Messaggi senza risposta | Argomenti attivi Oggi è domenica 13 aprile 2014, 13:01



Rispondi all’argomento  [ 31 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3  Prossimo
 espressamente per giuduce 
Autore Messaggio
Moderatore

Iscritto il: martedì 28 marzo 2006, 8:40
Messaggi: 834
Messaggio 
In prima battuta ti dico che io sono sereno e disponibile al dialogo, non sarei qui.

Di errori tutti ne fanno. io, tu e tanti altri ma l'importante è imparare dai nostri errori per non ricommettere gli stessi.

Sbagliano i medici, gli ingegneri, i cavalieri, gli istruttori e sbagliano i giudici non lo ho mai negato e chi mi conosce sa che anchio ho sbagliato.

La vera forza sta nell'ammettere il proprio errore per non riproporlo.

La tua velata accusa non tiene conto che mentre io posso vantarmi di aver provato a 360° tutte o quasi le componenti del gioco essendo stato cavaliere, allenatore, tecnico ed ora giudice ho quella visione a 360° da te auspicata che però spesso presa in considerazione da altri.


Nicola ha scritto:

E gli errori madornali che commettono le persone che, per esempio, si fanno un'immagine ideale del movimento del cavallo, magari avendo ben poche nozioni di equimozione ed ippologia, e poi tentano asetticamente di valutare la percentuale di congruenza di ciò che vedono con un ideale colpevolmente inesistente?

Io non voglio alzare i toni del discorso, ma desidero un'obiettività a 360 gradi, e non a 180, come se si dovesse sempre e comunque difendere l'interesse corporativo di una categoria.

Senza offesa.

_________________
Un Giudice di Dressage


lunedì 15 maggio 2006, 19:59
Profilo
Moderatore

Iscritto il: martedì 28 marzo 2006, 8:40
Messaggi: 834
Messaggio 
Ora sto uscendo, è un interessante scambio di idee ne riparliamo domani se vi va

_________________
Un Giudice di Dressage


lunedì 15 maggio 2006, 20:03
Profilo
Utente
Avatar utente

Iscritto il: lunedì 21 marzo 2005, 23:49
Messaggi: 1175
Località: svizzera
Messaggio 
Pretendere di essere premiati per i propri miglioramenti più di quello che effettivamente valgono è antisportivo.

Se sono sportivo fino in fondo, valorizzo i miglioramenti che noto sulla scheda e non i miglioramenti in classifica.
Perchè se imparo a leggere correttamente la scheda con le valutazioni dei giudici, mi accorgerò che i miglioramenti ci sono stati e che sono stati notati e giustamente valutati.
Anche con un cavallo non propriamente da dressage.

Prima di lamentarsi della scorrettezza del giudice, cosa che può comunque capitare, bisogna tentare di riguardare la propria ripresa con uno sguardo da giudice e non da conoscitore del cavallo.
Se io guardo le mie riprese obiettivamente, senza tenere conto del lavoro che ho fatto per arrivare fino lì, mi accorgo molto meglio dei miei errori e riesco a capire quel voto o quel commento che tanto mi aveva infastidito.

_________________
perchè il mio cavallo è una zebra..e ne va fiero..


lunedì 15 maggio 2006, 20:27
Profilo
Messaggio 
Giudice ha scritto:


No! sono fermamente convinto che il giudice ideale è quello che non ha memoria, che non ha parenti ne amici, e che non conosce il binomio e si accingere a giudicarlo come se fosse la prima volta.


[/quote]

io non faccio dressage ma la penso allo stesso modo, e penso che questo livello lo possa raggiungere anche una persona che non monta a cavallo, attraverso la preparazione. La cosa piu' importante in un giudice è l' obbiettività.
Poi sta agli istruttori a casa "premiare"i cavalieri per i loro miglioramenti, per quanto siano piccoli...la gara è un' altra cosa...è una verifica, il giudice guarda e valuta.
Il dressage è una disciplina a giudizio,non è come ad esempio il salto ostacoli in cui le barriere o cadono o non cadono...allora si dovrebbe premiare uno che ha fatto un errore, perchè comunque ha montato bene?? ok tu sai che hai montato bene ma sai anche cosa hai sbagliato, cercherai di migliorare ancora per non sbagliare piu'. Nel dressage non si tratta di barriere che cadono ma di altre cose pero' penso che il principio sia lo stesso.


