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 poesie, citazioni e proverbi sui cavalli 
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Messaggio poesie, citazioni e proverbi sui cavalli
ciao a tutti, che ne dite di inserire delle poesie, detti, proverbi, citazioni sui cavalli? io ne ho qualcuna.... ciao :D
Il cavallo
Un’anima.
Quattro zoccoli.
Una criniera.
Una coda.
Amici dell’uomo da millenni.
Mai schiavi davvero.
Sempre lontani, un poco selvatici.
Diversi dai cani, un pò simili ai gatti, uguali a nessuno.
Occhi lucidi profondi come canyon.
Groppe.
Muscolose.
Un fiato dolce d’erba, saporito di fieno.
Una voce che fa nitrito.
Gambe di tendini, di forza, di veloce fuga.
Pensieri fatti di ossa, tendini, e muscoli.
Luminose scie nel buio.
Stelle forse.
Nobili angeli con le ali infangate dall’uomo
che tiene le redini
di questi esseri incredibili
e troppo lontani dalle nostre coscienze per essere capiti davvero.
Fiato che si fa nuvola nel freddo del mattino,
ed esce dal morbido naso di velluto
di un essere antico
e ricco di tutto quello che l'Uomo non avrà mai:
La tenerezza di un’anima selvaggia.

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Nel montare un cavallo, noi prendiamo in prestito la libertà. (H. Thomson)


giovedì 17 maggio 2007, 19:37
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Messaggio Re: poesie, citazioni e proverbi sui cavalli
ecco qualcos'altro
LA PREGHIERA DEL CAVALLO AL SUO PADRONE
(trovata in Inghilterra sopra la mangiatoia di un cavallo )

A te, mio padrone, rivolgo questa preghiera:
Dammi spesso da mangiare e da bere; e, quando la mia giornata di lavoro è finita, provvedimi una lettiera asciutta e pulita ed una stalla abbastanza larga perché io possa giacere comodamente.
Ogni giorno controlla i miei piedi e governami con una spugna bagnata.
Quando rifiuto il cibo, guardami i denti; può darsi che un'ulcera m'impedisca di mangiare.
Siccome non posso dirti quando ho sete, fammi bere spesso acqua fresca e pulita, anche durante il lavoro; ciò mi eviterà la colica ed altre malattie.
Parlami: la tua voce è talora più efficace della frusta e delle redini.
Accarezzami sovente perché io possa imparare ad amarti ed a servirti meglio.
Non tirare la mia testa in alto col filetto, cosa che mi reca gran dolore al collo ed alla bocca e mi impedisce di sviluppare tutte le mie forze e di salvarmi dalle cadute.
Non tagliarmi la coda, privandomi così della migliore mia difesa contro le mosche ed i tafani che mi tormentano.
Non dare strappate alle redini, e nelle salite non mi frustare. Non darmi calci, non battermi quando non capisco quello che vuoi, ma fa che io possa intenderti. Se mi rifiuto, assicurati che il morso ed i finimenti non siano fuori posto e che non vi sia qualche cosa nei piedi che mi dà dolore. Se mi adombro, non percuotermi, ma pensa che ciò può dipendere dall'uso dei paraocchi che m'impediscono di veder bene, o da difetto della mia vista.
Non obbligarmi a trascinare un peso superiore alle mie forze, né a camminare presto sulle strade sdrucciolevoli. Quando cado abbi pazienza ed aiutami, che io faccio del mio meglio per mantenermi in piedi; e se inciampo, considera che ciò non dipese da colpa mia, e non aggiungere alla mia impressione per lo scampato pericolo il dolore delle tue frustate, che aumentano la mia paura e mi rendono nervoso.
Cerca di ripararmi dal sole. E quando fa freddo mettimi una coperta addosso, non quando lavoro, ma quando sto fermo.
Ed infine, mio buon padrone, quando la vecchiaia mi rende inutile, non condannarmi a morire di stenti e di dolore sotto la sferza di un crudele; ma toglimi tu stesso la vita, senza farmi soffrire: e ne avrai merito.

