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 Monta da lavoro: la magia dei butteri 
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Beh, credo che una spiegazione andava data, io ho dato la mia che c'entra eccome. Si stava parlando e criticando i Butteri..beh ho aperto la visione di chi crede che il mondo vada avanti solo a NH quando ci sono personaggi di rilievo che spesso nei forum vengono osannati per la lore tecnica che alla detestano.
Persone o grandi nomi che sbarrano i cavalli sugli ostacoli, che mettono protezioni con i chiodi, che dopano i cavalli....

eppure li si osanna.

I cavalli allos tato brado.......dipende cosa intendi per brado, ci sono cavalli che non hanno mai visto l'uomo se non da lontano e puledri che vivono in grandi spazi ma comunque hanno già avuto un minimo a che fare con esso. Non tutti i puledri sono selvatici come pensi, in molti allevamenti dalla nascita hanno contatto con l'uomo pure intenso.

Io non difendo la doma, io dico che se si critica loro allora dobbiamo criticare spesso anche i nostri beniamini famosi che però non vedo fare.

Io non domo alla buttera ma addestro in NH, quindi personalmente e nella pratica cerco di fare del mio meglio, ma nel mondo ci sono cose ben peggiori e gente di cavalli ben più competente di me che non la usa....eppure è sulla bocca di tutti per quello che di positivo fa sul cavallo. Io li apprezzo per la loro competenza, per come montano e comunque pare sempre che i loro cavalli con loro siano il proseguimento della loro mente........se grattiamo il fondo o badiamo alla tecnica o badiamo a come ci si arriva.

Io se parlo di butteri posso criticare il loro modo di domare i cavalli, ma non come lavorano con i cavalli...........più che altro il mio intervento era su quest'ultima cosa. Non parlavo di doma, ma di come montano e lavorano a cavallo.

Se avrai tempo e la fortuna di girare il mondo potrai capire meglio quello che dico e capirai meglio dove voglio arrivare.


giovedì 16 novembre 2006, 11:33
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Infatti ho detto che mi piacerebbe provare un giorno a montare "alla buttera su cavalli addestrati al lavoro così" non ho detto vorrei imparare come loro domano i cavalli.

Io ho già i miei principi, anche se non coincidono con i loro nulla toglie che sui cavalli sono cavalieri eccezionali.


giovedì 16 novembre 2006, 11:39
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Lory79 ha scritto:

I
Io ho già i miei principi, anche se non coincidono con i loro nulla toglie che sui cavalli sono cavalieri eccezionali.


Spero davvero che tu abbia ragione. Io di cavalieri butteri di grande qualità, ad oggi, non ne ho ancora conosciuti, e, credimi, per me sarebbe un'immensa gioia.


giovedì 16 novembre 2006, 11:50
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Quello che mi disturba dei butteri è la loro ottusità mentale, il non volersi adeguare ai tempi, il voler essere anacronistici perforza.
Mi spiego.
Negli ultimi venti anni, proprio i maremmani si sono intestarditi, contro ogni logica, a migliorare la razza del cavallo maremmano, fino a farne sparire la tipicità con grave danno nazionale.
I loro cavalli, oggi, sono tutto fuorchè maremmani; parlo di quei cavalli da lavoro, forti, robusti e frugali, di cui si giovavano i butteri per seguire le mandrie in quella Maremma che pure è sparita.
Ne rimane, forse, una minima traccia solo a Grosseto, nell'azienda La Trappola, che Giuliana Ponticelli ha difeso fino alla morte.
Ha difeso l'azienda non certo la razza, perchè anche lei l'ha "migliorata" di molto con l'immissione del PSI.
Dunque mandrie da seguire non ce ne sono più, butteri che lavorano con i cavalli nemmeno e sono rimasti solo quelli che cercano di proteggere la tradisione per mero scopo turistico o spettacolare.
Ciò posto, visto che come dicevo il mondo va avanti e tutto si aggiorna, non vedo la necessità di continuare a domare i puledri in quel modo barbaro e cruento.
E non mi si dica che non è vero; io stessa, alcuni anni fa, sono capitata in un'azienda della Maremma, dove si stava domando un puledro.
Questo era legato strettamente e a corto al giudice da ben tre giorni, senza bere nè mangiare e il capezzone maremmano gli era penetrato nella pelle del cranio, formando un unico corpo con sangue raggrumato, mosche e mosconi.
Non contento ancora, un buttero, di tanto in tanto, lo frustava con un nerbo di bue affinchè questa povera bestia, stremata, tirasse ancora per liberarsi.
Alla fine della giornata lo hanno liberato quando ormai aveva rinunciato a qualsiasi difesa e per concludere in bellezza lo hanno castrato in piedi, hanno arrostito i suoi testicoli sulla brace insieme alle salsicce e se li sono disputati ridendo e schiamazzando.