lunedì 15 maggio 2006, 20:42
Utente

Iscritto il: martedì 27 settembre 2005, 23:19
Messaggi: 81
Messaggio 
la discussione, se rimane civile così com'è, mi piace moltissimo e spero che potremo continuarla.

apprezzo anche io i giudici che non hanno memoria, quelli che se nella prima ripresa sono da 50% me lo danno (spesso faccio errori madorlanli) e che se tre ore dopo entro di nuovo mi danno il 58% che mi merito IN QUEL MOMENTO. Mi è successo ed è segno positivissimo per quel giudice che sinceramente stimo.

Quando parlo dei risultati ottenuti che devono essere valorizzati, non mi riferivo ad esempio ad in trotto medio da 5 nel quale mi sento di meritare 7 perchè ci ho lavorato.. se il trotto medio non esce, non esce... su questo non si discute. parlo invece di casi di cavalli, ad esempio come nel mio di un purosangue da corsa, che dopo aver disputato un tot di gare in ippodromo, entrano in rettangolo. Ecco allora che arriva il mio lavoro, lo sfrozo di rilevarlo, riunirlo, rasserenarlo... ecco il caso in cui penso che la sua seppur imperfetta riunione siano più apprezzabili di quella di un cavallo di 20 anni che fino a ieri andava in M e che oggi è stato comprato da papà per bambina di turno che parte nella già citata E 100.... e con questo non intendo togliere nulla alla bravura di tutti coloro che hanno cavalli "fatti" dai bei movimenti e dal bel portamento, perchè tutti noi che facciamo dressage sappiamo la fatica e il sudore che ci si deve mettere...ma vorrei che il mio sforzo fosse riconosciuto, forse antisportivamente.


lunedì 15 maggio 2006, 20:43
Profilo
Utente
Avatar utente

Iscritto il: lunedì 21 marzo 2005, 23:49
Messaggi: 1175
Località: svizzera
Messaggio 
confronta le schede, e ti accorgerai che ci sono i riconoscimenti. Perchè se nel trotto medio hai preso 5, e poi dopo un mese di lavoro prendi 6, vuol dire che il tuo cavallo è migliorato.

Io ti capisco bene, ma ho imparato a valorizzare le schede e non le classifiche, e sono arrivata in alto.

_________________
perchè il mio cavallo è una zebra..e ne va fiero..


lunedì 15 maggio 2006, 21:01
Profilo
Moderatore

Iscritto il: martedì 28 marzo 2006, 8:40
Messaggi: 834
Messaggio 
Ti capisco, ma scusa, non ti condivido. A livello discorsivo, tra amici o anche con i giudici puoi sicuramente vantarti dei risultati ottenuti e dei punteggi conseguiti NONOSTANTE il tuo ipotetico cavallo non sia stato così fortunato da iniziare in corretto lavoro in piano fin dall'inizio. Brava ma non puoi, secondo me, auspicarti di inserire una ulteriore variabile nella già stra grande quantità di variabili di una categoria a giudizio.

Tu devi essere sicura che i punti dati siano obbiettivamente gli stessi di tutti in base a criteri il più possibile generali, sarai tu poi a sapere o a far sapere che col tuo lavoro sei riuscita ad arrivare fino a li.


fidelia ha scritto:

la discussione, se rimane civile così com'è, mi piace moltissimo e spero che potremo continuarla.

apprezzo anche io i giudici che non hanno memoria, quelli che se nella prima ripresa sono da 50% me lo danno (spesso faccio errori madorlanli) e che se tre ore dopo entro di nuovo mi danno il 58% che mi merito IN QUEL MOMENTO. Mi è successo ed è segno positivissimo per quel giudice che sinceramente stimo.