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giovedì 17 maggio 2007, 19:39
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Messaggio Re: poesie, citazioni e proverbi sui cavalli
Citazioni e frasi sul cavallo
L'aria del Paradiso è quella che soffia tra le orecchie di un cavallo. (proverbio arabo)
Un cavallo vale più di ogni ricchezza. (proverbio spagnolo)
Il cavallo è un dono di Dio agli uomini. (proverbio arabo)
Fra la sella e la terra c'è la grazia di Dio. (proverbio irlandese)
L'oro gitano non tintinna e non brilla. Luccica al sole e nitrisce nel buio. (detto degli zingari di Galway)
A caval donato, non si guarda in bocca. (S.Girolamo)
Un cavallo! Un cavallo! Il mio regno per un cavallo! (Shakespere)
Niente piede, niente cavallo. (antico detto inglese)
Dio, non permettere che io vada in un Paradiso dove non ci sono cavalli! (R.B. Cunningham-Graham)
Nel montare un cavallo, noi prendiamo in prestito la libertà. (H. Thomson)
Il galoppo è la cura per ogni male. (B. Disraelli)
Cavalcare trasforma "vorrei" in "posso". (P. Brown)
Un cavallo è pericoloso in entrambe le estremità e scomodo nel mezzo. (I. Fleming)
Quel cavallo non era stato creato per calpestare la terra, aveva l'istinto per aria, e ogni volta che spiccava il volo cercava di lasciarmi lì. (anonimo)
Un buon cavallo e un buon cavaliere sono tali solo se c'è fiducia reciproca. (HME)
C'è qualcosa nell'esteriorità di un cavallo che si attaglia all'interiorità di un uomo. (Sir W. Churchill)
Non esiste una così intima segretezza come tra cavaliere e cavallo. (R. Smith Surtees)
Un cavallo, forte, potente, bello, è la proiezione dei sogni che la gente fa di se stessa, e ci permette di fuggire dalla nostra esistenza quotidiana. (P.Brown)

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giovedì 17 maggio 2007, 19:39
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Messaggio Re: poesie, citazioni e proverbi sui cavalli
Sai...
di essere una vera appassionata di cavalli quando...
...durante una giornata di pioggia, metti a posto la selleria e non la casa....
la tua macchina è un estensione della scuderia....
tua madre riceve biglietti di auguri firmati da cavalli e gatti....
il primo segno di primavera è vedere una mosca....
nessuno vuole entrare dentro la tua macchina perché hanno paura di sporcarsi di fieno o mangime, e tu sei contenta perché non dovrai spostare tutta la tua roba....
ti rendi conto che sei stata veramente fortunata di aver trovato quel ferro di cavallo, perché hai risparmiato 50 mila....
il tuo partner bazzica intorno alla scuderia con la speranza che sarà lui, il prossimo a riceve un massaggio quando hai finito con il cavallo....
hai pensato di trasferiti nella scuderia perché è più pulita della tua casa....
il tuo cavallo sembra la scelta migliore quando c'è bisogno di parlare con qualcuno....
il tuo partner si lamenta che tu ami più il tuo cavallo che lui, e tu gli rispondi..."e con questo ?"...
aprendo lo sportello della macchina, scappano 100 mosche, e all'interno la polvere la fa da padrona...
la tua macchina è l'unica nel parcheggio che è completamente ricoperta di fango....
tutte le tue tasche contengono tracce di fieno....
il tuo ufficio è pieno di foto del tuo cavallo ma non ne esiste nemmeno una del tuo partner....
andando via da lavoro con mal di testa o mal di schiena, tutti i mali scompaiono da soli quando arrivi alla scuderia....
parli con i cavalli come parli con i bambini....
il tuo fidanzato ha solo foto di te sopra il tuo cavallo, perché non ti fai fotografare senza....
riesci a trovare i tuoi stivali al buio dall'odore che emanano....
passi più tempo andando ai vari concorsi e gare stando in casa....
sai più di nutrizione equina che di nutrizione umana, e si vede!...
il concetto di dormire a lungo la domenica mattina è sparita da un pezzo....
tutti i tuoi vestiti sono pieni di peli, anche se mai indossati nella scuderia....
ci sono delle imboccature messe "a bagno" nel lavandino....
spendi più per un puledro, di quello che spenderesti per un macchina....
ti metti a dieta non per essere più attraente, ma per diventare più abile a cavallo....
la tua casa è "ornata" con delle imboccature, selle, testiere, trofei, etc....
il tuo cavallo ha i suoi crini più in ordine dei tuoi....
hai uno stipendio "da fame", ma riesci sempre a trovare quelle 100 mila per pagare il veterinario....
ti senti come un "zombie" al lavoro,ma alla fine della giornata riesci a ritornare in "vita" per cavalcare 3 cavalli.

