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 condotta classica del cavallo 
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non mettermi in bocca parole che non ho detto. Non ho MAI detto che riunire e lavorare un cavallo sia facile!!! Nè mai mi passerebbe nell'anticamera del cervello un'affermazione simile perchè non ho mai trovato semplice lavorare con i cavalli. Nè quelli "miti" ne quelli "insanguati". Ho avuto la mia piccola esperienza con cavalli "recuperati" e sono sicurissima che non saranno mai al 100% finchè non hanno riacquisito la loro condizione fisica e mentale. Ma quello che intendo io e mi scuso per l'incomprensione sono i cavalli atleti, abituati ad un certo ritmo d'allenamento che danno tanto ma che CHIEDONO tanto. Se non sai quello che fai in sella a loro rischi solo di farti male. E certi esperimenti non puoi permetterti di farli.
Ma quello che volevo intendere è che NON TUTTI I CAVALLI SONO UGUALI!!! (devo ripeterlo altre volte??? perchè mi sembra di parlare arabo....)
E poichè non sono tutti uguali non puoi usare un metodo unico. Stop. (tra un pò parlo come un fax![:D]) E' tanto difficile da capire questo concetto?[?][?][?][?]

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lunedì 19 giugno 2006, 15:12
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horseriding ha scritto:


jib....ma...............e i posteriori dove li lasci??? Nelle tue definizioni non dai nessuna importanza al fatto che i posteriori siano sotto la massa.........

<b>Cavallo rotondo: cavallo con l'incollatura flessa lateralmente più o meno, secondo la richiesta del cavaliere e, conseguentemente, con una flessione della nuca più o meno accentuata a seconda della posizione dell'incollatura (alta o bassa), con il naso che rimane sempre leggermente davanti alla verticale.</b>

é fin troppo facile a volte riunire il cavallo in questo modo, ma un cavallo senza il posteriore sotto NON è riunito e NON potrà mai essere rotondo. E' questo il punto su cui ci scontriamo ma è il DETTAGLIO FONDAMENTALE per creare una condizione buona al cavallo. E' come avere una ferrari senza il motore!!!!



Un cavallo rotondo è rotondo nell'incollatura, i posteriori non c'entrano. Un cavallo rotondo non è necessariamente un cavallo riunito, mentre un cavallo riunito non può non essere rotondo.

Il posteriore è sotto solo in pochissimi casi, nel cavallo: quando è in piaffer, oppure nella levade, oppure nella pirouette al galoppo. In tutti gli altri casi il posteriore non è mai sotto. O meglio va sotto e poi... torna lontano, quando la falcata si sviluppa. Ma un posteriore che va sotto e sotto ci rimane (attivo e con flessibilità delle articolazioni), succede solo in quei casi, nel piaffer, nella pesade, nella levade, nella pirouette.

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Massimo Basili


lunedì 19 giugno 2006, 15:28
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horseriding ha scritto:

Adesso chiedo a.......chi mi risponde. Poichè il mio cavallo ha una cronica difficoltà a partire al galoppo sinistro (per luuunghi motivi che non ho voglia di spiegare qui) per evitare che si controflettesse al momento della partenza (in circolo) mi hanno detto dei "karleschi" (?) che un modo per costringerlo a flettersi è alzare la mano sopra la linea della bocca, anche esageratamente perchè questo meccanismo agisce sulle commessure labiali e non sulle barre. E di abbassarle appena cenna nella flessione ad abbassare la testa. Ma ciò ho notato che lo fa cadere sulla spalla interna e precipita e stringe il circolo. Cosa ne pensate?


Un cavallo non si costringe mai. Lo si invita con degli stimoli a dare delle risposte e quella esatta si ricompensa con la cessazione dello stimolo.
Alzando la mano interna otteniamo il risultato di agire con il filetto sulla commessura labiale, non offendiamo la lingua, decontraiamo la mascella, e quindi otteniamo la flessione laterale dell'incollatura, e una <b>rotondità</b> dell'incollatura stessa. La riunione non c'entra, qui.
Se il cavallo cade sulla spalla interna e taglia la curva, come regola generale (non vedendo il cavallo) è opportuno usare una redine esterna di apertura ed eventualmente un redine interna d'appoggio all'incollatura, in contemporanea alla richiesta della flessione. Il peso del cavaliere all'esterno.


La cronica difficoltà di un cavallo a partire al galoppo a un determinato piede indica un'insufficiente lavoro sulla rettitudine, sulla flessibilità, e molto spesso anche sulla messa in mano.