Quando parlo dei risultati ottenuti che devono essere valorizzati, non mi riferivo ad esempio ad in trotto medio da 5 nel quale mi sento di meritare 7 perchè ci ho lavorato.. se il trotto medio non esce, non esce... su questo non si discute. parlo invece di casi di cavalli, ad esempio come nel mio di un purosangue da corsa, che dopo aver disputato un tot di gare in ippodromo, entrano in rettangolo. Ecco allora che arriva il mio lavoro, lo sfrozo di rilevarlo, riunirlo, rasserenarlo... ecco il caso in cui penso che la sua seppur imperfetta riunione siano più apprezzabili di quella di un cavallo di 20 anni che fino a ieri andava in M e che oggi è stato comprato da papà per bambina di turno che parte nella già citata E 100.... e con questo non intendo togliere nulla alla bravura di tutti coloro che hanno cavalli "fatti" dai bei movimenti e dal bel portamento, perchè tutti noi che facciamo dressage sappiamo la fatica e il sudore che ci si deve mettere...ma vorrei che il mio sforzo fosse riconosciuto, forse antisportivamente.

_________________
Un Giudice di Dressage


martedì 16 maggio 2006, 7:34
Profilo
Moderatore

Iscritto il: martedì 28 marzo 2006, 8:40
Messaggi: 834
Messaggio 
Si sono daccordo con te, anche se io in questo caso sono un inguaribile ottimista e sono più che mai convinto che prima di parlare di scorrettezze sia meglio parlare di errori involontari e non voluti.

Devo spezzare una lancia in favore dei colleghi anche se sempre dispiaciuto per gli errori del singolo giudice che inevitabilmente ricadono a pioggia su tutta la categoria deteriorando l'immagine generale; devo riaffermare che errori sono.
Perchè.... per il semplice motivo che i giudici nella FEI prima e nella FISE poi sono forse l'unica categoria nell'equitaione che non ricava nessun compenso per il loro lavoro. A volte se sono fortunati ricuperano le spese vive sostenute e mettono a disposizione dello sport e degli atleti il loro tempo, le loro energie con qualsiasi condizione meteo.

Masochisti,... no semplici amanti dello sport, dei cavalli, e dell'ambiente.

kimberley ha scritto:


Prima di lamentarsi della scorrettezza del giudice, cosa che può comunque capitare, bisogna tentare di riguardare la propria ripresa con uno sguardo da giudice e non da conoscitore del cavallo.

_________________
Un Giudice di Dressage


martedì 16 maggio 2006, 7:42
Profilo
Moderatore

Iscritto il: martedì 28 marzo 2006, 8:40
Messaggi: 834
Messaggio 
Ora ho un poco più di tempo.... Vedi, se mi permetti, spesso dalla posizione anonima dello spettatore o del concorrente che quarda una gara o che vive una sua personale esperienza si è portati a definire madornali errori di valutazione situazioni non condivise.

Occorrerebbe tenere conto, invece, della necessità, fortemente perseguita, di dare alla tecnica di giudizio sempre più una impronta di obbiettiva confrontabilità con situazioni standard per dare in ultima analisi un corretto servizio all'utenza in modo di metterla in grado di fare raffronti e di capire lo stato di avanzamento del proprio lavoro.

Tanti anni fa i giudici erano molto più liberi di esprimere il loro personale punto di vista. I corsi di aggiornamento erano pochi o nulli, i momenti di incontro e verifica erano pressochè assenti e le classifiche erano le espressioni di tre o cinque pareri a volte molto distanti tra loro (anche 40,50,60 punti di differenza tra un giudice e l'altro)e ciò che ne usciva era uno sconsolato disorientamento dei cavalieri e degli istruttori che non riuscivano più a riconoscere la direzione verso la quale spingere il proprio lavoro.

Ben vengano quindi le tue temute asettiche valutazioni perche senza di quelle io che non gradisco i cavalli grigi mi sentirei autorizzato a dare meno punti a tutti i cavalieri che montano un grigio o gradendo molto il bel faccinio di una amazzone potrei darle nel quarto punto di insieme qualche voto in più...... (non ti offendere, è una frase un poco provocatoria per dare però l'immagine visiva del concetto di fondo) Meno si lascia alla libera interpretazione meglio si da un servizio allo sport.