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giovedì 17 maggio 2007, 19:40
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" Se ce l'hai è per sempre.
E' una malattia per la quale non esistono cure.
Continuerai a cavalcare persino quando ti dovranno issare a braccia sul tuo vecchio,tranquillo cavallo, dalle zampe come secchi rovesciati e il dorso come una comoda poltrona."
Monica Dickens

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"Essere amati da un cavallo o da un qualsiasi animale, dovrebbe riempirci di timore referenziale: perchè non ce lo siamo meritati"

Trovami su MySpace e diventa mio amico!


giovedì 17 maggio 2007, 20:30
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"Due cuori ed un cervello fanno l'uomo a cavallo"

Purtroppo non ricordo di chi fosse :?


venerdì 8 giugno 2007, 10:10
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Più che poesie sono detti popolari però sono carini:

"Cavallo che si guarda indietro ha poca voglia di lavorare"

"Cavallo vecchio non cambia andatura"

"Chi nasce cavallo non può morire asino"

"Chi non ama i cavalli non ama i cristiani"

"La buona greppia fa il buon cavallo"

"Orzo e paglia fan cavallo da battaglia"

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Il y a plaisir plus grand que celui de tuer: celui de laisser la vie
James Oliver Curwood


venerdì 8 giugno 2007, 11:52
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GENTE DI CAVALLI
di Andrea Mischianti

Sono sempre stato considerato un tipo…strano. Un albero diverso da tutti gli altri delle foresta. E per questo sbagliato. In famiglia, tra i parenti, al liceo… ovunque. Il motivo? Ero sempre lì a parlare, a pensare, a sognare. Le mie mani hanno sempre avuto il loro odore dentro, fin sotto alle unghie il loro odore. Quell’odore che non se ne va via nemmeno dopo mille doccie. Quell’odore che per gli altri è una sgradevole aroma. Io come molti voi ho vissuto quella specie di Aparthaid all’interno di gruppi sociali urbani. In sostanza, se non parli di calcio, automobili, vacanze tutto compreso alle Maldive, etc… non sei socialmente affidabile. Ho sprecato anni di vita a tentare di spiegare ai civilizzati e normodotati membri della nostra computerizzata civiltà che amare i cavalli ci regala la capacità di affrontare la vita in modo diverso. Il sottile confine tra forza e vulnerabilità che disegna l’anima dei cavalli è lo stesso fil rouge che segue la vita di ognuno di noi. La ricerca dell’equilibrio, dell’armonia, pensiero caro a tanti filosofi dell’antica Grecia, è la strada da seguire per conquistare il cuore dei cavalli e, secondo me, per vivere in sintonia con la gioia ed il dolore della nostra esistenza. E’ un concetto semplice, ma come sempre la nostra civiltà tende ad associare alla semplicità l’idea della stupidità. Se una cosa è semplice è poco intelligente. Credo invece che se tutto questo vivere fosse ridotto ai minimi termini esistenziali, noi, i cavalli ed il resto del mondo avremmo giorni più sereni ogni giorno. Ma credo sia giunto il momento di smettere di scrivere come un Dalai Lama. Inutile spiegare tutto questo a gente che non ascolta. Per quanto mi riguarda possono tenersi i mondiali di calcio, le elezioni, gli ipermercati, i centri commerciali, i telefonini ultimo modello, le ADSL, le ASL, i codici a barre, i microchip. Che nascondano nelle tasche tutti i soldi che possono. Che sappiano la formazione della Juventus a memoria, che in edicola comprino pure il Corriere dello Sport, io mi tengo i cavalli. I miei amici con quattro ferri e una coda. Ho tanti libri da leggere. Tante cose da scrivere. Domani è sempre il primo giorno del resto della mia vita. Alla fine sono soltanto uno che parla di cavalli. Come voi. Un uomo di cavalli. Convinto, fiero, assolutamente tranquillo. Sono quello che ho sempre voluto essere. Non fatevi mai abbattere dai normali. Cosa vuol dire essere normale? Ascoltare le partite e andare a messa alla domenica alla stessa ora? Pensateci bene… Gesù era un tipo normale? Leonardo? Ghandi?
Che cavolo. Neanche Bruce Spingsteen è uno normale. Difendete la vostra anormalità. Parlate di cavalli. Infischiatevene. Life is short. Ride, love, laught.

