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 Problemi comportamentali nel cavallo montato 
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Messaggio Problemi comportamentali nel cavallo montato
"Sviluppo e risoluzione dei problemi comportamentali nel cavallo montato": articolo di P. McGreevy, veterinario, istruttore e comportamentista accademico australiano, che ho appena tradotto in italiano qui:

http://www.alexbrollo.com/sascha/mcgreev.htm

Come faccio da un po', testo inglese originale a fronte, a scanso di errori di traduzione.

L'autore espone e classifica i principali problemi comportamentali e poi ne analizza le cause. Vorrei discutere nei dettagli l'articolo con chi è interessato all'argomento (dovrebbero esserlo il 99% dei cavalieri, penso) ma ne riporto qui un pezzetto, particolarmente interessante:

Cita:
Cause umane delle risposte comportamentali sgradevoli

Alcune risposte sgradevoli scompaiono se le deficienze della gestione vengono corrette se il cavaliere diventa più abile o se è sostituito da un cavaliere più capace. I cavalli imparano a schivare il fastidio sia in modi corretti che in modi scorretti. Quindi, poiché l'addestramento con il metodo del condizionamento operante può fare in modo che un cavallo risponda in modo soddisfacente, può anche evocare resistenza, conflitto e learned helplessness quando è somministrato in modo grossolano, incoerente o troppo rapidamente. Poiché la memoria equina è eccellente, questi interventi sono particolarmente controindicati perché sono in grado di rovinare un cavallo e di portarlo ad una condanna ad essere considerato "mascalzone".

Applicazione difettosa della teoria dell'apprendimento. I cavalli sono adattabili e quindi tolleranti nei confronti di una gestione e di un addestramenti di scarsa qualità. Questo può aiutarci a capire il loro successo nel contesto della domesticazione, ma non assolve i cavalieri dalla responsabilità di usare il tatto e la sensibilità quando applicano stimoli dissuasivi. Un rinforzo negativo o una punizione inappropriati sono molto comuni perché pochi cavalieri padroneggiano le basi della teoria dell'apprendimento. Gli errori comuni dei cavalieri comprendono:

L'essere assillanti (es. a ripetuta applicazione di stimoli fastidiosi a prescindere dalla risposta)
La tempistica inadeguata (es. l'applicazione di segnali dopo che la risposta è stata offerta)
La incoerenza (es. la mancata rimozione della pressione per rinforzare una risposta corretta)
L'assenza di rinforzo (es. la completa ignoranza della necessità di rimuovere la pressione)
La punizione inappropriata (es. la punizione per risposte alla paura)
L'equilibrio difettoso (es. l'incapacità del cavaliere di stare in equilibrio senza inviare segnali al cavallo)
Il perseguimento dello stile a spese di altri obiettivi appropriati (es. la priorità data a un profilo desiderabile rispetto alla capacità di un self carriage [movimento corretto spontaneo])


Ho involontariamente irritato qualche istruttore, tempo fa... non generalizzavo, ma di fronte a qualche critica e a qualche perplessità alcuni di loro se la sono lo stesso presa come "gruppo". :evil:
Bene, mi interessa particolarmente il loro parere su questo articolo in generale, e sul pezzo citato in particolare.

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mercoledì 14 novembre 2007, 16:09
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Il problema, credo, nasce un po' più a monte.

Si è parlato spesso, anche qui, del fatto che, purtroppo, non esiste un patrimonio di conoscenze etologiche condivise ed in qualche modo "sancite" da un organismo ufficiale.
Non che questo auspicato patrimonio debba essere dogmatico e chiuso, ma per lo meno potrebbe fornire la base per i futuri sviluppi e per i confronti tra le differenti scuole.
Ebbene, io credo che, al momento, molta parte dei quadri tecnici, di cui io stesso faccio parte e non intendo escludermi dalla critica, sono depositari di una "cultura" tramandata in modo orale diretto, e, per certi versi, proposta con una sorta di "arroganza iniziatica".

Credo che sarebbe davvero opportuno seguire l'esempio francese ed istituire in italia un dipartimento riconosciuto di "equitazione etologica".


mercoledì 14 novembre 2007, 16:37
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... e proprio qui volevo arrivare.
Esiste un "minimo" di testi di riferimento, autori, manuali, un qualcosa quindi che esuli dalla cultura iniziatica a trasmissione orale, che dia (a chi lo vuole sapere) quali sono i punti fermi dell'equitazione come viene insegnata agli istruttori (e che quindi devo presumere noti da qualsiasi istruttore)?

