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 Records e Curiosità Equestri 
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mi sa che gnammy entrera nel guinnes dei primati x il cavallo + vorace del mondo, l altro gg ha praticamente assalito una tipa che portava un secchio di magime[xx(]

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[:283]<font face="Comic Sans MS"><font size="4"><font color="pink">chi non ama il proprio cavallo non puo' ottenere grandi risultati......Michel Robert</font id="Comic Sans MS"></font id="pink"></font id="size4">[:283]

[img]/public/uploaded/forum/Zolletta/2006718102433_g.gif[/img]<br /><font size="1"> 11,72 KB</font id="size1">



CHI L'AMA VINCE!!!


domenica 5 giugno 2005, 20:26
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Red.. come direbbe questo qui
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LE SAI TUTTEEEEEEEEE [;)][;)]


lunedì 6 giugno 2005, 11:33
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Pacuzza ha scritto:

Red, SEI UN MITO! [:D]


Dai...non esagerare adesso.......Io mi limito a postare quello che trovo.....[:)][:I][:)]

Ahahhahahahahah Andrea...sei troppo forte!!!

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Erpetologo Steve Irwin (Crocodile Hunter).


lunedì 6 giugno 2005, 11:48
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coplimenti!!veramente interessante!!!però non hai citato nemmeno una volta ribot, tornese, varenne!!!in fin dei conti hanno qualche record anche loro, ad esempio varenne è il cavallo più ricco e veloce d'italia!!

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Il y a plaisir plus grand que celui de tuer: celui de laisser la vie
James Oliver Curwood


martedì 14 giugno 2005, 18:58
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accontentata[:)][:)][:)]
Varenne
Carriera: all'età di 3 anni ha vinto il Derby ed è arrivato secondo nel Gran Premio Nazionale a Milano, battuto da Viking Kronos, fino a quella corsa ritenuto invincibile (nel Derby poi Viking Kronos cercò di seguire uno scatenato Varenne e questo gli costò anche il secondo posto). A 4 anni ha collezionato una serie di 14 vittorie consecutive comprensiva di tutte le principale corse, tra cui il prestigiosissimo Gran Premio delle Nazioni a Milano in autunno in cui affrontò e battè la famosa Moni Maker.

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Nel 2000 Varenne spegne 5 candeline e si mette in mostra sul palcoscenico internazionale del trotto. Il Capitano scende in pista per sfidare i più forti cavalli del mondo, dimostrando di avere tutte le carte in regola per interpretare il ruolo di star. Vince il Gran Premio Lotteria, considerato uno dei più prestigiosi appuntamenti del trotto internazionale, si aggiudica il terzo posto (dopo una pessima partenza) nel Grand Prix d'Amerique, e arriva quinto (dopo una rottura) nell'Elitloppet a Stoccolma. Inoltre, si afferma facilmente nei Gran Premi di Göteborg, Parigi, Treviso, Milano, Roma. Chiude l'anno in bellezza, conquistando nell'ordine, all'Ippodromo di Tor di Valle, prima il Gran Premio del Giubileo e poi il Turilli.

Nel 2001 Varenne entra nella leggenda: a San Siro vince l'Encat, prima di portare il tricolore sul primo gradino del Grand Prix d'Amerique a Parigi. Sull'anello della capitale francese, questa volta, Varenne stravince in una gara che lo vede in testa dall'inizio alla fine, di fronte a 4.000 tifosi italiani in delirio. Niente da fare per i blasonati avversari General Du Pommeau e Fan Idole, che devono accontentarsi rispettivamente della terza e della seconda posizione. Insieme a Varenne e al suo team, a Parigi trionfa tutta l'ippica italiana, la quale festeggia un successo arrivato dopo un'astinenza di oltre mezzo secolo. L'ultimo cavallo italiano ad aver vinto l'Amerique, infatti, era stato Mistero nel lontano 1946.
Il 6 maggio 2001, dopo aver vinto anche il Premio Mario Locatelli a Milano e il Renzo Orlandi a Modena, Varenne conquista per la seconda volta consecutiva il Gran Premio Lotteria di Agnano, battendo Zambesi B e la francese Fan Idole, rispettivamente secondo e terza. Un trionfo che consente al figlio di Ialmaz e Waikiki Beach di firmare a chiare lettere un'altra pagina indimenticabile della storia del trotto.
Ma il Capitano non si accontenta. Il 27 maggio, nell'Elitloppet 2001, manifestazione che rappresenta il Lotteria di Svezia, allunga la sua straordinaria striscia di successi laureandosi Campione del Mondo, precedendo al traguardo l'altro cavallo italiano Solar Effe e Victory Tilly, vincitore dell'edizione precedente.
L'8 luglio si aggiudica a Gelsenkirchen la seconda prova valida per la World Cup e qui rimane ad allenarsi in attesa di volare a New York per partecipare il 28 luglio alla Breeders Crown.