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venerdì 8 giugno 2007, 14:15
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Questa è una leggenda indiana…
THE RAINBOW BRIDGE
(il ponte dell’arcobaleno)

Questa del ponte dell’arcobaleno è un antica leggenda che si tramanda dalle tribù degli indiani d’america ed è dedicata a tutte quelle persone che soffrono per la morte di un loro caro amico e tutti gli animali che sulla terra hanno amato gli uomini. Davanti all’entrata del Paradiso c’è un luogo chiamato Ponte dell’arcobaleno per i bellissimi colori da cui è formato. Quando muore una bestiola che è stata particolarmente cara e speciale a qualcuno, questa bestiola va sul ponte dell’arcobaleno. Questo è un posto meraviglioso ci sono prati, grandi alberi, e colline verdi dove l’erba è sempre fresca e profumata per tutti i nostri amici tanto speciali e là corrono e giocano tutti insieme. C’è tanto cibo (il loro preferito) ruscelli con acqua fresca con la quale dissetarsi e il sole che splende, tutto a volontà e i nostri amici sono al caldo e stanno bene. Tutti i piccoli che erano ammalati e vecchi sono tornati ad essere in salute, giovani e pieni delle loro forze. Quelli che erano feriti e mutilati sono tornati ad essere nuovamente integri e forti, così come li ricordiamo nei nostri sogni di giorni e tempi passati. Gli animali sono felici e contenti, tranne che per una piccola cosa: ad ognuno di loro manca qualcuno di speciale, molto amato, che si sono lasciati alle spalle, indietro, lontano verso l’orizzonte. Corrono e giocano insieme, ma verrà il giorno in cui uno di loro si fermerà improvvisamente e guarderà lontano. Tutti i suoi sensi saranno all’erta, i suoi occhi splendenti, luminosi e lucidi saranno attenti, il suo corpo palpiterà e tremerà dall’emozione, per l’eccitazione e impazienza. Improvvisamente si staccherà dal gruppo, inizierà a correre sull’erba verde, le sue zampe sembreranno volare sempre più veloci sul prato. Ti ha visto e ti riconosciuto. E quando finalmente vi raggiungete, incontrerete e sarete insieme vi stringerete in un abbraccio gioioso, unico, per non separarvi mai più. Baci felici pioveranno dal tuo viso, le tue mani accarezzeranno nuovamente la testina tanto amata e potrai finalmente fissare ancora i suoi fiduciosi occhietti, stati lontani tanto tempo dalla tua vita ma mai lontani ed assenti dal tuo cuore. Allora insieme attraverserete il ponte dell’arcobaleno…

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venerdì 8 giugno 2007, 14:16
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SENZA TITOLO
di Serena Turcato

Io non sono nel mondo dei cavalli,
è il mondo dei cavalli che è dentro di me.
I cavalli non sono nella mia vita,
i cavalli sono la mia vita.
Il mondo dei cavalli è nato in me
quando io sono nata.
Lui morirà in me
quando io me ne sarò andata...

Sono veramente sorpreso! Tra tutte le razze di animali che possono presentare rimostranze nei confronti di noi umani, mai mi sarei aspettato proprio un cavallo!

Dopotutto, siete trattati in modo particolare; la nostra letteratura vi ha dedicato migliaia se non milioni di pagine! Molti di noi pagano fior di quattrini per mantenervi nei maneggi, per darvi da mangiare, per darvi corredi e bardature degne di re!

E’ questo il vostro ringraziamento per tutto ciò che facciamo per voi? Ogni volta che arriviamo, mai una festa, mai un nitrito di ringraziamento: non siete certo come il cane! Anzi, spesso ci fate cadere quando vi rifiutate di saltare l’ostacolo, poi per farvi salire sul trailer………..

Cavallo:
E’ vero! Siamo trattati veramente in modo particolare! Dalla notte dei tempi vi abbiamo sfamato con le nostre carni, vi abbiamo riparato dal freddo con le nostre pelli, vi abbiamo portato sulla schiena per portare la guerra ai vostri simili!