Nicola ha scritto:

E gli errori madornali che commettono le persone che, per esempio, si fanno un'immagine ideale del movimento del cavallo, magari avendo ben poche nozioni di equimozione ed ippologia, e poi tentano asetticamente di valutare la percentuale di congruenza di ciò che vedono con un ideale colpevolmente inesistente?


_________________
Un Giudice di Dressage


martedì 16 maggio 2006, 8:04
Profilo
Utente

Iscritto il: martedì 27 settembre 2005, 23:19
Messaggi: 81
Messaggio 
Mi rendo conto che è il crudele hic et nunc della prova che conta... e l'ho visto anche in giornate di pioggia con il campo ridotto a palude, che nulla è stato "abbonato" ai concorrenti che quel giorno hanno deciso di partire lo stesso (non si scivolava certo ma le andature ne risentivano davvero!)...
io continuerò ad andare in gara con quel cavallo anche perchè non posso permettermene uno di già addestrato... però secondo me è più antisportivo mettersi in gara con il portafogli che fare quel che faccio io (e qualche raro altro concorrente che però non va oltre la E200) che pur qui con voi mi lamento.
mi lagno in modo fastidioso ma devo anche spezzare una lancia a favore di qualche raro giudice che mi ha poi detto , pagella parte, che si vedeva che il cavallo era stato lavorato con pazienza e dedizione, e data l'evidenza della sua non appartenenza al mondo del dressage... seppur mi sia stato sottolineato cge la strada da fare sia ancora molta (io stessa sono una principiante)... Questa è la più grande soddisfazione che mi sia mai capitata di avere...

Giudice ha scritto:

Ti capisco, ma scusa, non ti condivido. A livello discorsivo, tra amici o anche con i giudici puoi sicuramente vantarti dei risultati ottenuti e dei punteggi conseguiti NONOSTANTE il tuo ipotetico cavallo non sia stato così fortunato da iniziare in corretto lavoro in piano fin dall'inizio. Brava ma non puoi, secondo me, auspicarti di inserire una ulteriore variabile nella già stra grande quantità di variabili di una categoria a giudizio.

Tu devi essere sicura che i punti dati siano obbiettivamente gli stessi di tutti in base a criteri il più possibile generali, sarai tu poi a sapere o a far sapere che col tuo lavoro sei riuscita ad arrivare fino a li.


fidelia ha scritto:

la discussione, se rimane civile così com'è, mi piace moltissimo e spero che potremo continuarla.

apprezzo anche io i giudici che non hanno memoria, quelli che se nella prima ripresa sono da 50% me lo danno (spesso faccio errori madorlanli) e che se tre ore dopo entro di nuovo mi danno il 58% che mi merito IN QUEL MOMENTO. Mi è successo ed è segno positivissimo per quel giudice che sinceramente stimo.

Quando parlo dei risultati ottenuti che devono essere valorizzati, non mi riferivo ad esempio ad in trotto medio da 5 nel quale mi sento di meritare 7 perchè ci ho lavorato.. se il trotto medio non esce, non esce... su questo non si discute. parlo invece di casi di cavalli, ad esempio come nel mio di un purosangue da corsa, che dopo aver disputato un tot di gare in ippodromo, entrano in rettangolo. Ecco allora che arriva il mio lavoro, lo sfrozo di rilevarlo, riunirlo, rasserenarlo... ecco il caso in cui penso che la sua seppur imperfetta riunione siano più apprezzabili di quella di un cavallo di 20 anni che fino a ieri andava in M e che oggi è stato comprato da papà per bambina di turno che parte nella già citata E 100.... e con questo non intendo togliere nulla alla bravura di tutti coloro che hanno cavalli "fatti" dai bei movimenti e dal bel portamento, perchè tutti noi che facciamo dressage sappiamo la fatica e il sudore che ci si deve mettere...ma vorrei che il mio sforzo fosse riconosciuto, forse antisportivamente.



martedì 16 maggio 2006, 9:51
Profilo
Utente

Iscritto il: martedì 27 settembre 2005, 23:19
Messaggi: 81
Messaggio 
BEH in realtà non guardo le classifiche, nel senso, non mi importa di arrivare quarta o decima, se mi lamento di solito è per le disparità (quando sono alte) tra giudici nei miei confronti nella stessa prova.