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Massimo Basili


lunedì 19 giugno 2006, 15:43
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Mi stupisco ancora una volta dell'uso che si vuole fare delle parole.

Si identifica ( e quando dico questo non lo dico perchè <u>io</u> identifico ma perchè tutto il mondo equestre del dreassage, eccetto Jib ecc...identifica) come posteriore ingaggiato, sotto la massa o che porta peso quel posteriore che nel suo movimento naturale rimane per più tempo o spazio sotto la massa di quanto stia fuori da essa in riferimento alla linea ideale degli appimbi del posteriore.

Detto questo, in una rilassata discussione io avevo capito subito che la nostra amica non desiderava sostenere con la sua frase che qui mi permetto riportare virgolettata " jib....ma...............e i posteriori dove li lasci??? Nelle tue definizioni non dai nessuna importanza al fatto che i posteriori siano sotto la massa........." se e quanto tempo i posteriori dovevano stare sotto la massa ma intendeva sostenere che ( come purtroppo ho visto fare spesso ) il lavoro di messa in mano, di ammorbidimento della ganascia ecc... viene fatto assolutamente da fermo ottenendo lo <u><i><b>[:0]splendido[:0] ([;)]ironico[;)]) </b> "] </u> risultato di gara con cavalli più o meno arrotandati, con una schiena controflessa, le anche alte ed un posteriore che arriva ... dopo qualche minuto.

Mi si può contestare che il metodo non è questo, che è applicato male, che è incompreso ma..... ritorno al mio paragone della pistola. Io non metto mai una pistola carica nelle mani di un bambino per bravo e furbo esso sia.


jib ha scritto:

[quote]<i>Messaggio di horseriding"]

jib....ma...............e i posteriori dove li lasci??? Nelle tue definizioni non dai nessuna importanza al fatto che i posteriori siano sotto la massa.........

Il posteriore è sotto solo in pochissimi casi, nel cavallo: quando è in piaffer, oppure nella levade, oppure nella pirouette al galoppo. In tutti gli altri casi il posteriore non è mai sotto. <b>O meglio va sotto e poi... torna lontano, quando la falcata si sviluppa.</b> Ma un posteriore che va sotto e sotto ci rimane (attivo e con flessibilità delle articolazioni), succede solo in quei casi, nel piaffer, nella pesade, nella levade, nella pirouette.

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lunedì 19 giugno 2006, 15:56
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horseriding ha scritto:

e probabilmente jib non monti mai cavalli che tu definisci "agonisti" perchè tanti ma tanti di loro ad un gesto così rispondono spaventandosi, mettendosi indietro e addirittura impennandosi. E' facile montare cavalli-attaccapanni che vengono dal macello che ti ascoltano solo perchè non hanno la forza di controbattere (mi riferisco a equitazione sentimentale) o dei quarter con indole pressochè mite. Non è altrettanto facile montare cavalli nel pieno delle loro forze e altrettanto insanguati....


I cavalli che monto, più che venire dal macello, al macello ci stavano per finire. Non cavalli-attaccapanni, ma cavalli dalle linee di sangue del tipo Olympic Ferro, Champion du Lys, Sandro, Marinier, Ibrahim, lavorati dai migliori professionisti e poi considerati inservibili, o pericolosi.
Ma, come diceva Pannocchia, portare a un lavoro in piano brillante un cavallo dalle andature modeste, dalla morfologia orribile, da un brutto equilibrio naturale o dal carattere difficile, non è cosa da tutti.
Anzi, è assai più difficile che farlo con i cavalli super.

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Massimo Basili


lunedì 19 giugno 2006, 15:56
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Scusa, forse non ho capito bene ma (riporto tue testuali parole):

1) Poco prima hai affermato che è facile montare cavalli-attaccapanni o quarter.......

2)TUTTI i cavalli sanno dare tanto ma chiedono tanto, i cavalli "atleti", quelli "attaccapanni", quelli "miti", e, in sella a qualsiasi tipologia di cavallo ci si rischia di far male......gli esperimenti non bisognerebbe farli proprio MAI.

3)Che non tutti i cavalli siano uguali è un dato di fatto, (non è necessario che tu lo ripeta, penso che siamo tutti d'accordo con te, almeno io lo sono)e siccome, alla fine, come sottolinei bene tu, più metodi conosci è meglio è perchè ti dimostri così "ostica" solo verso determinate correnti di pensiero????????

Sono così difficili da capire questi concetti?

