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 endurance e barefoot 
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Iscritto il: lunedì 29 maggio 2006, 11:00
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Per Nicola:
Purtroppo Di Roberts ho letto solo il libro che consiglio a tutti. Lavorando non ho il tempo per seguire questo e quello. Quindi posso solo usare la logica. Usa Mustangs abituati sui terreni. Accompagnano mandrie per gg. Le mandrie vanno al passo. Se sono mandrie di vacche i cowboy non possono permettersi un dimagrimento del bestiame e le lasciano placide e tranquille fermandosi a brucare ogni tanto. Sicuramente le vacche da carne non si fanno 30 Km in andatura. Pur camminando lente anche le vacche hanno una sensibilità ai piedi. Non credo che le facciano camminare su terreni impervi.

Gli avversari "scalzi" li ho trovati nel deserto, non sicuramente a Florac o a un regionale. C'erano condizioni mooooooooolto particolari.

Dico lavoro, perchè alleviamo cavalli arabi da endurance. Ogni anno ingravidiamo 30 fattrici pure di cui il 60% ha corso in gare di endurance, alcune hanno concluso 160Km e altre 130Km. Direi senza modestia che forse siamo uno degli allevamenti più grandi in Italia per l'endurance. Visto che i risultati dei nostri cavalli sono buoni dieri che il metodo è valido. Ma non si smette mai di inparare e migliorare.

"Al Paddock" era una battuta, anche se secondo me il posto in cui un cavallo sta meglio è un ampio paddock, boschi, prati e montagne.

Per Rella:
Il nome dell'amazzone non me lo ricordo, mi dispiace.

Noi domiamo i cavalli maschi oltre i 4 anni e le femmine oltre i 5. I loro piedi vengono pareggiati 2 volte all'anno, calcolando che passano 5 mesi nei paddok aziendali e 7 sulle montagne dove il consumo sui terreni duri li tiene regolati.
Vengono ferrati sull'anteriore con le prime passegiatine e sul posteriore circa 15 gg dopo quando il cavallo si è abitato ai primi. La prima ferratura è semplicissima. Ferro giusto, sponghe corte, 6 chiodi per piede. Questa scelta è legata a diverse necessità. Anche in doma tutti i puledri stanno in paddok insieme. Il ferro deve essere meno di impiccio possibile perchè il puledro che sta imparando a muoversi con un peso tende a fabbricare o raggiungersi.
I nostri puledri vivono semibradi e ferrarli la prima volta non è assolutamnte facile.

Il mio consiglio è che se Tisha non lavora programma con il tuo maniscalco dei pareggi per evitare che le sue unghie non crescano storte o evitare la formazione di setole. In addestramento sulla sabbia può lavorare tranquillamente sferrato ma se vedi che il consumo è eccessivo fallo ferrare almeno sull'anteriore. Per le uscite in campagna ti consiglio una ferratura. Se hai un buon maniscalco non corri rischi. Se tutti i cavalli ferrati avessero problema ai tendini nessuno metterebbe più i ferri. Tutto dipende della conformazione di Tisha.

Ultima cosa: le scarpette ci sono sia con che senza ferri. Quelle senza ferri hanno dei meccanismi di "aggancio" ai piedi che può essere con punte allo zoccolo o fasce ai glomi. Sono normalmente di emergenza in caso di sferrature. Quelle sui ferri non sono di emergenza ma di uso quotidiano. Si attaccano ai ferri.

_________________
Sconfitte e ricadute disseminano la via dei Proficentes, coloro che raggiungono la meta.

L'attacco è l'unica cosa che si decide.


lunedì 6 novembre 2006, 11:28
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Ziel ha scritto:

Per Nicola:
Purtroppo Di Roberts ho letto solo il libro che consiglio a tutti. Lavorando non ho il tempo per seguire questo e quello. Quindi posso solo usare la logica. Usa Mustangs abituati sui terreni. Accompagnano mandrie per gg. Le mandrie vanno al passo. Se sono mandrie di vacche i cowboy non possono permettersi un dimagrimento del bestiame e le lasciano placide e tranquille fermandosi a brucare ogni tanto. Sicuramente le vacche da carne non si fanno 30 Km in andatura. Pur camminando lente anche le vacche hanno una sensibilità ai piedi. Non credo che le facciano camminare su terreni impervi.

Gli avversari "scalzi" li ho trovati nel deserto, non sicuramente a Florac o a un regionale. C'erano condizioni mooooooooolto particolari.