Quel che dici sul miglioramento è vero ma il confronto come suggerisce giudice va fatto almeno su un anno e su una serie piuttosto vasta di giudici.

davvero sei riuscita a d arrivare in alto? com'è la tua storia equestre? (sono molto curiosa, spero tu possa rispondermi!)

kimberley ha scritto:

confronta le schede, e ti accorgerai che ci sono i riconoscimenti. Perchè se nel trotto medio hai preso 5, e poi dopo un mese di lavoro prendi 6, vuol dire che il tuo cavallo è migliorato.

Io ti capisco bene, ma ho imparato a valorizzare le schede e non le classifiche, e sono arrivata in alto.


martedì 16 maggio 2006, 9:56
Profilo
Messaggio 
Giudice ha scritto:

Ora ho un poco più di tempo.... Vedi, se mi permetti, spesso dalla posizione anonima dello spettatore o del concorrente che quarda una gara o che vive una sua personale esperienza si è portati a definire madornali errori di valutazione situazioni non condivise.

Occorrerebbe tenere conto, invece, della necessità, fortemente perseguita, di dare alla tecnica di giudizio sempre più una impronta di obbiettiva confrontabilità con situazioni standard per dare in ultima analisi un corretto servizio all'utenza in modo di metterla in grado di fare raffronti e di capire lo stato di avanzamento del proprio lavoro.

Tanti anni fa i giudici erano molto più liberi di esprimere il loro personale punto di vista. I corsi di aggiornamento erano pochi o nulli, i momenti di incontro e verifica erano pressochè assenti e le classifiche erano le espressioni di tre o cinque pareri a volte molto distanti tra loro (anche 40,50,60 punti di differenza tra un giudice e l'altro)e ciò che ne usciva era uno sconsolato disorientamento dei cavalieri e degli istruttori che non riuscivano più a riconoscere la direzione verso la quale spingere il proprio lavoro.

Ben vengano quindi le tue temute asettiche valutazioni perche senza di quelle io che non gradisco i cavalli grigi mi sentirei autorizzato a dare meno punti a tutti i cavalieri che montano un grigio o gradendo molto il bel faccinio di una amazzone potrei darle nel quarto punto di insieme qualche voto in più...... (non ti offendere, è una frase un poco provocatoria per dare però l'immagine visiva del concetto di fondo) Meno si lascia alla libera interpretazione meglio si da un servizio allo sport.

Nicola ha scritto:

E gli errori madornali che commettono le persone che, per esempio, si fanno un'immagine ideale del movimento del cavallo, magari avendo ben poche nozioni di equimozione ed ippologia, e poi tentano asetticamente di valutare la percentuale di congruenza di ciò che vedono con un ideale colpevolmente inesistente?




Capisco e non mi offendo, e tuttavia puntualizzo.

Per essere giudice della maggior parte delle discipline coni bisogna essere in possesso di qualifiche tecniche specifiche.

Ad esempio all'interno della Fijlkam, per poter essere arbitro bisogna essere prima di tutto tecnici abilitati. In seguito si distinguono le carriere. Se una persona decide di proseguire lungo la strada dell'arbitraggio, non potrà svolgere un ruolo attivo nel settore dell'insegnamento, e viceversa.

E' il giusto principio della separazione delle carriere, che però parte dal presupposto di avere un patrimonio di conoscenza e competenza condiviso.

Cos'è che differenzia Fise dal resto del Coni??


martedì 16 maggio 2006, 10:54
Utente

Iscritto il: martedì 27 settembre 2005, 23:19
Messaggi: 81
Messaggio 
... a questa cosa della separazione delle carriere non ci avevo pensato forse perchè nella fise sembra che il problema proprio non esista... per la serie è normale che una persona possa essere giudice e istruttore...


martedì 16 maggio 2006, 11:09
Profilo
Utente

Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 14:06
Messaggi: 776
Località: Puglia
Messaggio 
scusatemi l'uscita dall'argomento trattato, ma come si fà a diventar giudici?? C'è un età massima??? Cosa bisogna fare?? Come deve fare chi sà andar a cavallo solo in piano?