Quello che tutti gli appassionati d'ippica e di Varenne si aspettavano è accaduto : Il figlio di Waikiki Beach starvince e diventa il trottatore più veloce di sempre.

Ventiquattro anni dopo il successo inatteso di Delfo nell'International Trot, Varenne ha trionfato col piglio del più forte nelle Breeders Crown (1.000.000 di dollari di dotazione, metri 1609) del Meadowlands fermando le lancette dei cronometri ad uno stratosferico 1.51.1 che significa una media di 1.09.1 al km. Con questa misura il nostro portacolori ha sgretolato il limite mondiale sul miglio di Self Possessed di 1.51.3 (Hambletonian 1999). Un'altra pagina di Storia è stata scritta!!!
Grazie ancora Capitano.

Il 22 settembre 2001 torna in America per disputare il Trot Mondial de Montreal e con un tempo di 1'12"04 al chilometro il Capitano Varenne manda in delirio il pubblico canadese accorso per ammirare l' Atleta chiamato Cavallo!!!.

Nel 2002 è entrato di diritto tra i più grandi di sempre, forse come il più grande. Il secondo trionfo consecutivo al Gran Prix d'Amerique consegna alla storia "il capitano", che assurge al rango di mito: la sua figura assume contorni mitologici, mai come oggi Varenne sembra il trottatore migliore di sempre, un dono della natura che, secondo molti, difficilmente potrà ripetersi.

Più di 5 milioni di euro guadagnati in carriera, 55 vittorie di cui 45 sono Gran Premi, record mondiali sui 1600 e 2000 metri. E i due Prix d'Amérique consecutivi che l'hanno consegnato alla leggenda. Grazie Capitano!!!!!!

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venerdì 17 giugno 2005, 12:25
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INDRO PARK fu acquistato alle aste selezionate Anact di Milano nel 1986.
Dotato di un fisico armonico e potente, dimostrò immediatamente grande precocità e predisposizione al trotto, debuttò ai primi di Luglio giungendo terzo con un chilometro finale velocissimo in 1.15.
Alla seconda corsa in carriera riservata ai migliori puledri locali e intitolata all'Allevamento Orsi e Mangelli si affermò con grande facilità, dando inizio ad una carriera agonistica eccezionale in coppia con il suo grande realizzatore Lorenzo Baldi.
In Settembre vinse con grande autorità il Criterium veneto, presentandosi da favorito ai grandi appuntamenti dei due anni: Gran Criterium di Milano e Allevatori di Roma.
Queste due importanti vittorie lo consacrarono Cavallo dell'anno 1987.
A tre anni rientrò all'attività agonistica con un prudente 3° posto nel Gran Premio Giovanardi a cui fece seguito una serie clamorosa di traguardi prestigiosi: Elwood Medium (al record europeo dei 3 anni 1.13,8) GP Nazionale e Derby.
Questa annata trionfale si concluse con la rielezione a Cavallo dell'anno 1988.
A quattro anni si ripresentò in pista a Milano con una vittoria in 1.15 sui 2000 metri, vinse il Gran Premio Europa battendo i più forti quattro anni europei, il Gran Premio Continentale a Bologna e in Novembre accettò la sfida del Gran Premio Nazioni dove lo attendevano i più forti cavalli del mondo: Mack Lobell, Napoletano, Jeff's Spice, Frendly Face, J.r. Broline, Riton du Gite, Indus, ecc.
Con una tattica per lui insolita, correndo all'attesa,grazie ad un finale travolgente a centro pista,sbaragliò il campo,vincendo con grande autorità, al nuovo record della corsa:1.14,2.
Anche il 1989 lo vide eletto Cavallo dell'anno.
Nel 1990 dopo la vittoria nella batteria indigeni del G.P. Lotteria di Agnano, al proprio record di 1.13,6, problemi fisici e sopratutto la grande popolarità di Indro Park in tutta Europa, aconsigliarono al Team il ritiro in razza del Campione.
Cavallo completo,ha corso e vinto su tutte le distanze e in tutti gli schemi ; al comando con partenze fulminanti, all'attesa con finali travolgenti , all'esterno degli avversari con grade coraggio.
Nessuno ha mai potuto stabilire i limiti di questo grandissimo trottatore.

