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 E' immorale affermare.... ? 
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Messaggio E' immorale affermare.... ?
Quoto da un altro topic una risposta (una bacchettata) che mi è stata data a proposito di maltrattamenti e di tecniche di addestramento.
All'inizio mi ha semplicemente irritato... ma forse c'è da discuterne un po' più a fondo. Raccomando (ovviamente) di dare un'occhiata a quel topic per capire il contesto in cui il messaggio quotato è stato scritto. Il grassetto e il colore ce l'ho messo io per segnalare la parte più interessante del messaggio.

cri&sbeauty ha scritto:
alexb credo che ogni uomo che si avvicini al cavallo lo "maltratti"....anche solo salirci in groppa è un maltrattamento se così lo possiamo chiamarlo....
non credo che esista nessuna forma di addestramento che non provochi al cavallo dolore che sia psicologico o fisico......
quindi [b]secondo me [color=red]è immorale[/color] affermare che ci sono gruppi che sanno addestrare i cavalli senza alcuna forma di maltrattamento[/b]....
se però ritieni che tu e i tuoi gruppi di appassionati siamo più rispettosi verso i cavalli rispetto a noi poveri agonisti stupidi, libero di crederlo....

ti ricordo solo che la carriera agonistica di un cavallo dipende molto dalla sua condizione, ma soprattutto dalla sua condizione psicologica.....più un cavallo è felice, più ha risultati in gara....
quindi mi sento di poter affermare che moltissimi agonisti amino i loro cavalli più di loro stessi.
agonismo non è sinonimo di maltrattamento.


Mi sembra che sia interessante discutere un paio di cose.

1. il "maltrattamento" è un'entità di difficile definizione. Dove inizia? dove finisce? in parte, dipende dal punto di vista individuale; in parte, dall'orientamento culturale e dalle abitudini più diffuse, nelle comunità e nei gruppi; ma certo bisogna fare dei distinguo e non fare di tutte le erbe un fascio, discuterne pacatamente (se possibile) accettando l'idea che per qualcuno quello che NOI consideriamo normale potrebbe essere considerato "maltrattamento", e collaborando insieme per difendere i cavalli dalla forma più insidiosa di maltrattamento, quella che deriva dalla semplice ignoranza e dai luoghi comuni (per quanto consolidati e ampiamente condivisi). Possiamo prendere in considerazione l'ipotesi che ignoranza e luoghi comuni siano abbastanza diffusi in equitazione?

2. Chi conosce lo spettro delle possibili tecniche di addestramento, sa che alcune si basano sull'R+, e non sul fastidio/scomodità/dolore (R-, P+, P-). Come giudicate quella strana parola "immorale", a questo proposito? Io lo interpreto come un classico esempio di reazione inaspettatamente violenta alla violazione di una profonda convinzione personale. Appena posso procuro una paginetta di Andy Beck proprio su questo argomento.

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Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio.
Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"


mercoledì 12 settembre 2007, 9:07
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alexb rimango della mia idea.Ogni forma di addestramento è considerata "maltrattamento" e "maltrattamento" non implica solo frustate, ordini ecc. ma anche forzature psicologiche.
Ognuno di noi sa che salire in groppa al proprio cavallo per lui è qualcosa di innaturale.
quindi mi meraviglio che ci siano persone ancora fermamente convinte che addestrare un cavallo sia non sia contro la sua natura.
cmq come ti ho già detto in mp, non capisco tutta qst tua agitazione e risentimento di fronte a un mio semplice punto di vista.
Io, come te del resto, rimango della mia idea.

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mercoledì 12 settembre 2007, 9:49
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Carissimo Alex, per intanto sono felice di questo tuo topic perchè mi consente di intervenire su un tema che mi è davvvero molto caro.

Provo a rispondere nel merito.