Dico lavoro, perchè alleviamo cavalli arabi da endurance. Ogni anno ingravidiamo 30 fattrici pure di cui il 60% ha corso in gare di endurance, alcune hanno concluso 160Km e altre 130Km. Direi senza modestia che forse siamo uno degli allevamenti più grandi in Italia per l'endurance. Visto che i risultati dei nostri cavalli sono buoni dieri che il metodo è valido. Ma non si smette mai di inparare e migliorare.

"Al Paddock" era una battuta, anche se secondo me il posto in cui un cavallo sta meglio è un ampio paddock, boschi, prati e montagne.




Sono davvero felice della tua risposta, e mi scuso se sono stato o sono sembrato scortese.

Sono convinto che tu possa dare un contributo davvero importante a questo forum, e fornire spunti e indicazioni davvero "uniche".

Per il resto, direi che ho un bel po di domande da farti e di discussioni da intavolare.

Proprio sabato si parlava di tabelle di allenamento, di cicli micro e macro, di metabolismo e di programmazione agonistica.

In uno sport diverso, ma questi argomenti sono stati il mio pane per anni. Non andrò fuori tema qui, aprirò una discussione apposita, a cui sarei felice se volessi dare il tuo contributo.

Grazie. [:)]


lunedì 6 novembre 2006, 11:50
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Iscritto il: giovedì 26 gennaio 2006, 17:50
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Ho letto tutto ciò che è stato scritto finora e trovo ogni intervento molto interessante.

Certamente non ho l'esperienza di tanti di voi e con il cavallo mi diverto ed insieme trascorriamo momenti sereni.

Abbraccio appieno la filosofia del cavallo sferrato in cui occorre tempo, perseveranza, attenzione e passione.

Credo si possa giungere a fare lunghe distanze senza problema ma oggi che tutto va di fretta, possiamo dare al cavallo il tempo per arrivare a ciò?

Ora che ho riconminciato ad uscire con la mia cavalla con puledrino al seguito, facciamo mediamente 50 Km. a settimana su terreni vari ma generalmente molto duri e sassosi.

Cosa sorprendente domenica mentre tornavamo verso casa, il puledrino si è messo al galoppo sfrenato su una strada sassosa e la mamma al seguito. La loro velocità ha raggiunto i 32 km/h. Forse i piedi non gli facevano così male sui sassi!

Comprendo comunque anche chi preferisce tenere il cavallo ferrato, è molto più semplice.


mercoledì 8 novembre 2006, 11:06
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quanto ha il puledro?

ma i 50 km li fai complessivamente durante la settimana o ogni volta che la monti fate 50 km consecutivi?

la mamma è ferrata?
che razza sono?


non pensate che ci possono essere razze più portare a essere scalze e altre meno?
ci sono razze con unghie migliori di altre...?

e poi..la famosa leggenda delle unghie nere...è vera alla fin fine?


mercoledì 8 novembre 2006, 13:21
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Il puledro ha tre mesi e mezzo.

La mamma è una murgese ed il puledro è nato dall'involontario abbinamento con un trotter.

I 50 km. circa a settimana li facciamo complessivamente uscendo due o tre volte. Una volta facciamo in pianura e le altre volte su e giù per le colline.

Le nostre andature hanno una media tranquilla anche perchè la mamma si ferma di frequente ad allattare il piccolo.

Ora sono appena rientrata da un giretto di 10 Km fatto di passo, molto trotto ed un po' di galoppo.

La mamma è sferrata da Gennaio 06, ma ancora non perfettamente a suo agio sui sassi anche se grandi miglioramenti sono stati fatti e molti altri ne attendo.


mercoledì 8 novembre 2006, 16:56
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rella ha scritto:

e poi..la famosa leggenda delle unghie nere...è vera alla fin fine?


nel barefoot no.. è indifferente..
e anche nei cavalli ferrati se è un buon maniscalco..

_________________
una gara la vinci quando arrivi al fondo..

...vivere è stupendo dispiacendo agli str***i...

..sono tua...

"..E bruci le suole anche se Non c'e' direzione Ma profumo di viole c'e' Tu cammina Nel sole sotto le costellazioni Siamo anime a milioni Che a pensarci c'e' da perdersi Tutti con la propria storia Un graffio dentro alla memoria..."


mercoledì 8 novembre 2006, 18:39
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..abbiamo sferrato Nebbya,un nostro cavallo da passeggiata...
ora sta al prato su un terreno molto vario...
vi informerò sugli sviluppi..


giovedì 21 dicembre 2006, 19:58
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cosa ne pensate di questo articolo ?