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venerdì 17 giugno 2005, 12:26
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Falbrav - L'ultimo dei grandi

Cosa sarebbe stato se avesse disputato ancora un anno di
corse ??
La sua progressiva esplosione, accompagnata ancor di più dalle lusinghe dei suoi fantini, in special modo dal nostro Lanfranco "Frankie" Dettori, e soprattutto dal suo sconvolgente scatto e dalla facilità di sottomettere gli avversari, ci lasceranno sempre questo amletico dubbio !
Comunque sia andata, tutti gli appassionati italiani sono tornati ad infiammarsi dopo oltre 15 anni, riportandoci ai tempi di Tony Bin, che con orgolgio riusciva a sottrarsi agli attacchi di Mtoto e concludendo vincitore dell' Arco di Trionfo sulla pista di Longhamp.
Unico suo vero "nemico" per la sua fama, (se così si può chiamare), è stato il figlio del vento o il Capitano o Varenne.
E' stato allevato dall'azienda Agricola Francesca.

Prestazione nelle corse piu importanti

1° Classificato

Premio Presidente Repubblica (Ity Gr.1) 2000m
Gran Premio di Milano (Ity-Gr.1) 2400m
Eclipse S. (GB-Gr.1) 2000m
Japan Cup (Jpn-Gr.1) 2200m
Juddmonte International S. (GB-G1)2000m
Prix d'Ispahan (Fr-Gr.1) 1800m
Queen Elizabeth II S. (GB -Gr.1)1600m
Hong Kong Cup (HK-G1)2000m

2° Classificato

Premio Guido Berardelli (Ity-G2)
Italian Derby (Ity-G1) 2400m
Irish Champion S. (Ire-G1)
Premio Guido Beradelli g2

3° Classificato

Prix Ganay (Fr-Gr.1),
Breeders' Cup Turf (Gr.1)

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venerdì 17 giugno 2005, 12:28
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Non ho avuto tempo di cercare la storia di Ribot, Tornese e Feystongal (al trotto) e Nearco e Molvedo (per il galoppo)...spero di trovare e postare quanto prima!

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venerdì 17 giugno 2005, 12:31
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IL PUROSANGUE