E...........rilassati...........[;)]


lunedì 19 giugno 2006, 16:06
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Giudice ha scritto:

intendeva sostenere che ( come purtroppo ho visto fare spesso ) il lavoro di messa in mano, di ammorbidimento della ganascia ecc... viene fatto assolutamente da fermo ottenendo lo <u><i><b>[:0]splendido[:0] ([;)]ironico[;)]) </b> "] </u> risultato di gara con cavalli più o meno arrotandati, con una schiena controflessa, le anche alte ed un posteriore che arriva ... dopo qualche minuto.




Viene fatto da fermo, inizialmente, perchè il cavallo possa comprendere quello che gli si chiede con la massima calma ed in una situazione ideale. Poi glielo si chiede al passo, poi al trotto e infine al galoppo.
Anche allievi che ho a molti chilometri di distanza e che vedo poche volte, facendo questo lavoro da soli, non controflettono le schiene ai loro cavalli, li arrotondano senza sforzo, e ancora non si parla di riunione. Nessuna pistola carica in mano a nessun bambino.
La messa in mano (elementare) è l'ABC dell'equitazione per il cavallo, per l'equitazione ufficiale è solo un punto di arrivo dopo che si è massacrato il cavallo con gambe, speroni, redini elastiche, redini di ritorno e chiudibocca stretto,e lo si è (forse) finalmente riunito.
Poi vai a vedere le gare internazionali e non c'è un cavallo che fa un piaffer corretto. Alla faccia della riunione.

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Massimo Basili


lunedì 19 giugno 2006, 16:07
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A) Purtroppo per te una di queste dimostrazioni o stages fu fatto ad un nutrito stuolo di istruttori con risultati devastanti alcuni anni fa. ( non erano bambini, erano esperti, ma non hanno recepito che la parte negativa dei discorsi. Io mi domanderei come mai ? ed.... in quel caso la pistola ha sparato!)
<ul> </li>Per capirci in quella occasione nacque una diatriba tra Truppa Karl che andò su tutti i giornali in Italia ed all'estero <li> </ul>
B) Sono ancora in attesa di vedere un tuo...(vostro risultato) e poi farò il mio mestiere (hobby) di giudice.
jib ha scritto:

Giudice ha scritto:

intendeva sostenere che ( come purtroppo ho visto fare spesso ) il lavoro di messa in mano, di ammorbidimento della ganascia ecc... viene fatto assolutamente da fermo ottenendo lo <u><i><b>[:0]splendido[:0] ([;)]ironico[;)]) </b> "] </u> risultato di gara con cavalli più o meno arrotandati, con una schiena controflessa, le anche alte ed un posteriore che arriva ... dopo qualche minuto.




Viene fatto da fermo, inizialmente, perchè il cavallo possa comprendere quello che gli si chiede con la massima calma ed in una situazione ideale. Poi glielo si chiede al passo, poi al trotto e infine al galoppo.
Anche allievi che ho a molti chilometri di distanza e che vedo poche volte, facendo questo lavoro da soli, non controflettono le schiene ai loro cavalli, li arrotondano senza sforzo, e ancora non si parla di riunione. Nessuna pistola carica in mano a nessun bambino.
La messa in mano (elementare) è l'ABC dell'equitazione per il cavallo, per l'equitazione ufficiale è solo un punto di arrivo dopo che si è massacrato il cavallo con gambe, speroni, redini elastiche, redini di ritorno e chiudibocca stretto,e lo si è (forse) finalmente riunito.
Poi vai a vedere le gare internazionali e non c'è un cavallo che fa un piaffer corretto. Alla faccia della riunione.

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lunedì 19 giugno 2006, 16:18
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Giudice ha scritto:

Non mi estorcere pareri che non posso dare. Ho fatto un raffronto su due immagini (con tutti i limiti del caso) da qui a fare previsioni o apprezzamenti sulla qualità ed opportunità del lavoro ce ne corre.

Io come tutti dobbiamo stare alla tua storia ma.. tutto e vero e tutto è il contrario del vero e non vi è mai la controprova.

Non sapremo mai se il metodo ha prodotto il massimo dei risultati o se altri metodi ne avrebbero prodotti di migliori. Possimo solo constatare che prima era in un modo ed ora è diversa.
Caro Giudice, ti prego di notare che ho usato il condizionale![;)]...

... proprio perchè ritengo preziosa questa conversazione,
cercare di capire ed interpretare le tue parole, è ben diverso dall'estorcere pareri[;)]

<font color="beige">Io come tutti dobbiamo stare alla tua storia ma.. tutto e vero e tutto è il contrario del vero e non vi è mai la controprova.</font id="beige">

Mi sembra di leggere nelle tue parole un processo alla mia sincerità ed alle mie intenzioni[V]...

