Altro che "cavalla avida". Era una cavalla incinta, verosimilmente dopo una monta accidentale, e era stata gravemente denutrita. La gravità della colica non lasciava molte speranze per la prosecuzione della gravidanza. Occorreva caricarla in trailer e avviarsi a una clinica veterinaria, dove sarebbe stata probabilmente operata - con esito incertissimo - e dove la gravidanza avrebbe avuto termine.

Miracoli degli scuotimenti sul trailer, arrivati alla clinica la colica era finita, e la cavalla era prostrata, irriconoscibile per il sudore, il fango e il truciolo che aveva addosso per quanto si era agitata e rotolata nelle crisi, ma stava bene. Niente intervento; un paio di giorni di osservazione e poi di nuovo in maneggio. Volevamo una cavalla in comproprietà, e ci trovavamo con due cavalli (la madre e il prossimo puledro). E continuavamo a non sapere niente dei cavalli!

asia e tabiNutrita adeguatamente, mossa ogni giorno a mano, Tabi ha finalmente messo su peso e ha trascorso serenamente gli ultimi mesi di gravidanza, migliorando continuamente il suo aspetto, e alla fine, una notte, è nata la bellissima Asia. Non abbiamo mai saputo chi fosse lo stallone, ma la cosa non ci interessa minimamente.

Per qualche giorno siamo stati incerti su cosa fare di Asia, una volta che fosse stata svezzata. Potevamo permetterci di tenerla? Poi la decisione. Non ci fidavamo più del mondo dei cavalli, l'avremmo tenuta ad ogni costo; e avremmo dato a Tabi quello che le era mancato.

Tabi adesso era bella come nella foto, ma non era per niente facile. Era nervosa, diffidente, aveva strane paure e sotto la sella era imprevedibile e capacissima di riprendere il galoppo di sua iniziativa verso il maneggio, mettendoci alla prova in modo piuttosto serio (continuavamo a sapere poco o niente dei cavalli). Il consiglio di un "esperto": usare una imboccatura più severa, metterle la martingala per impedirle di sfuggire l'imboccatura alzando la testa, usare il frustino e speroni ad ogni disobbedienza per farle sentire chi comanda.

Come un guerriero alla guerra parto in passeggiata; Tabi mette in atto tutte le sue difese; la vinco, ma fortunatamente mi è rimasta un po' di autocritica e mi domando cosa dovrò ancora metterle addosso, la prossima volta, per stare tranquilla, in una interminabile "escalation". Così non va; non è questo che intendevo per stare assieme ad un cavallo: questa è prepotenza, non collaborazione; che piacere c'è nel fare delle cose in cui uno forse si diverte e l'altro soffre o gli viene annientata la volontà? E' a questo punto che nella nostra vita entra un istruttore che adotta il metodo della doma dolce, ossia l'uso del linguaggio dei cavalli, chiedendo la loro collaborazione senza causare dolore.

Seguo il corso, mi si aprono nuovi orizzonti: la mia cavalla anche se libera al pascolo, mi viene incontro, esce volentieri, ho buttato alle ortiche l'imboccatura severa e la martingala e il frustino mi serve solo come indicazione e non più come punizione; in pratica non uso più il contatto in bocca con le redini, perchè Tabi mi legge nel pensiero. Purtroppo una ulteriore, grave colica ce la porta via prima che riuscissimo a sperimentare l'abbandono di ogni tipo di morso e la sferratura, che ho adottato adesso con la nuova cavallina e con Asia. Il mio rimpianto è di non aver incontrato prima l'istruttore che ci avviato alla comunicazione naturale, anche se il mio amore per gli animali mi aveva fatto decidere per metodi alternativi rifiutando le tecniche classiche, ma a mio rischio e con la disapprovazione degli istruttori tradizionali che mi guardavano con sufficienza, consolandosi con l'idea che comunque non gli avrei mai dato fastidio nel mondo dell'agonismo (e in questo avevano ragione, perchè io il mondo dell'agonismo equestre lo detesto e non lo praticherò mai).

Asia ormai è cresciuta, imprudentemente l'abbiamo addestrata da soli (e, anche stavolta, la fortuna ha aiutato gli audaci...), io vado fiera della mie scelte e ogni volta che esco con Asia o la mia nuova cavalla sento che siamo in sintonia e che una passeggiata, anche se si percorrono gli stessi sentieri, è un piacere per entrambi e ogni giorno è un'occasione di nuove esperienze ed emozioni.

Ricordate quello che raccomanda Cindy Sullivan sul suo bellissimo sito Tribe Equus: "Don't believe the gurus".


Una nota triste: riguardo all'alimentazione, non abbiamo fatto in tempo a dubitare.... :cry: ... e forse la colica è stata il riusultato.
Un commento: ogni tanto ci chiediamo com'è possibile che persone di intelligenza media siano poi così stupidi e creduloni quando si tratta di cavalli, come noi all'inizio della storia.... purtroppo è possibile.