LE ORIGINI DELLA RAZZA

La nascita della razza equina conosciuta come Purosangue Inglese (p.s.i.), risale alla fine del XVII secolo anche se dobbiamo tornare molto indietro nel tempo, e più precisamente al 600 d.C., periodo durante il quale si iniziò la selezione del Purosangue Arabo, per poter capire l’origine del moderno purosangue. Quanto accadde prima della creazione dello Stud Book, che è il registro genealogico del p.s.i., è circondato da un alone di leggenda: infatti per i Purosangue Arabi si sono tramandate più versioni a riguardo della loro origine, alcune di stampo biblico, ed altre di parte musulmana. Una delle prime vuole che fosse Ismaele, figlio di Abramo, a catturare una cavalla gravida che generò un
puledro che divenne il capostipite dei Purosangue Arabi. Da parte musulmana, invece, si racconta che fu lo stesso Maometto che scelse fra 100. le cinque giumente che avrebbero generato puledri di eccezionale resistenza e che sarebbero passate alla storia come “le cinque del Profeta”. Alla Razza Araba appartengono, appunto, i tre capostipiti della Razza dei p.s.i. Il primo fu tolto dal capitano Byerley, durante l’assedio di Vienna, ad un turco assediante. Si trattava di un Purosangue turco, poi chiamato Byerley Turk che generò King Herod. Il secondo era un cavallo arabo berbero che fu donato
al Re di Francia Luigi XV dal Sultano del Marocco. Il Re non apprezzo questo dono tanto che, nel 1724, questo cavallo venne acquistato dall’allevatore inglese Cooke mentre tirava il carretto di un venditore d’acqua. Cooke lo utilizzo come “stallone da richiamo” e, solo quando uno stallone dell’allevatore rifiutò di fornire una sua prestazione, venne fatto accoppiare alla fattrice Roxana. Il risultato fu lo straordinario Lath, il più celebre stallone dell’epoca, che venne acquistato da Lord Godolphin e ribattezzato Godolphin Arabian. Darley Arabian (1712) è il terzo capostipite e l’unico che sicuramente fosse un Purosangue Arabo. Lo Stud Book, istituito verso la metà del XVIII secolo, registra
i discendenti dei tre capostipite: KING HEROD da Byerley Turk; MARCHEM, pronipote di Godolphin Arabian; ECLIPSE, pronipote di Darley Arabian, che è senz’altro il più famoso ed importante.

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venerdì 17 giugno 2005, 12:38
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Quando Indro Park ha vinto nel 1989 il Gran Premio Continentale a Bologna, dietro di lui all'arrivo c'era anche Iscatilla, una cavallina alta 1m e 55, bruttina, famosa per la sua tenacia e per la sua dedizione alle corse...era una cavalla speciale, aveva una temperatura corporea di cinque gradi superiore al normale e una ferratura tutta sua che nessun maniscalco riusciva a capire. Non ha mai sbagliato un colpo : Seconda nel Città di Cesena, Terza al Città di Taranto e quinta neela lotteria di Agnano...Le è stata conferita nel 1989 1 1992 la nomina di miglior femmina dell'Emilia Romagna e tante tante coppe, medaglie ma soprattutto lacrime di gioia...Vi racconto questa storia, perchè io c'ero, Iscatilla è nata nel 1985, quando sono nata io, e ho vissuto con lei tutta la mia infanzia, finchè due anni fa è morta in un incidente stradale, articolo pubblicato anche sullo "Sportsman", e ci ha lasciati con tanti ricordi e il cuore infranto...Però ora ci sono le sue figlie che tengono alta la sua bandiera, non proprio come fece lei però ce la mettono tutta...Un grazie speciale a te Iscatilla mi emoziono ancora rivedendo le tue corse...

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James Oliver Curwood


venerdì 17 giugno 2005, 22:06
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La storia del brutto anatroccolo inizio' il 27 febbraio del 1952, quando Romanella diede alla luce un cavallotto bruttino e sproporzionato: frutto di un breve attimo di passione consumato con Tenerani nelle campagne inglesi intorno a Newmarket. Consapevole Cupido di quell'incontro fu il genio ineguagliato di Federico Tesio. E vedendo il prodotto di quel breve amore, furono in molti a pensare che non tutte le ciambelle riescono col buco.

E si sbagliavano...

Il brutto anatroccolo di Newmarket si sarebbe rivelato, non un bellissimo cigno, ma il piu' grande galoppatore nella storia del turf europeo...

Era una mattina come tante quando si presento', per la prima volta, sulla pista di allenamento sotto lo sguardo scettico di chi, dopo la doma, dovette allungargli di 20 centimetri un sottopancia la cui misura calzava a pennello a tutti gli altri puledri. Quel giorno il brutto anatroccolo si prese la prima rivincita sui suoi detrattori, lasciando dispersi lungo la pista i due coetani ai quali rendeva 7kg. E da quel momento il brutto anatroccolo divenne per tutti :

<b>RIBOT</b>

Il 4 luglio 1954, giorno in cui oltreoceano gli americani festeggiano la loro indipendenza, RIBOT festeggio' il suo debutto sulle piste vincendo il premio Tramuschio sui 1000 metri della drittura di SanSiro. Quella fu la prima di una lunga serie di vittorie che fecero di lui un mito vivente.