1 - A mio parere il "maltrattamento", quello vero, ha due caratteristiche sempre presenti, che lo caratterizzano: la "gratuità" e la "persistenza". Non sono così presuntuoso da poter dire, onestamente, di non aver mai dato una botta ad un cavallo, in un momento di scoramento per un lavoro che non arrivava, ma credo di poter affermare che questo tipo di azioni le ho sempre compiute in maniera episodica, errata ma episodica, e con una intenzione, per quanto falsamente", educativa. Credo che una buona fetta dei cavalieri, qui, possa riconoscersi nel mio modo di agire.
Ciò che invece è di sicuro un maltrattamento, è la reiterazione, senza alcuna motivazione, di una vessazione, fisica o psicologica che sia.

2 - Capitolo "addestramento": questo è il capitolo davvero più spinoso, perche un'azione sbagliata, per quanto episodica, per quanto "leggera" può pregiudicare mesi di lavoro.
Anche qui mi espongo in prima persona: una singola, e nemmeno violenta, speronata sbagliata data alla Mucca per richiederle una partenza al galoppo ha avuto come conseguenza un recupero durato oltre un mese.
Certamente il mio non si poteva definire "maltrattamento", ma l'effetto è stato esponenzialmente maggiore della mia azione.
Tutti i grandi trainers che ho conosciuto, persone che lavorano con i cavalli, e per questo sono in parte "sordi" al coinvolgimento empatico ed affettivo con i loro allievi quadrupedi, hanno in comune due cose: non fanno MAI nulla senza un preciso motivo, non vanno MAI oltre la loro richiesta, chiedono sempre SOLO ciò che il cavallo può comprendere in quel momento. Perchè? semplice e cinica economia: risultati migliori e più rapidi.

Ho passato e passo ancora un sacco di tempo a farmi "ripetere" che il cavallo deve poter sbagliare, e deve essere corretto con calma e proporzionalmente.


mercoledì 12 settembre 2007, 9:54
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cri&sbeauty ha scritto:
alexb rimango della mia idea.Ogni forma di addestramento è considerata "maltrattamento" e "maltrattamento" non implica solo frustate, ordini ecc. ma anche forzature psicologiche.
Ognuno di noi sa che salire in groppa al proprio cavallo per lui è qualcosa di innaturale.
quindi mi meraviglio che ci siano persone ancora fermamente convinte che addestrare un cavallo sia non sia contro la sua natura.
cmq come ti ho già detto in mp, non capisco tutta qst tua agitazione e risentimento di fronte a un mio semplice punto di vista.
Io, come te del resto, rimango della mia idea.


E' il significato che dai al termine maltrattamento che è errato. Il maltrattamento, lo ripeto, ha carattere gratuito e reiterato.


mercoledì 12 settembre 2007, 9:57
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Ho assistito l'altro giorno al distacco tra fattrice e puledro... la vita grama del cavallo inizia da li (escludiamo che il puledro è gia nato in condizioni di cattivita' e non in una verde prateria libero).. che dire... siamo degli ipocriti ed egoisti, e in tutto cio' bisogna solo sperare che il cavallo capiti nelle mani della persona giusta.. per quanto mi riguarda , quindi, il cavallo è costantemente maltrattato, se vogliamo vedere la parte squisitamente "naturale" della sua vita.. un puledro che nasce gia tra le 4 mura di un box è stato istantaneamente privato della sua liberta'..

con cio poi mi vorrei fermare, in quanto proprietario di 3 cavalli... e non posso permettermi nè di giudicare tantomeno di mettermi in discussione

il discorso addestramento forzato con frustate e coercizione è un'altra storia, non c'è nessun addestratore, credo, al mondo, che non usi sistemi coercitivi, a livello sia fisico che psicologico, tutti, indistintamente, anche i famosissimi sussurratori, in qualche modo usano la violenza..intesa non sempre come "botte da orbi" ma a volte anche peggio con pressioni psicologiche, c'è chi e piu furbo e chi lo è meno... tutto qui.


mercoledì 12 settembre 2007, 10:09
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si nicola hai ragione....
ma il discorso che ho fatto io deriva da una discussione precedente.io penso che addestrare un cavallo senza nessuna forma di maltrattamento, psicologica o fisica, verso il cavallo, secondo me è impossibile. Anche riguardo l'addestramento dei vari addestratori dolci.