Se questi sono i butteri, per quanto mi riguarda, potrebbero benissimo sparire tutti dalla faccia della terra, senza nessun mio rimpianto.


giovedì 16 novembre 2006, 12:26
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buzz_lightyear ha scritto:

Quello che mi disturba dei butteri è la loro ottusità mentale, il non volersi adeguare ai tempi, il voler essere anacronistici perforza.
Mi spiego.
Negli ultimi venti anni, proprio i maremmani si sono intestarditi, contro ogni logica, a migliorare la razza del cavallo maremmano, fino a farne sparire la tipicità con grave danno nazionale.
I loro cavalli, oggi, sono tutto fuorchè maremmani; parlo di quei cavalli da lavoro, forti, robusti e frugali, di cui si giovavano i butteri per seguire le mandrie in quella Maremma che pure è sparita.
Ne rimane, forse, una minima traccia solo a Grosseto, nell'azienda La Trappola, che Giuliana Ponticelli ha difeso fino alla morte.
Ha difeso l'azienda non certo la razza, perchè anche lei l'ha "migliorata" di molto con l'immissione del PSI.
Dunque mandrie da seguire non ce ne sono più, butteri che lavorano con i cavalli nemmeno e sono rimasti solo quelli che cercano di proteggere la tradisione per mero scopo turistico o spettacolare.
Ciò posto, visto che come dicevo il mondo va avanti e tutto si aggiorna, non vedo la necessità di continuare a domare i puledri in quel modo barbaro e cruento.
E non mi si dica che non è vero; io stessa, alcuni anni fa, sono capitata in un'azienda della Maremma, dove si stava domando un puledro.
Questo era legato strettamente e a corto al giudice da ben tre giorni, senza bere nè mangiare e il capezzone maremmano gli era penetrato nella pelle del cranio, formando un unico corpo con sangue raggrumato, mosche e mosconi.
Non contento ancora, un buttero, di tanto in tanto, lo frustava con un nerbo di bue affinchè questa povera bestia, stremata, tirasse ancora per liberarsi.
Alla fine della giornata lo hanno liberato quando ormai aveva rinunciato a qualsiasi difesa e per concludere in bellezza lo hanno castrato in piedi, hanno arrostito i suoi testicoli sulla brace insieme alle salsicce e se li sono disputati ridendo e schiamazzando.

Se questi sono i butteri, per quanto mi riguarda, potrebbero benissimo sparire tutti dalla faccia della terra, senza nessun mio rimpianto.



Grazie.


giovedì 16 novembre 2006, 12:30
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Iscritto il: lunedì 14 febbraio 2005, 17:45
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Nicola ha scritto:
..........Grazie.



Grazie a te Nicola.

Vorrei aggiungere qualcosa relativamente alla "doma dolce".
Parelli e Roberts non hanno inventato nulla; hanno solo affinato la tecnica e divulgato le loro esperienze di cui io stessa mi sono molto giovata.
Sono nata in mezzo ai cavalli e da sempre ho detestato la violenza sotto qualsiasi forma fosse.
Il mio approccio con tutti gli animali è sempre stato istintivo, basato su di una sensibilità innata che c'è o non c'è. Qualcuno la chiama dono, altri virtù, certo è che è una dote che non si acquisisce: è innata.
Grazie a questa mia predisposizione, ho sempre avvicinato i cavalli senza alcun timore ottenendo in poco tempo una sorta di complicità, di rispetto e anche di fiducia. Monty Robers, poi, mi ha molto aiutato ad affinare la tecnica e gliene sono gratissima.
Questo per dire che da che mondo è mondo ci sono persone che si avvicinano ai cavalli con sensibilità e rispetto per ottenere la loro collaborazione e altri che, per dimostrare forza, virilità e gagliardia, usano la violenza e la brutalità.
Di una cosa sono certa però. Chi ottiene risultati con la coecizione e la cattiveria, prima o poi ne pagherà le conseguenze perchè la memoria dei cavalli non perdona


giovedì 16 novembre 2006, 13:00
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buzz_lightyear ha scritto:

Nicola ha scritto:
..........Grazie.



Grazie a te Nicola.