Dopo poco piu' di due mesi, il 26 settembre, batte tutti i migliori coetanei sui 1200 metri del Criterium Nazionale.

Dopo il Criterium Nazionale eccolo regalare, nel Gran Criterium, un brivido al pubblico di San Siro. Camici, oramai sicuro della sua

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vittoria si rialza sulla sella e viene costretto a "riprendere" il suo pupillo a soli 50 metri dal palo per rintuzzare un furiosio assalto finale di Gail.

La quarta vittoria la consegue, allungando il tiro sui 1500 metri dell'ippodromo pisano, nel marzo del 1955, per raccogliere il tributo del pubblico locale ed iscrivere il suo nome nell'albo d'oro Premio Pisa.

Dopo un lavoro preparatorio, in cui si permette di strapazzare un certo Botticelli e l'imbattuta Theodorica, eccolo nuovamente alla

. [img]/public/uploaded/forum/Muse/2005617223628_Ribo2.jpg[/img] 28,18 KB

"Scala" di Milano dove, per ribadire a Gail, ancora una volta secondo, chi comanda, conquista i 2000 metri del Filiberto per 10 lunghezze.

Nel luglio del medesimo anno, con un pensierino all'Arc de Triomphe, allunga la distanza e porta a casa il premio Brembo sui 2200 della pista grande di Milano.

Meno di due mesi dopo, il 7 settembre, vince ancora a Milano sui 2400 del premio Besana.

L'8 di ottobre del 1955 e' un giorno nero per i bookmakers francesi... la quota del portacolri della Dormello e' 10 contro 1.

. [img]/public/uploaded/forum/Muse/2005617223715_Ribo3.jpg[/img] 24,04 KB

Sono tanti i supporters italiani che ci credono. E Ribot non e' certo uno che tradisce gli amici... Nonostante l'intralcio provocatogli da Hidalgo II che, procedendo scosso, lo costringe a partire ai 1000 meri, sul palo mette fra se' e Beau Prince II una manciata di lunghezze che significano tanta classe. E tanti franchi nelle tasche dei fans italiani presenti e vincenti. I bookmakers finirono i soldi e le vincite furono incassate fino a sera inoltrata.

Gli avversari dell'Arc de Triomphe lo vengono a cercare, dopo due sole settimane, per la rivincita. L'appuntamento e' a Milano. l'occasione e' il Gran Premio del Jockey Club...

. [img]/public/uploaded/forum/Muse/2005617223755_Ribo4.jpg[/img] 37,4 KB

Sulla pista grande di casa, il Re non si tira certo indietro e, su un fondo ridotto ad un acquitrino, in quella domenica di ottobre lascia tale Norman, vincitore dei 2 precedenti Jockey, a ben 15 lunghezze di distacco.

Dopo la pausa invernale: il rientro nel maggio del 1956. Una "passeggiata" di 2000 metri per portare a casa il premio Venino e, dopo una settimana i 2400 metri del primo Vittuone. In pratica due "lavori pubblici" in souplesse, ma con un occhio rivolto al Premio Milano del 10 giugno.

Per un ultimo "lavoro" i 2000 metri del premio Garbagnate non sembrano sufficienti al suo "entourage" ed Enrico Camici, dopo il palo, continua a mandare il suo pupillo, sotto gli occhi di un pubblico incredulo, per altri 300 metri, sfruttando al massimo la lunga drittura che a SanSiro giunge al terzo traguardo.

Il 16 giugno 1956 e' il giorno del Gran Premio di Milano. In pista ci sono il vincitore del Derby: Barba Tony, ed il vincitore del premio Presidente della Repubblica: Vittor Pisani.