Poi è chiaro che un cavallo domato non vivrà tutta la vita come forma di maltrattamento qnd un cavaliere gli va in groppa.
Però secondo me è impossibile addestrare senza una piccola forma di maltrattamento, o cmq senza andare contro alla natura del cavallo.

E, come ho detto ad Alexb credo incredibile che ci siano addestratori che abbiano la faccia tosta di dire che loro addestrano il cavallo senza alcuna forma di maltrattamento (inteso come sottomissione e sofferenza del cavallo a compiere esercizi e a sottostare ad un essere umano).
Penso che l'addestramento sia in se una piccola forma di maltrattamento, che non impedisce però che in futuro il cavallo addestrato possa avere una vita felice.
non so se sono stata chiara.

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mercoledì 12 settembre 2007, 10:12
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[quote=il discorso addestramento forzato con frustate e coercizione è un'altra storia, non c'è nessun addestratore, credo, al mondo, che non usi sistemi coercitivi, a livello sia fisico che psicologico, tutti, indistintamente, anche i famosissimi sussurratori, in qualche modo usano la violenza..intesa non sempre come "botte da orbi" ma a volte anche peggio con pressioni psicologiche, c'è chi e piu furbo e chi lo è meno... tutto qui.[/quote]

andrea è quello che penso anche io.

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mercoledì 12 settembre 2007, 10:13
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Il discorso è spinosissimo, e provo ad usare un paradosso per cambiare punto di vista:

Io, Nicola, sono nato in cattività, dentro un ospedale, sono cresciuto in un luogo pieno di smog. Ho subito un addestramento scolastico (perlomeno quello obbligatorio per legge) anche abbastanza vessatorio.

Al limite anche il genere umano è molto masochista.

Ora invece vi racconto un altro paradosso (che non è poi tanto raro). Un giovane utente di un forum scrisse un giorno che suo nonno aveva ereditato da un caro amico il suo cavallo shire, che aveva lavorato nei campi col padrone per anni. Ebbene, il solo modo di farlo sentire parte della nuova famiglia è stato quello di offrirgli un basto e di farlo partecipare all'attività di raccolta.


mercoledì 12 settembre 2007, 10:35
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Credo si chiami "abitudine"questa cosa, o sbaglio???


mercoledì 12 settembre 2007, 10:42
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Sarò un romantico, ma credo che il cavallo, come animale da branco, possa scegliersi un branco anche non composto unicamente da suoi simili. E visto che in qualsiasi branco ciascuno ha un preciso ruolo, che lo aiuta ad autodeterminarsi e ad affermarsi come individuo, questo accada più per "scelta" che per abitudine.


mercoledì 12 settembre 2007, 10:46
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Iscritto il: martedì 15 febbraio 2005, 11:05
Messaggi: 5775
Località: Lombardia
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sarei curioso di vedere uno shire svegliarsi la mattina ed indossare il basto per andare nei campi :lol: :lol:


mercoledì 12 settembre 2007, 10:48
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EHM cos'è il basto???? :roll:

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Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l'etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente

soltanto i coraggiosi riescono ad arrivare dove neanche gli angeli riescono a volare"


mercoledì 12 settembre 2007, 10:50
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Ti giuro, io sono anni che intavolo lunghe discussioni con i cavalli che monto, dicendogli che un sano lavoro quotidiano è indispensabile per la loro crescita morale e psicologica. :lol: :lol:


mercoledì 12 settembre 2007, 10:53
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firin@ ha scritto:
EHM cos'è il basto???? :roll:


E' l'attrezzo che si mette sulla schiena del cavallo per traportare oggetti diversi dall'essere umano. :lol:


mercoledì 12 settembre 2007, 10:55
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Iscritto il: martedì 15 febbraio 2005, 11:05
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Località: Lombardia
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mercoledì 12 settembre 2007, 10:58
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