Questo articolo è stato tradotto da Alex Brollo e pubblicato sul suo sitowww.alexbrollo.com




Spezzare le tradizioni:

un punto di vista

veterinario e

etico sull'uso della

ferratura nei

tempi moderni

Tomas G. Teskey, D.V.M.

Hereford,

AZ, U.S.A.

tomasteskey@yahoo.com

Ventidue secoli fa, nell'Arte dell'Equitazione, Senofonte affermò: "La stessa cura che è applicata all'alimentazione e all'esercizio dei cavalli, per permettere che il loro corpo cresca forte, dovrebbe essere applicata per tenere in buone condizioni i loro piedi". Questo vale oggi come migliaia di anni fa.

Un rispetto più profondo dei cavalli di cui abbiamo cura

Da migliaia di anni confidiamo nei cavalli per la loro forza e velocità e utilizziamo queste caratteristiche. Le nostre relazioni con i cavalli continuano ad evolversi, e con le conoscenze continuamente crescenti che possediamo riguardo all'argomento della salute equina siamo maggiormente coinvolti in tutti gli aspetti della loro gestione. Nello sviluppare un più profondo rispetto della natura del cavallo, molte delle pratiche di gestione tradizionali dell'epoca moderna si stanno abbandonando, in favore di quelle che rendono onore e rispettano la naturale forza del cavallo.

Diventare studiosi dello zoccolo

I gestori responsabili dei cavalli stanno facendosi carico di un rinnovato interesse riguardo ai piedi dei cavalli. Come veterinario dedicato allo studio dei cavalli negli ultimi anni, ho scoperto che l'informazione disponibile sui piedi è relativamente modesta, rispetto al resto della loro anatomia. Forse è per questo che molti veterinari, maniscalchi e addestratori non conoscono la morfologia di un piede normale nè hanno una piena comprensione di come uno zoccolo funziona - si tratta di informazioni non molto facili da reperire. Le deformazioni degli zoccoli sono così comuni nella popolazione equina generale che gli zoccoli deformati sono visti come "normali". Sia nelle fotografie dei trattati veterinari che nelle illustrazioni dei testi di mascalcia, il piede equino è rappresentato scorrettamente come una struttura priva delle sue caratteristiche più belle e più funzionali. Questa informazione non è stata per nulla divulgata in modo capillare. Quando i proprietari di cavalli ascoltano e dipendono dai veterinari, dai maniscalchi e dagli addestratori per sapere quello che è giusto e sano per i loro cavalli, non si rendono conto che la gran parte di questi professionisti, dei quali loro hanno un profondo rispetto, non possono essere considerati esperti riguardo agli zoccoli dei cavalli.

Chi di noi vuole diventare un bravo gestore deve diventare consapevole delle caratteristiche normali e anormali degli zoccoli. Studiare ci permetterà di discutere in modo intelligente con i professionisti, e di prendere insieme decisioni informate riguardo la cura degli zoccoli.

Numerosi libri, articoli, presentazioni e un'enorme quantità di evidenza clinica supporta l'affermazione che quando un ferro è inchiodato al piede del cavallo, provoca un danno. Alcuni maniscalchi ne sono consapevoli, e ammettono spontaneamente che la cosa migliore sarebbe lasciare i cavalli scalzi, parlando della ferratura in termini di "male necessario". Altri maniscalchi incoraggiano i loro clienti a tenere i loro cavalli scalzi almeno una parte dell'anno, e molti maniscalchi tengono sferrati i propri cavalli. Nonostante la schiacciante evidenza che la ferratura sia solo un male e non sia mai necessaria, molti maniscalchi continuano a inchiodare ferri. Questa evidenza diventa auto-dimostrativa quando si studia la sorprendente anatomia e fisiologia dello zoccolo.
"Non credete in niente solo perchè l'avete sentito.
Non credete in niente solo perchè lo dicono in molti.
Non credete in niente solo perchè lo trovate scritto sui libri.
Non credete in niente solo per l'autorevolezza degli insegnanti e degli anziani.
Non credete nelle tradizioni per il fatto che sono praticate da molte generazioni.
Ma dopo l'osservazione e la riflessione, quando trovare che qualcosa si accorda con la ragione e porta al bene dei singoli e di tutti, allora accettate quella cosa e conservatela per tutta la vita" ~ Buddha

Io ed altri sappiamo che applicare un ferro ai piedi del cavallo è dannoso, e quanto segue è un riassunto solo di alcuni degli effetti dannosi che inchiodare ferri d'acciaio comporta per gli zoccoli dei cavalli.