... spero di sbagliarmi.

Non sapremo mai se il metodo ha prodotto il massimo dei risultati o se altri metodi ne avrebbero prodotti di migliori. Possimo solo constatare che prima era in un modo ed ora è diversa.

Onestamente, invece, penso che il bello di essere cavalieri o meglio dei Cavalieri esperti e sensibili,
ci permette proprio di capire qual'è la strada migliore da percorrere per l'addestramento del proprio cavallo, almeno tra quelli che conosciamo, attuandoli ed adattandoli alle esigenze particolari dell' allievo che stiamo lavorando.

... con questo, non vorrei farmi fraintendere, mi considero a ragione uno che ha tutto da imparare.

però nel mio infinitamente piccolo, la mia esperienza diretta, mi supporta in questo pensiero.

Caro Giudice, per una volta, sarei curioso di conoscere il tuo parere da Cavaliere.

Quanti soggetti hai addestrato?

Con tutti loro hai ritenuto opportuno usare lo stesso percorso?

All'interno di uno stesso percorso d'addestramento, hai ritenuto opportuno modificare e adattare il lavoro alle caratteristiche psico-fisiche di ogni soggetto?... o non è stato necessario?


lunedì 19 giugno 2006, 16:36
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Giudice ha scritto:

A) Purtroppo per te una di queste dimostrazioni o stages fu fatto ad un nutrito stuolo di istruttori con risultati devastanti alcuni anni fa. ( non erano bambini, erano esperti, ma non hanno recepito che la parte negativa dei discorsi. Io mi domanderei come mai ? ed.... in quel caso la pistola ha sparato!)
<ul> </li>Per capirci in quella occasione nacque una diatriba tra Truppa Karl che andò su tutti i giornali in Italia ed all'estero <li> </ul>


Gli istruttori presenti non hanno "recepito solo la parte negativa dei discorsi", molti erano invece entusiasti e positivamente sorpresi di quello che hanno visto e sentito. Io ero uno di quelli (anche se Karl lo conoscevo già).
Gli istruttori e cavalieri di dressage presenti furono "invitati" dal sig. Truppa a evitare di seguire nel loro lavoro quotidiano certe metodologie, minacciati da voti bassi e stangate nelle gambe a loro e ai loro allievi nelle competizioni.
In questo contesto il già difficile lavoro di istruttore assume caratteristiche da crociata se la stessa Fise ti obbliga a diffidare di certi consigli, se un Presidente Anie non ti difende, se nel circolo dove lavori ti prendono per matto se cambi sistema di lavoro (e rischi il posto).

E poi non so di che "risultati devastanti" parli, visto che, quei pochi cavalieri di salto ostacoli (gli unici) che hanno seguito gli stage di Karl, perchè più indipendenti di altri, hanno ottenuto solo una crescita, in termini di risultati agonistici.

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lunedì 19 giugno 2006, 16:45
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No, nessun processo e nessuna insinuazione... il concetto che volevo esprimere è che nell'addestramento di un animale così come in qualsiasi insegnamento il docente per pur bravo che sia cerca do mettere in pratica un iter addestrativo da lui ritenuto il migliore per quella situazione ma... non saprà mai se il suo iter ha prodotto il risutato migliore perchè non può tornare indietro al punto di partenza e provare un altro percorso e perchè non esiste un soggetto identico per provare un altro percorso in modo da confrontare i due risultati dopo "x" numero di anni.

Ho montato, ho addestrato ma in maniera molto più unile di altri non ti so dire se le scelte fatte hanno prodotto il risultato migliore, certo ogni metodo è diverso, ogni metodo produce dei risultati e solo la sensibilità di chi lo applica può far fare delle scelte.


nasobianco ha scritto:


Io come tutti dobbiamo stare alla tua storia ma.. tutto e vero e tutto è il contrario del vero e non vi è mai la controprova.

Non sapremo mai se il metodo ha prodotto il massimo dei risultati o se altri metodi ne avrebbero prodotti di migliori.

Mi sembra di leggere nelle tue parole un processo alla mia sincerità ed alle mie intenzioni[V]...

Non sapremo mai se il metodo ha prodotto il massimo dei risultati o se altri metodi ne avrebbero prodotti di migliori. Possimo solo constatare che prima era in un modo ed ora è diversa.

Caro Giudice, per una volta, sarei curioso di conoscere il tuo parere da Cavaliere.

Con tutti loro hai ritenuto opportuno usare lo stesso percorso?