. [img]/public/uploaded/forum/Muse/2005617223830_ribo5.jpg[/img] 22,23 KB

Vittor Pisani, nel tentativo di stroncare l'astro della Dormello, imposta una corsa pancia a terra, ma quando per lui giunge il momento di riprendere fiato, per RIBOTgiunge invece il momento di allungare il passo.

La corsa finisce li' con Tissot secondo a 8 lunghezze, e Vittor Pisani, dopo corsa suicida, conclude la sua carriera quarto a 16 lunghezze di distacco.

Dopo tali successi giunge il momento di tornare a vedere nascere il sole in suolo natio.

La Terra d'Albione lo vede alla partenza delle King George ad Ascot su una pista ridotta come una risaia del Vercellese. Ad applaudire il vincitore e a salutare la Regina sono giunti in 100.000 da ogni parte del Regno Unito. Il Capolavoro di Tesio, in preda a chissa' quali pensieri, non pare impegnarsi a sufficienza. Il suo interprete di sempre intravede la possibilita' della prima sconfitta, i supporters italiani tremano... Ai cento finali il portacolori reali High Vel e' in testa e la Regina sorride...

. [img]/public/uploaded/forum/Muse/200561722395_ribo6.jpg[/img] 30,3 KB

Sul palo RIBOT e' primo e a Sua Maesta' restano ancora 5 lunghezze da percorrere!




Dopo le "soffernze" delle King George sembra giunto il momento di concludere la carriera agonistica. Sono giorni di dure decisioni: "RIBOT va in razza" e di baldanzosi ripensamenti :"Andiamo ancora a Parigi!"

La decisione e' presa: "Si corre il Piazzale a Milano e poi torniamo in Francia!"

I 1800 metri del Piazzale sono una formalita'.

Un lavoro preparatorio all'Arc lo vede confrontarsi con l'amico Botticelli in una vera e propria lotta. Botticelli ne esce tanto malconcio e spremuto da abbandonare la carriera agonistica e dedicarsi ai piaceri della carne nella verde oasi di Bolgheri.

Il successivo lavoro sui 1000 tirati: "Chissa' mai che a Parigi ci sia un arrivo in volata..." vede RIBOT contro una professionista della velocita' a cui rende 20 kg e una decina di lunghezze. Ai 500 RIBOT passa la compagna di scuderia che va a manetta come se fosse un paletto dello steccato e ai 1000 e' davanti di 10 lunghezze.

. [img]/public/uploaded/forum/Muse/2005617223943_Ribo7.jpg[/img] 24,42 KB

La carriera agonistica di RIBOT termina dunque con il tanto atteso, forse temuto, sediciesimo trionfo. Il terzo in terra straniera, il secondo a Parigi. Davanti a 120.000 spettatori in delirio vola e lascia gli avversari a 6 lunghezze di distacco. Nessuno prima e dopo di Lui ha saputo vincere con tanta facilita' il piu' prestigioso alloro europeo.




Durante le sue due ultime apparizioni pubbliche, RIBOT, strappera' ancora applausi ai suoi fans. A Milano, dopo 1600 metri, forzera' la mano ad Enrico Camici e proseguira' volando, per regalare al pubblico di San Siro altri 400 metri di pura classe e potenza.

Mai in gara alle Capanelle, RIBOT vi si rechera', a gran richiesta degli appassionati romani, per una passerella. Al termine della quale rientrando al tondino, dimostrando di saper essere protagonista anche fuori dalle gare, disarcionera' l'amico e compagno di tante vittorie Enrico Camici.

. [img]/public/uploaded/forum/Muse/2005617224026_Ribot.jpg[/img] 34,8 KB

La leggenda di "Ribot" non termina con la sua carriera agonistica: prosegue lungo gli anni della sua attivita' amorosa con figli capaci, come Molvedo, di conquistare ancora il suolo francese, e dopo ancora, attraverso i suoi innumerevoli discendenti.

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"Sai come si dice in inglese studiare a memoria? By heart, col cuore" [...]
Ecco in questo senso intendo.
Conoscere una persona by heart, a memoria,
significa, come quando ripeti una poesia,
prendere anche un po' di quel ritmo che le appartiene.
Una poesia, come una persona, ha dei tempi suoi.
Per cui conoscere una persona a memoria
significa sincronizzare i battiti del proprio cuore con i suoi,
farsi penetrare dal suo ritmo."