Quanti miei fratelli sono morti sui campi di battaglia, per assecondare la vostra follia che chiamate guerra? Quanti miei fratelli sono morti di stenti per trascinare carri pesanti decine di volte più di loro? La vostra letteratura ve la potete tenere, a noi non interessa!

Per quanto riguarda i vostri maneggi, posso dirvi che il buon Dio ci ha creati liberi, e non per essere chiusi nelle vostre gabbie per usarci qualche ora solamente. Anche il vostro cibo ve lo potete tenere, se fossimo liberi sapremmo ben procurarcelo da soli! E poi, diciamola tutta: riuscite a sofisticare il vostro di cibo, figuriamoci quello che date a noi! Le vostre bardature a noi danno solo fastidio: con quei soldi, portateci qualche volta una razione di carote in più! Ma noi ben sappiamo il perché di quelle bardature: il vicino di maneggio deve crepare d’invidia per la vostra sella firmata. Noi siamo superiori, non adoriamo il Dio denaro, queste meschinità le lasciamo solo a voi umani.

E poi, i cani……. si sa che sono i vostri leccapiedi…….. noi possiamo insegnare anche a voi cosa è la dignità e l’orgoglio……..

E gli ostacoli? Parliamone. Troppi di voi, vengono a fine settimana e, senza una carezza o una coccola, ci montate sulla schiena, come fossimo una moto. Ma noi abbiamo un cuore e soprattutto un’anima; non saremo intelligenti come voi, ma ben vi superiamo come sensibilità!
E poi se intelligenza vuol dire usare gratuitamente violenza, uccidere, fregare i propri simili.. beh, allora anche quella potete tenervela.
Ma parlavamo di ostacoli…. sapete una cosa? Molti di noi pensano che il nostro proprietario sia quello che ci cura e ci governa, quello che voi chiamate groom; chi arriva a fine settimana e pretende, per noi è solo un prepotente: perché dovremmo fidarci di lui? Poi, se uno di noi si fa male, non ci pensate due volte a farci uccidere, perché costerebbe troppo del vostro maledetto denaro curarci……

Il trailer per finire: ogni volta che ci fate salire, può esserci una fregatura, un cambiamento.
Io per esempio, quando sono salito sul trailer la prima volta, è stato quando ero puledro: mi avete separato per sempre da mia madre…………. e l’ultima volta che sono salito? E’ stato perché il mio padrone di prima aveva imparato a saltare tanto in alto, che io non riuscivo più a star dietro alle sue richieste, e quindi come quando una moto non supera una certa velocità……… la si vende per comprarne un’altra più potente!

Dov’è il problema? Avete mai pensato alla nostra disperazione di cambiare padrone, di cambiare ambiente, di cambiare abitudini…………. l’ultima volta che saliremo su un trailer già sappiamo quale sarà: quando ci avrete sfruttato sino alla fine, e quando saremo vecchi e non avremo più le prestazioni che sempre pretendevate, ci venderete per qualche banconota ai macelli, senza risparmiarci neanche quest’ultimo oltraggio……… ma io una cosa ve la chiedo: non siate così meschini da raccontare in giro che ci avete regalato al contadino che ci tiene al pascolo, e quando saliremo sulla rampa del trailer per l’ultima volta… abbiate almeno il coraggio di guardarci negli occhi per poi vergognarvi per sempre……….

