la mia cavalla, sferrata, anche al trotto saggia dove mette i piedi..
e al galoppo pone un'attenzione millimetrica, tant'è che non si inciampa e non accusa nessun "dolore", cosa che invece da ferrata faceva(anche se non ho mai avuto una sobbattitura)..

il ferro protegge solo dove appoggia.. un piede scalzo può avere una concavità della suola fin maggiore rispetto a quando è ferrato per cui avere meno probabilità di appoggiare la suola a contatto con una pietra..

Ok hai ragione.

uhauahuahuah

E' evidente che il rispetto della suola non può essere attuato applicando un ferro. Rhox ha affermato questo. Il ferro non può rispettare la naturale curvatura presente in un piede normale, quella curvatura che dal tallone va verso la punta. Ed è per questo che spesso, nei cavalli lungamente ferrati, si riscontra l'enorme difficoltà a ricreare la concavità della suola proprio nella zona anteriore del piede, dove il coltellaccio mette letteralmente "in piano" il piede.

Piccolo particolare: in natura il piede non è affatto in piano.

non è una questione di avere ragione..
è una questione di aver provato cavallo ferrato e sferrato..
dopo 7 anni che monto la mia cavalla mi ritengo abbastanza in grado di dire se presta più o meno attenzione a dove mette i piedi

Non hai mai pensato che la tua cavalla presta attenzione dove mette i piedi per non sentire dolore?
Se cammina con circospezione mi viene da pensare quello.

Ma ha parlato di circospezione?? Ma quando tu corri su terreni accidentati guardi o no dove metti i piedi?

Il cavallo ferrato NON sente, nel senso che NON può sentire, nè dolore nè fastidio nè piacere, ma che razza di propriocettività può avere un cavallo privo di sensibilità? Chiediti come mai i casi di zoppia diminuiscono drasticamente nei cavalli barefoot. Il cavallo scalzo SENTE, ovvero percepisce il contatto col terreno, ma sentire non è sinonimo di dolore.

Ma tu hai mai visto la differenza di irrorazione sanguigna capillare tra un cavallo non ferrato ed uno ferrato?

non prova dolore visto che commina senza problemi sulle pietre, pone solo attenzione a dove posare il piede..
è sensibile rispetto a ciò che ha sotto lo zoccolo, ma non evita di camminare sui terreni difficili..

poteva aver "male" durante la transizione, ma adesso si tratta solo di attenzione

io penso che un maniscalco abbia più esperienza di tutti noi messi insieme, a livello di piede, di microcircolazione, di ascessi,di circospezione, di sobbattiture e chi più ne ha più ne metta e sinceramente tutta questa saccenza mi sta stufando...

xkè pensare di aver sempre ragione oppure sminuire la cultura degli altri???
a volte, e aggiungo, la maggior parte delle volte, la cultura può non esser data necessariamente da libri, corsi o quant'altro, ma soprattutto dall' esperienza e dalla passione ke un uomo qualsiasi ci mette nel suo lavoro, hobby o quel ke sia.

ma l'umiltà è proprio in fondo ai piedi eh??

giuly, i discorsi anatomici che stiamo affrontando, ecc sono fatti a livello veterinario, non improvvisati..
non è una questione di fare i saccenti.. iopersonalmente ad un certo punto ho visto nel barefoot un'alternativa per un problema della mia cavalla..
mi sono informata, ho seguito corsi, tenuti da persone competenti e con un titolo di studio in campo scientifico per cui non sono facilmente "prendibili per i fondelli" in campo medico..
il fatto che mi abbiamo portato lastre, termografie, filmati, sezionato zoccoli davanti a me mi ha fatto conoscere molte cose che i veterinari e molti maniscalchi(tutti quelli che non fanno un corso a grosseto o pinerolo e su alcuni di loro avrei comunque dei dubbi) possono non conoscere..
il fatto che alcuni veterinari e maniscalchi si siano posti il problema e in seguito a studi abbiamo convertito il proprio lavoro vorrà dire che tutto sbagliato non è..

il mio ex-maniscalco, con cui continuo ad avere dialogo, non ha nessun problema a parlare di piedi scalzi.. il suo commento rispetto a questa cosa è un laconico: se a te va bene così fallo.. per quel che mi riguarda mi conviene di più continuare a mettere i ferri..
e un altro maniscalco che c'è in scuderia c'ha definito la morte dei maniscalchi.. forse un motivo per accanirsi così contro ad una cosa che per ora funziona ha anche questa componente..

io non dico che il barefoot sia assoluto e che funzioni sempre e ocmunque, mentre tutti i ferri sono una cosa abominevole..
sostengo solo che fino ad oggi i casi di cavalli per cui è stato necessario ferrare sono pochissimi, molti dei quali facevano un'attività nettamente superiore a quella media dei nostri cavalli..
e ho visto molti cavalli sistemare dei problemi che coi ferri erano in continuo peggioramento..

si rhox è tutto molto interessante ma mi pare ke l'assolutismo stia prendendo un po troppo piede..
e arrivare a mettere in dubbio ( per di piu con toni aggressivi)le conoscenze e le competenze di uno ke non scende dal pero , ma è bensi un maniscalco e ne capirà qualcosa,mi sembra eccessivo.

il discorso non è mettere in dubbio la sua esperienza, ma alcune affermazioni senza grandi motivazioni..

Queste sono le parole di un maniscalco, un vero e noto professionista della mascalcia, che stimo profondamente.

http://www.equiweb.it/forum/barefoot-by-iron-t1271.html

Tengo a precisare che ho infinita stima ed affetto per il maniscalco che ha seguito per molti anni i miei cavalli, e che quando gli ho personalmente manifestato la mia intenzione di sferrare mi ha detto: "fai bene, tu hai la testa per farlo".

Si riferiva all'assunzione di responsabilità che un proprietario di un cavallo barefoot DEVE assumersi, responsabilità di sapere innanzi tutto come è fatto un cavallo e come è fatto il suo piede, responsabilità circa il rispetto della sua transizione, responsabilità circa le eventuali problematiche legate alla transizione.

A moltissimi maniscalchi, direi alla quasi totalità, viene attribuita la colpa di zoppie o di patologie a carico dei piedi. Nel barefoot questo scarico di responsabilità non è possibile, perchè il cavaliere deve prima di tutto conoscere motivazioni e tecniche, e quindi assumersi in prima persona la responsabilità di ciò che fa per scelta propria, non di veterimari, maniscalchi, istruttori. Nessuno vieta che la scelta trovi la condivisione dell'istruttore, del veterinario, e magari dello stesso maniscalco (come nel mio caso), ma ciascuno di coloro che scelgono una filosofia di questo genere, ha il dovere di assumersi le responsabilità, oltre alle gioie, che questo passo comporta.

beh io ho due veterinari che sostengono quello che dicono rhox e nicola... uno di questi moooolto famoso(cura cavalli molto famosi anche all'estero e tiene tutti i cavalli da concorso di sua figlia scalzi).... .. quindi non penso sia saccenza..

Anticipo la domanda che ti faranno subito....che categorie fa la figlia di questo veterinario?