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Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio.
Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"


domenica 20 gennaio 2008, 9:49
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Messaggio Re: Il perchè di quella "certa insistenza"...
Alexb è per tutti così, purtroppo i cavalli in Italia sono un mondo lontano, qualcosa che solo i veri appassionati riescono a conoscere. Non esiste una cultura equestre, abbiamo dimenticato come ci si rapporta con i cavalli. Tutti alkl'inizio ci fidiamo, perchè siamo consapevoli di non capirci nulla e ci mettiamo nelle mani di "esperti" credendoli onesti. Purtroppo in Italia di onesti ce ne sono pochi e spesso si rimane scottati. Io credo che vi va dato atto della capacità di capire, seppur da inesperti, che si poteva fare una comunicazione diversa con i cavalli e di aver cercato di imparare il prima possibile. Credo che per quel che vale la vostra cavallo abbia concluso serenamente la sua esistenza e questo per merito vostro. So che è brutto dirlo, ma questo vi è servito come esperienza e sono convinto che ora sapete più voi di cavalli di quegli "esperti"


domenica 20 gennaio 2008, 20:02
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Messaggio Re: Il perchè di quella "certa insistenza"...
l'altro lato della medaglia, che avviene quasi per tutti gli "scottati", e' il rifiuto totale di tutto cio che faceva parte del "prima"... e sto parlando dell'imboccatura... del resto non gli si puo' dare torto... per fare un esempio (macabro scusate ma ora e' l'unico che mi calza) possono essere come qualche sfortunato che ha perso un amico ad esempio in un incidente aereo, e percio' e' portato ad odiare gli aerei...

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domenica 20 gennaio 2008, 20:25
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Messaggio Re: Il perchè di quella "certa insistenza"...
Grazie di aver avuto la pazienza di leggere...
... certo, so perfettamente che qualcosa di quello che ho buttato devo recuperarlo. Il mio attivismo su web ha proprio queste due facce: la prima, "seminare il dubbio", perchè altri siano incoraggiati a rivedere sistematicamente tutto quello che su dà per scontato; la seconda, di imparare, dalle testimonianze di chi ha la pazienza di condividere quello che sa, quello che è giusto fare.... e che è abbastanza semplice da poter essere fatto da me.

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lunedì 21 gennaio 2008, 7:19
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Messaggio Re: Il perchè di quella "certa insistenza"...
Anche a me è successa una cosa simile sebben molto molto meno grave di una colica..."solo" zoppia. "purtroppo" ho preso un cavallo troppo, troppo presto, senza visita di compravendita, senza averlo provato...dopo averlo visto e accarezzato timorosamente. Un incontro durato 20 minuti forse, dove l'ho solo guardato e ammirato. Lui era a 560 Km da casa mia e quando il suo proprietario dopo 2 giorni dal nostro incontro mi ha chiamato sollecitandomi una risposta, senza pensarci su l'ho preso. Mi sono fidata poi del moroso che mi avrebbe aiutato e seguito e quindi l'ho portato in una cascina, non un maneggio con istruttore, ma una semplice cascina che aveva lì una decina di cavalli privati e naturalmente popolata dei soliti tuttologi da cui, io come una cretina mi sono lasciata abbindolare credendo ad ogni cosa che mi veniva detta, seguendo tutto quello che mi veniva detto. Basti pensare che dopo 3 gorni io avevo il terrore di portarlo al paddock, figuariamoci di montarlo... e che voleva dire girarlo alla corda? Forse legarlo tutto intorno? Che parole difficile, cose che non avrei mai immaginato. Pian piano ho preso confidenza con lui, ho fatto tanti errori, sono stata aiutata dalla mia attuale carissima amica (un angelo davvero) e grazie a lei sono sparite un po' di paure e poi, è arrivato tutto il resto. Solo nel momento in cui ho iniziato a pormi delle domande e a trovare risposte diverse e opposte, ho cominciato a capire qualcosa, a diffidare da certi individui, a pensare e prendere decisioni solo ed esclusivamente con la mia testa! Bene ora non ho più un cavallo, ma un Amico di cui fidarmi, ci capiamo e abbiamo un buon rapporto. Grazie solo a lui e alla sua immensa pazienza! Sono ancora principiantissima e le cose da imparare sono tantissime, ma a me "piace" insinuare dei dubbi, portare le persone a pensare e a rapportarsi in altro modo, a cercare di vedere da un punto di vista diverso, imparare ad ascoltare ciò che hanno da dirci...

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lunedì 21 gennaio 2008, 10:57
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Messaggio Re: Il perchè di quella "certa insistenza"...
anche io ho avuto un'esperienza difficile con il mio equino... : Love :
anche lui ha subito ingiustizie e maltrattamenti che non meritava...
ha perso fiducia nelle persone, e ancora adesso, dopo anni che mi occupo di lui, i dubbi non gli sono passati del tutto...
sa che di me può fidarsi, ma quando si avvicina qualcun'altro all'improvviso, si fa subito diffidente...e se si avvicinano più di due persone contemporaneamente...scatta il panico...
che tristessa...

A chi fa del male (ai cavalli, agli animali, o in generale agli altri) dovrebbe tornare tutto indietro moltiplicato mille volte...

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L'ora più buia viene sempre prima dell'alba... (L'uomo che sussurrava ai cavalli)


lunedì 21 gennaio 2008, 22:06
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