Un insieme di cose che nessun istruttore "non può non sapere"?

E' possibile che qualche istruttore non abbia ricevuto, nella sua formazione, le sufficienti nozioni sui punti di McGreevy che ho citato, e che sono quelli fondamentali per insegnare a evitare errori gravissimi agli allievi, errori di cui in genere fa le spese il cavallo?

Ripeto: non generalizzo, do per scontato che gran parte (o buona parte) degli istruttori queste cose le conosca. Voglio solo sapere se c'è un meccanismo che assicuri che queste cose le DEBBA conoscere.

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mercoledì 14 novembre 2007, 21:16
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La risposta, nei fatti è NO, purtroppo e sconsolatamente no.

Ciò non toglie che tutti i buoni istruttori conoscano bene i principi elencati e sappiano applicarli, ma resta il fatto che non esiste il cosiddetto "patrimonio condiviso".


mercoledì 14 novembre 2007, 21:28
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OK... sugli istruttori basta così. Mi basta sapere che qualsiasi bravo istruttore queste cose le sa! Ma che non posso darle per scontate, per il solo fatto che uno ha un titolo, o un incarico di fatto, di istruttore.

Adesso magari parliamo dei principi di McGreevy, primo fra tutti quello che secondo me è il più importante: 'assenza di rinforzo (es. la completa ignoranza della necessità di rimuovere la pressione), ma non da parte degli istruttori: da parte dei "cavalieri normali". Chi si fa avanti? Assolutamente chiaro per tutti? Per Nika e gli altri allievi del suo mitico istruttore, sì per certo :D ! Ma c'è qualcuno che ha il fegato di ammettere che non sa di cosa si sta parlando?

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mercoledì 14 novembre 2007, 21:39
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alexb ha scritto:
[color=red]OK... sugli istruttori basta così. Mi basta sapere che qualsiasi bravo istruttore queste cose le sa! Ma che non posso darle per scontate, per il solo fatto che uno ha un titolo, o un incarico di fatto, di istruttore. [/color]
Adesso magari parliamo dei principi di McGreevy, primo fra tutti quello che secondo me è il più importante:[b] 'assenza di rinforzo[/b] (es. la completa ignoranza della necessità di rimuovere la pressione), ma non da parte degli istruttori: da parte dei "cavalieri normali". Chi si fa avanti? Assolutamente chiaro per tutti? Per Nika e gli altri allievi del suo mitico istruttore, sì per certo :D ! Ma c'è qualcuno che ha il fegato di ammettere che non sa di cosa si sta parlando?


purtroppo anche se alcune persone hanno un attestato da istruttore nn si possono chiamare così però...

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"Sai come si dice in inglese studiare a memoria? By heart, col cuore" [...]
Ecco in questo senso intendo.
Conoscere una persona by heart, a memoria,
significa, come quando ripeti una poesia,
prendere anche un po' di quel ritmo che le appartiene.
Una poesia, come una persona, ha dei tempi suoi.
Per cui conoscere una persona a memoria
significa sincronizzare i battiti del proprio cuore con i suoi,
farsi penetrare dal suo ritmo."

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mercoledì 14 novembre 2007, 21:45
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alexb ha scritto:
OK... sugli istruttori basta così. Mi basta sapere che qualsiasi bravo istruttore queste cose le sa! Ma che non posso darle per scontate, per il solo fatto che uno ha un titolo, o un incarico di fatto, di istruttore.

Adesso magari parliamo dei principi di McGreevy, primo fra tutti quello che secondo me è il più importante:[b] [color=red]'assenza di rinforzo[/b] (es. la completa ignoranza della necessità di rimuovere la pressione), ma non da parte degli istruttori: da parte dei "cavalieri normali". [/color]Chi si fa avanti? Assolutamente chiaro per tutti? Per Nika e gli altri allievi del suo mitico istruttore, sì per certo :D ! Ma c'è qualcuno che ha il fegato di ammettere che non sa di cosa si sta parlando?


cioè??stare sempre addosso al cavallo??nn capisco...

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mercoledì 14 novembre 2007, 21:46
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alexb ha scritto:
OK... sugli istruttori basta così. Mi basta sapere che qualsiasi bravo istruttore queste cose le sa! Ma che non posso darle per scontate, per il solo fatto che uno ha un titolo, o un incarico di fatto, di istruttore.