Vorrei aggiungere qualcosa relativamente alla "doma dolce".
Parelli e Roberts non hanno inventato nulla; hanno solo affinato la tecnica e divulgato le loro esperienze di cui io stessa mi sono molto giovata.
Sono nata in mezzo ai cavalli e da sempre ho detestato la violenza sotto qualsiasi forma fosse.
Il mio approccio con tutti gli animali è sempre stato istintivo, basato su di una sensibilità innata che c'è o non c'è. Qualcuno la chiama dono, altri virtù, certo è che è una dote che non si acquisisce: è innata.
Grazie a questa mia predisposizione, ho sempre avvicinato i cavalli senza alcun timore ottenendo in poco tempo una sorta di complicità, di rispetto e anche di fiducia. Monty Robers, poi, mi ha molto aiutato ad affinare la tecnica e gliene sono gratissima.
Questo per dire che da che mondo è mondo ci sono persone che si avvicinano ai cavalli con sensibilità e rispetto per ottenere la loro collaborazione e altri che, per dimostrare forza, virilità e gagliardia, usano la violenza e la brutalità.
Di una cosa sono certa però. Chi ottiene risultati con la coecizione e la cattiveria, prima o poi ne pagherà le conseguenze perchè la memoria dei cavalli non perdona


Ti dirò, il tuo intervento è utile a dirimere un'annosa questione nata tra me, rhox e i suioi istruttori, che sostenevano, del tutto giustamente, che chi vive coi cavalli e li ama in maniera profonda, ha un'approccio istintivamente similie a quello che può avere Monty Roberts.

E' altrettanto vero, come dici tu, che Monty ha "affinato una tecnica" ed ha "perfezionato certi comportamenti", cose che ci aiutano ad affinare la nostra stessa sensibilità, prendendo spunti utili ad affrontare situazioni che, magari, nella nostra carriera, non ci erano ancora capitate.

Ieri sera su blob ho sentito lo stralcio di un'intervista fatta ad un cantante che stimo molto e che diceva "Io non vivo di per me stesso, ma come anello di una catena che vive prima e dopo di me".

Questo del mondo "buttero" non capisco...Il rifiuto di divenire fondamentali anelli di questa catena.


giovedì 16 novembre 2006, 13:09
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Concordo in pieno con Mady e Nico!!!

io e la mia amica ci chiediamo sempre: "ma tutti 'sti butteri da dove vengono? non abbiamo neanche più lla maremma, a momenti... e poi, chi, al giorno d'oggi, alleva ancora mucche e cavalli in quel modo?"

poi... io ho visto un maremmano SAURO in fiera... ora non sono bebe informata, ma i maremmani non sono tutti bai scuri oppure morelli?
e poi... va beh, ha già detto tutto Mady!![:D]

tutti quei butteri sono lì solo per fare spettacolo. non se ne può più.

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giovedì 16 novembre 2006, 13:52
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Combinazione ne parlavo con mio papà, proprio l'altro giorno: come dice Silvi@, ormai i butteri li mettono solo per fare "scena"! Dove vai, vai... ci sono i butteri! E BASTA! E poi, neanchè fossero 'sto granchè! [xx(]

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giovedì 16 novembre 2006, 14:08
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Beh anche in america non ci sono quasi più i Cow Boy....e il cavallo da lavoro che esisteva un tempo non è il QH di adesso e sono cavalli veramente diversissimi. Non che loro siano meno cruenti eh?
Chi ci ha lavorato dal vivo parla della stessa mentalità ottusa e lo stesso ho visto in Argentina con i puledri legati al palo.....è appunto un fatto culturale e come tale va preso.
Se vai in Andalusia la dolcezza non è tanto di casa nemmeno lì, eppure quando li guardano le persone si dimenticano cosa ci sia sotto come per magia e lo stesso vale per i QH purtroppo c'è chi ancora li sperona a sangue (sotto i miei occhi), li butta sui recinti a tutta velocità per insegnare loro (sotto i miei occhi) con tanto di cavallo a terra con sangue alla bocca dopo aver divelto lo steccato.

Vai da un Gauchos a dirgli non mettere il cavallo al palo........non ti ascolta nemmeno. Lo so perchè l'ho visto, mi ha fatto altrettanta impressione e la stessa sensazione, il cavallo argentino dice molto da terra di quello che ha passato.

I butteri non sono una nicchia di cavalieri che non ne vuole sapere.......ce ne sono moolti di più in giro e non derivano da una tradizone ma usano il cavallo per scopo semplicemnete sportivo.

Adesso il Maremmano migliorato ha permesso intanto di salvaguardare la razza (tutti i cavalli odierni sono migliorati, QH compreso) quel Maremmano è un cavallo che troviamo anche nei concorsi ippici a grandi livelli.
Quelli di verona a mke non parevano poco rustici, anzi, non erano tutti nemmeno così perfetti morfologicamente, anzi, mi parevano proprio cavalli perfettamente rustici, tanto che qualcuno ha detto che sembravano difefrenti l'uno dall'altro.eccone la prova.