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lunedì 19 giugno 2006, 16:48
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Gira, parla, osserva, chiedi e poi.... elabora i risultati e dimmi quali e quanti sono i successi ottenuti in termini sportivi.

Io sto qui e aspetto, Grazie


jib ha scritto:

E poi non so di che "risultati devastanti" parli, visto che, quei pochi cavalieri di salto ostacoli (gli unici) che hanno seguito gli stage di Karl hanno ottenuto solo una crescita, in termini di risultati agonistici.

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lunedì 19 giugno 2006, 16:53
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Un cavallo rotondo è rotondo nell'incollatura, i posteriori non c'entrano. Un cavallo rotondo non è necessariamente un cavallo riunito, mentre un cavallo riunito non può non essere rotondo. [/quote:1i0u0od0]

Ecco qui il punto esatto in cui le nostre visioni-condivisioni fanno crack....
Allora....io ti racconto quello che la "scuola tradizionale" spiega... (ti prego leggiti Michel Robert!!!)...
Il movimento è dato dal lavoro giusto? L'energia viene prodotta dai POSTERIORI del cavallo. Questa energia si incanala attraverso il tronco e finisce sull'imboccatura (movimento in avanti). Noi percepiamo questa energia (che non è fantascienza) attraverso il filetto sulle nostre mani. Il cavallo infatti allunga l'incollatura distendendola in avanti e se noi resistiamo sentiamo che si "appesantisce" sulla nostra mano. Ora noi abbiamo in mano la sua energia e non ci rimane altro che lavorare (con la dolcezza di una mano sapiente) quest'energia di modo che vada verso l'alto facendo rilevare le andature....se non abbiamo il posteriore che spinge (e per farlo deve coprire tutto lo spazio possibile a partire da sotto la massa) non avremo energia...se non abbiamo energia non abbiamo riunione. Prima si crea l'impulso e poi si riunisce. Senza impulso non vi è riunione. Da fermi secondo me è solo smanacciare tentando di far masticare il cavallo senza alcuna utilità. Questo è come la vedo io....giudice correggimi se sbaglio te ne prego perchè mi sembra di essere pazza.....
Pannocchia tranquilla io sono rilassatissima[:)] ma se leggi attentamente le risposte di jib vedrai che lui non è d'accordo sul fatto che i cavalli siano diversi e che vadano lavorati secondo il metodo migliore PER LORO. [:)]
Ad ogni modo io non giudico affatto il metodo di Karl ma solo l'interpretazione di jib per conto mio troppo assolutistica.

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lunedì 19 giugno 2006, 16:59
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Leggo la tua risposta e non posso che concordare sulla tua esposizione che ha recentemente ricalcato alcune mie risposte date a Jib o.... Pannocchia (non ricordo se a uno o l'altro).

horseriding ha scritto:

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Un cavallo rotondo è rotondo nell'incollatura, i posteriori non c'entrano. Un cavallo rotondo non è necessariamente un cavallo riunito, mentre un cavallo riunito non può non essere rotondo.


Ecco qui il punto esatto in cui le nostre visioni-condivisioni fanno crack....
Allora....io ti racconto quello che la "scuola tradizionale" spiega... (ti prego leggiti Michel Robert!!!)...
Il movimento è dato dal lavoro giusto? L'energia viene prodotta dai POSTERIORI del cavallo. Questa energia si incanala attraverso il tronco e finisce sull'imboccatura (movimento in avanti). Noi percepiamo questa energia (che non è fantascienza) attraverso il filetto sulle nostre mani. Il cavallo infatti allunga l'incollatura distendendola in avanti e se noi resistiamo sentiamo che si "appesantisce" sulla nostra mano. Ora noi abbiamo in mano la sua energia e non ci rimane altro che lavorare (con la dolcezza di una mano sapiente) quest'energia di modo che vada verso l'alto facendo rilevare le andature....se non abbiamo il posteriore che spinge (e per farlo deve coprire tutto lo spazio possibile a partire da sotto la massa) non avremo energia...se non abbiamo energia non abbiamo riunione. Prima si crea l'impulso e poi si riunisce. Senza impulso non vi è riunione. Da fermi secondo me è solo smanacciare tentando di far masticare il cavallo senza alcuna utilità. Questo è come la vedo io....giudice correggimi se sbaglio te ne prego perchè mi sembra di essere pazza.....

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lunedì 19 giugno 2006, 17:15
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guardate qui....abbiamo sia i dvd di phippe karl che quelli di giudici di dressage! [:D][:D][:D]
Ma come si fa a comprarli?!!' Io qui non ho sterline!!![:D][:D]

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martedì 20 giugno 2006, 11:02
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