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venerdì 8 giugno 2007, 14:17
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Citazioni e frasi sul cavallo
L'aria del Paradiso è quella che soffia tra le orecchie di un cavallo. (proverbio arabo)
Un cavallo vale più di ogni ricchezza. (proverbio spagnolo)
Il cavallo è un dono di Dio agli uomini. (proverbio arabo)
Fra la sella e la terra c'è la grazia di Dio. (proverbio irlandese)
L'oro gitano non tintinna e non brilla. Luccica al sole e nitrisce nel buio. (detto degli zingari di Galway)
A caval donato, non si guarda in bocca. (S.Girolamo)
Un cavallo! Un cavallo! Il mio regno per un cavallo! (Shakespere)
Niente piede, niente cavallo. (antico detto inglese)
Dio, non permettere che io vada in un Paradiso dove non ci sono cavalli! (R.B. Cunningham-Graham)
Nel montare un cavallo, noi prendiamo in prestito la libertà. (H. Thomson)
Il galoppo è la cura per ogni male. (B. Disraelli)
Cavalcare trasforma "vorrei" in "posso". (P. Brown)
Un cavallo è pericoloso in entrambe le estremità e scomodo nel mezzo. (I. Fleming)
Quel cavallo non era stato creato per calpestare la terra, aveva l'istinto per aria, e ogni volta che spiccava il volo cercava di lasciarmi lì. (anonimo)
Un buon cavallo e un buon cavaliere sono tali solo se c'è fiducia reciproca. (HME)
C'è qualcosa nell'esteriorità di un cavallo che si attaglia all'interiorità di un uomo. (Sir W. Churchill)
Non esiste una così intima segretezza come tra cavaliere e cavallo. (R. Smith Surtees)
Un cavallo, forte, potente, bello, è la proiezione dei sogni che la gente fa di se stessa, e ci permette di fuggire dalla nostra esistenza quotidiana. (P.Brown)
Un cavallo non sa da quale Paese proviene, sa solo che ama sua madre cm qualsiasi bambino ama la propria. Sa che ha paura e freddo e che la sbarra, la catena, il coltello fanno male.
(Paul Macartney)
Il cavallo non è un motore,ma un amico che si è messo a disposizione dell'uomo per divertirsi insieme...

VIVERE X MONTARE,MONTARE X VIVERE!

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venerdì 8 giugno 2007, 14:19
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Che belle...
continua a meterle mi fanno pensare a molte cose tutte queste parole...
grazie ciao :wink:

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…Che tu possa avere sempre il vento in poppa, che il sole ti risplenda in viso e che il vento del destino ti porti in alto a danzare con le stelle…


venerdì 8 giugno 2007, 14:24
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Messaggio Re: poesie, citazioni e proverbi sui cavalli
giuggia ha scritto:
ecco qualcos'altro
LA PREGHIERA DEL CAVALLO AL SUO PADRONE
(trovata in Inghilterra sopra la mangiatoia di un cavallo )

A te, mio padrone, rivolgo questa preghiera:
Dammi spesso da mangiare e da bere; e, quando la mia giornata di lavoro è finita, provvedimi una lettiera asciutta e pulita ed una stalla abbastanza larga perché io possa giacere comodamente.
Ogni giorno controlla i miei piedi e governami con una spugna bagnata.
Quando rifiuto il cibo, guardami i denti; può darsi che un'ulcera m'impedisca di mangiare.
Siccome non posso dirti quando ho sete, fammi bere spesso acqua fresca e pulita, anche durante il lavoro; ciò mi eviterà la colica ed altre malattie.
Parlami: la tua voce è talora più efficace della frusta e delle redini.
Accarezzami sovente perché io possa imparare ad amarti ed a servirti meglio.
Non tirare la mia testa in alto col filetto, cosa che mi reca gran dolore al collo ed alla bocca e mi impedisce di sviluppare tutte le mie forze e di salvarmi dalle cadute.
Non tagliarmi la coda, privandomi così della migliore mia difesa contro le mosche ed i tafani che mi tormentano.
Non dare strappate alle redini, e nelle salite non mi frustare. Non darmi calci, non battermi quando non capisco quello che vuoi, ma fa che io possa intenderti. Se mi rifiuto, assicurati che il morso ed i finimenti non siano fuori posto e che non vi sia qualche cosa nei piedi che mi dà dolore. Se mi adombro, non percuotermi, ma pensa che ciò può dipendere dall'uso dei paraocchi che m'impediscono di veder bene, o da difetto della mia vista.
Non obbligarmi a trascinare un peso superiore alle mie forze, né a camminare presto sulle strade sdrucciolevoli. Quando cado abbi pazienza ed aiutami, che io faccio del mio meglio per mantenermi in piedi; e se inciampo, considera che ciò non dipese da colpa mia, e non aggiungere alla mia impressione per lo scampato pericolo il dolore delle tue frustate, che aumentano la mia paura e mi rendono nervoso.
Cerca di ripararmi dal sole. E quando fa freddo mettimi una coperta addosso, non quando lavoro, ma quando sto fermo.
Ed infine, mio buon padrone, quando la vecchiaia mi rende inutile, non condannarmi a morire di stenti e di dolore sotto la sferza di un crudele; ma toglimi tu stesso la vita, senza farmi soffrire: e ne avrai merito.





questa la sapevo anche io!!!! bellissima!!! :P :P
anche le altre stupende!!! :D

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ImmagineBONNY&STRONGImmaginevi vorrò per sempre un mondo di bene!


venerdì 8 giugno 2007, 14:52
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Il mondo con gli occhi di un cavallo: Black is magic. . . AMADEUS!