Ma ripeto, IL TOPIC NON ERA RIFERITO ALLA DOMA, ma di capacità in sella e di tecnicità nella monta.
Certamente i Butteri veri sono rimasti in pochi, però è anche vero che siamo molto esterofili pure noi, vai di moda il QH....tutti a prendere il QH.
Anche noi italian non ci interessiamo mkoto a quel tipo di monta e quindi pè anche vero che rimane una cosa di nicchia e una cosa che interessa a pochi non può subire innovazioni e si estingue anche.


giovedì 16 novembre 2006, 14:25
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<b>Combinazione ne parlavo con mio papà, proprio l'altro giorno: come dice Silvi@, ormai i butteri li mettono solo per fare "scena"! Dove vai, vai... ci sono i butteri! E BASTA! </b>

Già......peccato che lo facciano anche nella monta western e con la doma vaquera.

Alla fine si adeguano e secondo me fanno bene, altrimenti la gente non saprebbe nemmeno cosa c'è in Italia e nonpotrebbe farsi un'idea.
Se non ci fossero gli spettacoli in Italia conosceremo solo MI e MW....il resto come non esistesse.


giovedì 16 novembre 2006, 14:31
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Per la cronaca e io personalmente pratico e difendo la NH..........però non nego l'esistenza di altro e ho la consapevolezza che prima purtroppo le cose andavano così.....e che se perdiamo quello che fa parte della nostra cultura mai e poi mai si può pensare di innovarla.


giovedì 16 novembre 2006, 14:35
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Lory79 ha scritto:

Già......peccato che lo facciano anche nella monta western e con la doma vaquera.

Alla fine si adeguano e secondo me fanno bene, altrimenti la gente non saprebbe nemmeno cosa c'è in Italia e nonpotrebbe farsi un'idea.
Se non ci fossero gli spettacoli in Italia conosceremo solo MI e MW....il resto come non esistesse.


Lory, mi riferivo al fatto che <b>tutti gli anni </b> in fiera ci sono i butteri, <b>tutti gli anni </b> alla Rassegna delle Regioni a cavallo che si tiene a Leonessa (in provincia di Rieti) ci sono i butteri... insomma, torno a ripetere "ormai dove vai, vai... ci sono i butteri"!! [xx(] E dico che fanno solo scena perchè nelle loro manifestazioni in giro per l'Italia (esempio a Verona quest'anno) i cavalli cambiavano di mano, si "incrociavano" (passatemi il termine) fra di loro, facevano dei "cerchi" (ragazzi, non so le parole esatte... non fustigatemi per favore![V][:D]), insomma fanno dei veri e propri "caroselli" (come li hai chiamati tu nel tuo primo post), ma di monta da lavoro, a mio modestissimo parere, ne ho vista ben poca!
Con questo, lontana dal rinnegarli o dimenticarli! [;)]

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giovedì 16 novembre 2006, 15:52
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Lory79 ha scritto:



Ma ripeto, IL TOPIC NON ERA RIFERITO ALLA DOMA, ma di capacità in sella e di tecnicità nella monta.



E' proprio nel merito delle capacità tecniche che contesto il tuo discorso.
Credo che la media dei butteri che ho visto lavorare abbiano qualità tecniche ed addestrative per nulla rimarchevoli. Al contrario, mi sembra che le loro capacità medie, come cavalieri ed addestratori, siano mediamente poco più che scarse.


giovedì 16 novembre 2006, 15:53
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Lory, beh, un buon buttero in teoria dovrebbe saper domare, quindi nel contesto ci sta anche quello, non sono butteri quelli che hanno il cavallo "maremmano" e una sella maremmana e basta!!![;)]
Sono butteri quelli che fanno cose da buttero, il discorso di COME lo fanno è legato a quello che fanno... per cui ci sta anche la doma "cruenta".

Avrei una domanda: ma i VERI butteri, quando lavorano, si vestono sempre così???[:0] O sono questi, che vanno alle fiere, che mettono la "divisa" da buttero e basta? Davvero si vestono sempre così? Se così fosse... non mi pare una genialata... cravatte e giacche lasciamole a chi va in ufficio... in questo senso vedo più "comoda"(come abbigliamento) la ""divisa"" dei cowboys: jeans, stivali, chaps, camicia e, all'occorrenza, giubbotto.

Ora sostengo Clà, davvero non se ne può più di vedere butteri ovunque, che FANNO SEMPRE LE STESSE COSE... sempre vestiti allo stesso modo... insomma, BASTA. Un gruppetto va bene... ma vederseli ad ogni angolo di padiglione mi pare davvero un'esagerazione.

Vero che anche i cowboys sono sempre meno frequenti in America, lo stesso vale per i gauchos, ecc... Ma perlomeno loro gli spazi per esercitare li hanno ancora, noi dove li abbiamo???

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giovedì 16 novembre 2006, 16:04
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