Adesso magari parliamo dei principi di McGreevy, primo fra tutti quello che secondo me è il più importante:[b] 'assenza di rinforzo[/b] (es. la completa ignoranza della necessità di rimuovere la pressione), ma non da parte degli istruttori: da parte dei "cavalieri normali". Chi si fa avanti? Assolutamente chiaro per tutti? Per Nika e gli altri allievi del suo mitico istruttore, sì per certo :D ! Ma c'è qualcuno che ha il fegato di ammettere che non sa di cosa si sta parlando?

Beh non è mica un concetto nuovo.....anche i cosidetti aiuti naturali(gambe e mani) essendo ''estranei''al cavallo vanno usati con moderazione (metto la gamba,il cavallo avanza,riduco la pressione sul costato)........credo che Caprilli lo avesse gia' espresso piuttosto bene come concetto......ovviamente se ho ben capito.

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mercoledì 14 novembre 2007, 23:26
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Certo che non è nuovo. Anzi... è vecchissimo! Eppure...
Tuttavia McGreevy non dice "ridurre", dice "rimuovere"...

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mercoledì 14 novembre 2007, 23:42
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:D Una parola.....un minimo di pressione resta sempre........un minimo di contatto con la bocca del cavallo resta sempre........
Ora non capisco.

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giovedì 15 novembre 2007, 0:38
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Sono stato molto contento di trovare questo articolo, che mi conferma la bontà dei concetti che ho faticosamente tradotto negli otto articoli di McLean... quanto alla pressione, McLean diceva effettivamente che nell'attimo successivo alla risposta all'aiuto la pressione deve essere portata a 0 per un momento, non a 1, il "livello" del normale contatto. Quindi, rimuovere è la parola giusta.

C'è un problemino... uno deve avere un bell'assetto indipendente, per poter sempre portare a 0, in un attimo, sia la pressione di gamba che la tensione delle redini, a seconda dei casi... diciamo la verità, d gente che involontariamente si aggrappa al costato del cavallo o alla sua bocca, per mantenere l'equilibrio, ce n'è! :lol: :lol: :lol:

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Ultima modifica di alexb il sabato 17 novembre 2007, 1:52, modificato 1 volta in totale.



giovedì 15 novembre 2007, 7:43
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Beh la maggior parte (me compreso).....come aiuti naturali dovresti avere a disposizione le mani,le gambe e l'assetto (sopratutto le tue anche,con il tronco e il bacino).......ma per quasi tutti noi la questione si riduce alla ''mano'' e alla ''gamba''.......

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giovedì 15 novembre 2007, 8:44
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lucky boy ha scritto:
:D Una parola.....un minimo di pressione resta sempre........un minimo di contatto con la bocca del cavallo resta sempre........
Ora non capisco.


Questo non è vero in assoluto. Le scuole evolute di equitazione prevedono certamente l'uso, ad esempio, della gamba singola, e in molti casi l'asseza di pressione sulla faccia del cavallo (e non è detto che sia sempre la bocca il tramite della comunicazione).


giovedì 15 novembre 2007, 10:03
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Muse ha scritto:
alexb ha scritto:
OK... sugli istruttori basta così. Mi basta sapere che qualsiasi bravo istruttore queste cose le sa! Ma che non posso darle per scontate, per il solo fatto che uno ha un titolo, o un incarico di fatto, di istruttore.

Adesso magari parliamo dei principi di McGreevy, primo fra tutti quello che secondo me è il più importante:[b] [color=red]'assenza di rinforzo[/b] (es. la completa ignoranza della necessità di rimuovere la pressione), ma non da parte degli istruttori: da parte dei "cavalieri normali". [/color]Chi si fa avanti? Assolutamente chiaro per tutti? Per Nika e gli altri allievi del suo mitico istruttore, sì per certo :D ! Ma c'è qualcuno che ha il fegato di ammettere che non sa di cosa si sta parlando?


cioè??stare sempre addosso al cavallo??nn capisco...


Il rilascio della pressione è l'azione immediatamente successiva alla risposta positiva del cavallo ad una data richiesta. Esempio pratico: chiedo al cavallo di avanzare prendendo contatto con il fianco del cavallo --> il cavallo parte --> allontano le gambe dal fianco del cavallo.

Ora, per amor di precisione, ho parlato di fianco e non di costato non a caso.


giovedì 15 novembre 2007, 10:21
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Differenza tra fianco e costato?


giovedì 15 novembre 2007, 10:35
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