“Sono nato tra le montagne, da Rambo di Palmento ed Elobie. Da mio padre salernitano puro ho preso il carattere fiero e deciso; da mia madre, trottatrice americana, la generosità e la resistenza alla fatica. Vissi a lungo con mia madre e mia sorella tra i monti, in una gabbia per cani. Allora non sapevo che fossi un cavallo, non avevo identità. Non sapevo se correre, saltare o cosa fare ed essere. La mia esistenza scorreva piatta e triste. Un giorno giunse un “signore” che non avevo mai visto prima, mandato a chiamare dal mio proprietario per farmi addestrare. Quell’uomo sarebbe entrato per sempre nella mia vita in maniera decisiva ed importante. Il suo nome è Damiano La Monica, un ex militare molto noto soprattutto come preparatore di puledri, venuto lì per portarmi presso la sua scuderia ed iniziarmi alla disciplina del salto ad ostacoli. Quando aprirono la gabbia. . . Oplà! Io fuggì via nel bosco limitrofo e finalmente libero provai le mie potenti gambe ed andai lontano, verso un mondo vasto, sconosciuto ed ignoto che neanche immaginavo esistesse dal chiuso di quella orribile gabbia. Adesso mi riappropriavo dell’infinito che è parte del nobile cavallo. Ma Damiano inaspettatamente mi corse dietro e al momento opportuno mi catturò” quasi al lazzo” e mi caricò su un mezzo che mi avrebbe portato in altro luogo, lontano per sempre da mia madre e mia sorella che non ho mai più visto. Da quel momento in poi iniziò una sfida, una lotta, un legame diretto tra me e quell’uomo severo e deciso davvero- così appariva all’inizio, ma in realtà affettuoso e generoso- e più io lo sfidavo, resistevo, più lui mi resisteva a sua volta. Io non conoscevo l’uomo. Ma dato che per me quell’essere era un estraneo ero deciso a rendere il nostro rapporto una lotta, una gara di resistenza. Fu dura, devo ammetterlo, davvero dura. Per mettermi la sella occorsero 4 persone e rendermi mansueto e disponibile al lavoro in maneggio poteva apparire semplicemente impossibile. Un inferno. Io non volevo cedere. Adesso che avevo assaporato la libertà, adesso che il mondo avrebbe potuto appartenermi e mi sentivo potente, vigoroso, giovane, qualcuno voleva domare la notte di istinti di cavallo che adesso sapevo di essere. Certo bello non ero davvero. Chissà cosa ci vide Damiano in me. La sua insistenza, la sua perseveranza mi confondeva, anzi mi incuriosiva, mi faceva intuire che avesse davvero fiducia in me, un cavallo che d’importante aveva, per ironia della sorte, solo il nome e null’altro. Allora perché io non avrei potuto fidarmi di lui? Mi chiedevo quanto tempo avrei trascorso ancora con lui e quale futuro mi preparasse. Finchè il mio proprietario si dimenticò definitivamente di me e Damiano divenne per me “Papà Damiano” e sua moglie “mamma Caterina”. Arrivò il giorno”del filetto”. Damiano stringeva tra le mani una imboccatura luminosa. Si avvicinò e mi disse: tieni te la meriti. Questo non è il segno del comando o del mio dominio su di te. Questo è il simbolo del mio rispetto e dell’istaurarsi di una alleanza e collaborazione tra di noi. È l’imboccatura che tanti anni or sono mi donò un marchese spagnolo. Ora io lo affido a te- allora fui io dolcemente ad afferrarlo nella bocca e pieno di orgoglio pensai di essere quasi divenuto nobile. Io un semplice cavallo di montagna stavo per essere catapultato nel mondo delle competizioni. Nella disciplina del salto ad ostacoli. Le mie prime gare furono difficili. Prediligevo il percorso di campagna. Man mano che il tempo passava la giovinezza, la riottosità, il carattere, l’irruenza lasciavano il posto alla disciplina ed all’impegno. Gareggiai persino in grafici elementari di addestramento. Divenni così affidabile da essere utile per la conquista dei piazzamenti in gare di equitation, indispensabili agli allievi che aspiravano al raggiungimento del primo grado. Il mio fisico mutava e migliorava. Ma intanto io sognavo. Sognavo la mia grande occasione, sognavo di avere una sola amazzone alla quale legarmi, alla quale donare tanto del mio cuore e ottenere sui campi di gara vittorie, riconoscimenti che non avrei negato a nessuno dotato di buon cuore, coraggio, ambizione, spirito, pronto a salirmi in groppa e a farmi volare verso orizzonti di gloria. Il mio sogno è realtà, è presente, è già storia vissuta. E lo devo ancora una volta a Papà Damiano. Fu lui a decidere un giorno memorabile di presentarmi la mia nuova amazzone, che travolta dal mio nero mantello e da sembianze sicuramente di dubbio fascino, decise di comprarmi e di essere la mia dolce metà. Olga e Amadeus, ha fatto scrivere sui nostri sottosella. Si è presa cura di me, mi ha vestito come un principe, e mi ha voluto bene di un affetto speciale e particolare che io contraccambio in gara accontentando il suo ardore e la sua brama di affermazione. Con noi c’è sempre Damiano, il nostro preparatore. Olga si è preoccupata di non separarci, e tanti altri amici come il nostro maniscalco, la mia parrucchiera, il nostro veterinario, un amico a forma di cane e la dolce zia che mi coccola e mi vizia con tanto amore. Oggi sono ammirato, lodato, spesso anche criticato e deriso per le mie origini non nobili, per la mia genealogia non altisonante, ma cosa importa, al contrario io sento e vedo che tutti mi osservano e invidiano la mia amazzone. Sono stato richiesto da tanti istruttori. Ma io sono soltatnto di chi mi ha saputo apprezzare quando ero solo un semplice cavallo di montagna informe e ribelle. Allora ero solo e non avevo niente. Oggi ho tutto quello che voglio e che volevo. Un giorno spero solo di ottenere una memorabile affermazione, di battere ogni limite che avevano posto alle mie potenzialità ed essere ricordato come un cavallo straordinario ed inaspettatamente eccezionale. Tutto questo lo devo al destino. Grazie a Damiano e ad Olga”.
Da equidomizia.it