[Il Giorno In Piu'] * Fabio Volo *


venerdì 17 giugno 2005, 22:41
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un po lunghetto...scusate..!

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"Sai come si dice in inglese studiare a memoria? By heart, col cuore" [...]
Ecco in questo senso intendo.
Conoscere una persona by heart, a memoria,
significa, come quando ripeti una poesia,
prendere anche un po' di quel ritmo che le appartiene.
Una poesia, come una persona, ha dei tempi suoi.
Per cui conoscere una persona a memoria
significa sincronizzare i battiti del proprio cuore con i suoi,
farsi penetrare dal suo ritmo."

[Il Giorno In Piu'] * Fabio Volo *


venerdì 17 giugno 2005, 22:42
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red, le sai davvero tutte!!!!!
il mio invece vince il record di cavallo s******o..avendo capito che tanto le cavalle non gliele diamo...[:D]

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sabato 18 giugno 2005, 17:30
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CECITA': DOPO I CANI DA VISTA, ARRIVANO I CAVALLI
Si chiama Cricket ed e' un vero e proprio cavallo accompagnatore. Ha iniziato il suo servizio a Gig Harbor, Washington, e aiuta la signora Cheryle King nella sua routine quotidiana. I cani da vista sono avvertiti.

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non tratta solo cavalli...ma la posto ugualmente....

Sotto le acque del Bosforo e sul fondo del Lago del Diavolo
Testimonianze di fatti avvenuti nel passato

Ai visitatori del museo Topkapi di Istambul, in Turchia, viene spesso raccontato delle crudeltà e dei pericoli dei tempi in cui il Topkapi, costruito su un’alta rupe affacciata sul Bosforo, era il palazzo imperiale dei sultani turchi.

Essi, come gli imperatori romani, avevano il potere di vita o di morte sui loro sudditi.

Uno dei racconti più impressionanti narra della punizione che era riservata alle concubine del sultano che, per impertinenza o infedeltà, avevano scatenato la sua collera.

“Abdul il Dannato” fu particolarmente famoso per la sua ferocia. La pena per le sue infelici concubine era quella di essere chiuse, vive, in un sacco, che poi veniva cucito con dentro dei pesi e gettate attraverso uno scivolo, nelle acque del Bosforo. Ma esse lasciarono un’agghiacciante traccia. Anni più tardi dei palombari che lavoravano a grande profondità nei pressi del palazzo s’imbatterono spesso in quei sacchi appesantiti ritti sul fondo del mare, oscillanti avanti e indietro nella fredda corrente marina come se fossero dotati di vita propria.

Nel 1951 un episodio ancora più macabro fu vissuto in Cecoslovacchia da dei sommozzatori in uno specchio d’acqua detto Lago del Diavolo.

Essi cercavano il corpo di un giovane che si presumeva fosse annegato in seguito al rovesciamento della sua barca. Quello che però trovarono nelle profondità del lago non fu un solo ma molti corpi, e non soltanto di esseri umani.

Si trattava di soldati in completa uniforme da combattimento, alcuni seduti su carri o su cassoni, e molti dei cavalli erano ancora ritti sulle zampe, bardati di tutto punto.

Erano tutto quanto restava di un’unità di artiglieria germanica che, mentre attraversava il lago ghiacciato durante la ritirata tedesca della seconda guerra mondiale, era sprofondata nelle acque, probabilmente in seguito ad un bombardamento, ed era rimasta in fondo al lago.

Le acque estremamente fredde e profonde avevano conservato i tedeschi e i loro cavalli per dodici anni, e li avrebbero mantenuti là per molti anni ancora, in quella posizione e pronti al combattimento… ma morti.

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"Se nella vita seguirai le tue passioni sarai sempre un vincente"....

Erpetologo Steve Irwin (Crocodile Hunter).


mercoledì 22 giugno 2005, 15:41
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