_________________
NOI SIAMO QUELLO CHE SAPPIAMO SCRIVERE.......!!!!!!

non aver paura.... non devi aver paure con me.... sono e ti sarò per sempre sincera..... vivo e vivrò di te e per te...... vedrai, credici sempre e arriverà il giorno in cui sempre e epr sempre saremo insieme e nessuno potrà mai dividerci......!!!!!!!


martedì 16 maggio 2006, 13:13
Profilo ICQ WWW
Moderatore

Iscritto il: martedì 28 marzo 2006, 8:40
Messaggi: 834
Messaggio 
Una sola cosa, purtroppo..... i numeri.

In FEI prima di poter fare il giudice, dopo aver passato tutte le griglie e gli esami dopo var dimostrato... devi firmare un documento che per rinunci a montare a cavallo in gara nelle naifestazioni internazionali.

In fise esiste una griglia di partenza e di selezione ma purtroppo a casua dei molti concorsi e dei pochi masochisti disposti a perdere tempo ed energie in questa (ribadisco non pagata) attività non è possibile mettere una simile limitazione. Non si farebbero più gare.

Forse in un futuro lontano.... chi lo sa ?

Nicola ha scritto:

Giudice ha scritto:

Ora ho un poco più di tempo.... Vedi, se mi permetti, spesso dalla posizione anonima dello spettatore o del concorrente che quarda una gara o che vive una sua personale esperienza si è portati a definire madornali errori di valutazione situazioni non condivise.

Occorrerebbe tenere conto, invece, della necessità, fortemente perseguita, di dare alla tecnica di giudizio sempre più una impronta di obbiettiva confrontabilità con situazioni standard per dare in ultima analisi un corretto servizio all'utenza in modo di metterla in grado di fare raffronti e di capire lo stato di avanzamento del proprio lavoro.

Tanti anni fa i giudici erano molto più liberi di esprimere il loro personale punto di vista. I corsi di aggiornamento erano pochi o nulli, i momenti di incontro e verifica erano pressochè assenti e le classifiche erano le espressioni di tre o cinque pareri a volte molto distanti tra loro (anche 40,50,60 punti di differenza tra un giudice e l'altro)e ciò che ne usciva era uno sconsolato disorientamento dei cavalieri e degli istruttori che non riuscivano più a riconoscere la direzione verso la quale spingere il proprio lavoro.

Ben vengano quindi le tue temute asettiche valutazioni perche senza di quelle io che non gradisco i cavalli grigi mi sentirei autorizzato a dare meno punti a tutti i cavalieri che montano un grigio o gradendo molto il bel faccinio di una amazzone potrei darle nel quarto punto di insieme qualche voto in più...... (non ti offendere, è una frase un poco provocatoria per dare però l'immagine visiva del concetto di fondo) Meno si lascia alla libera interpretazione meglio si da un servizio allo sport.

Nicola ha scritto:

E gli errori madornali che commettono le persone che, per esempio, si fanno un'immagine ideale del movimento del cavallo, magari avendo ben poche nozioni di equimozione ed ippologia, e poi tentano asetticamente di valutare la percentuale di congruenza di ciò che vedono con un ideale colpevolmente inesistente?




Capisco e non mi offendo, e tuttavia puntualizzo.

Per essere giudice della maggior parte delle discipline coni bisogna essere in possesso di qualifiche tecniche specifiche.

Ad esempio all'interno della Fijlkam, per poter essere arbitro bisogna essere prima di tutto tecnici abilitati. In seguito si distinguono le carriere. Se una persona decide di proseguire lungo la strada dell'arbitraggio, non potrà svolgere un ruolo attivo nel settore dell'insegnamento, e viceversa.

E' il giusto principio della separazione delle carriere, che però parte dal presupposto di avere un patrimonio di conoscenza e competenza condiviso.

Cos'è che differenzia Fise dal resto del Coni??

_________________
Un Giudice di Dressage


martedì 16 maggio 2006, 14:51
Profilo
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Rispondi all’argomento   [ 31 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3  Prossimo

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 0 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
cron

Powered by phpBB © 2000, 2002, 2005, 2007 phpBB Group.
Designed by STSoftware for PTF.
Traduzione Italiana phpBB.it
phpBB SEO