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Una persona mi ha insegnato ad amare l'anima di un cavallo, non le sue prestazioni in gara!!!


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La Leggenda del Ponte dell' Arcobaleno


Tra la terra e il cielo esiste un ponte chiamato " Ponte Arcobaleno" per i bellissimi colori da cui e' formato. Quando un animale muore, specialmente se e' stato amato da una persona qui sulla terra, va in un luogo che si trova all’inizio di questo ponte.

E'' un posto bellissimo dove l’erba e' sempre fresca e profumata, i ruscelli scorrono tra colline ed alberi ed i nostri speciali amici possono correre e giocare insieme. Trovano sempre il loro cibo preferito, l’acqua fresca per dissetarsi ed il sole splendente per riscaldarsi e così i nostri cari amici sono felici: se in vita erano malati o vecchi qui ritrovano salute e gioventù, se erano menomati o infermi qui ritornano ad essere sani e forti.

In questo luogo gli animali che abbiamo tanto amato stanno bene, eccetto che per una piccola cosa, sentono la mancanza della persona speciale che li ha amati sulla terra.

Così accade di vedere che durante il gioco qualcuno di loro si fermi improvvisamente e scruti oltre la collina, tutti i suoi sensi sono in allerta, i suoi occhi si illuminano e le sue zampe iniziano la grande corsa : tu sei stato visto e quando incontri il tuo amico speciale lo stringi tra le braccia con grande gioia, il tuo viso e’ baciato ancora e ancora ed i tuoi occhi incontrano i suoi occhi sinceri che tanto ti hanno cercato.

Adesso insieme potrete attraversare il Ponte Arcobaleno

per non lasciarvi mai più

da equidomizia.it

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