Lo zoccolo del cavallo si è evoluto in una struttura conica, con volte e triangoli organizzati in una delle strutture più robuste e dinamiche presenti in natura. Il danno allo zoccolo comincia prima che il ferro sia applicato, quando lo zoccolo viene preparato per la sua applicazione. Le forme adatte alla vita e rispettose dell'energia dello zoccolo naturale sono violate e ignorate quando il maniscalco rende piatta la loro superficie inferiore per l'applicazione del ferro. Questo appiattimento distrugge la capacità dello zoccolo di eseguire funzioni vitali, e inchiodare un anello di ferro rigido attorno al suo margine inferiore assicura ulteriormente il suo rapido deterioramento e la sua deformazione, creando uno stato di malattia nell'intero cavallo. Sono i ferri che perpetuano uno stato di ristagno fisiologico e un danno diretto, portando a deformità, a malattia, a zoppia, a perdita prematura dell'uso, a dolorosa debilitazione, e a morte precoce dei cavalli.

I chiodi infissi nella muraglia permettono l'ingresso di batteri, funghi e sudiciume all'interno del piede. L'efficiente barriera fisica all'ingresso di questi aggressori è minata quando lo zoccolo è perforato. La conduttività dei chiodi e del ferro permette alle forze d'urto, alle vibrazioni, e agli sbalzi di temperatura di penetrare nello zoccolo. I fori multipli nelle muraglia, provocati dalle ripetute ferrature, portano al suo deterioramento strutturale, causando setole, spaccature e separazione della muraglia dalle strutture profonde (immaginate di sollevare l'unghia di un vostro dito finché si stacca dal tessuto vivo sottostante). Ogni cavallo che porta i ferri soffre di separazione laminare di grado variabile. Un cavallo tenta sempre di guarire da solo, ma queste forze persistenti spesso portano alla condizione più grave della laminite cronica, evolvendo in rotazione del triangolare se il cavallo è sovra-alimentato si ammala. Talora quando un ferro viene rimosso, larghe aree di muraglia si staccano con lui.

Il danno causato al cavallo dalla diminuzione dell'assorbimento degli shock è ben documentato. Gli zoccoli del cavallo sono progettati per assorbire gran parte della forza d'urto prodotta dalla deambulazione su qualsiasi terreno. Questo avviene quando la capsula dello zoccolo è mobile e si espande quando viene in contatto con il suolo. Quando sulla capsula è fissato un ferro, lo zoccolo non può espandersi in modo adeguato e le strutture dedicate all'assorbimento dello shock non possono operare adeguatamente. Come risultato, le articolazioni, le cartilagini, e i legamenti che si trovano più in alto nella gamba del cavallo , la sua schiena, e il suo intero corpo devono dissipare forze d'urto per cui non sono state progettate, cosa che provoca un'usura da lavoro che causa danni misurabili in queste aree.

In zoccoli funzionanti appropriatamente, la suola si appiattisce leggermente nel momento in cui un peso di alcuni quintali grava sula capsula dello zoccolo. I ferri impediscono questo movimento, mantenendo invece la suola in una posizione a volta, non caricata, e il resto dello zoccolo in una posizione contratta. La suola non riesce a sfuggire agli urti, a questo punto lesivi, del sovrastante triangolare, e alle forze che penetrano nello zoccolo dal di sotto è ora permesso di schiacciare la suola e il triangolare fra di loro, causando contusioni a ogni passo. Ci sono molte altre alterazioni funzionali che avvengono nello zoccolo ferrato, contribuendo alle disfunzioni che causano atrofia, ossia riduzione delle dimensioni, schiacciando le strutture sensibili all'interno. Quando i ferri sono rimossi, molti cavalli non sono in grado di camminare con comodità sui loro stessi piedi. C'è un esempio umano simile che è particolarmente rappresentativo del meccanismo causale di un danno simile: la fasciatura dei piedi delle donne nella antica cultura tradizionale cinese. Quella pratica era talmente dannosa per i piedi che danzare e correre era impossibile e camminare era poco agevole - questa pratica teneva le donne sottomesse e prive di forza, e nonostante che fosse stata proibita per legge nel 1911, è continuata per decenni. La pratica è stata abbandonata solo recentemente, cosicché ci sono ancora moltissimi esempi viventi di queste donne invalide. I grossi quarter horse odierni con piedi di misura 00 sono strettamente analoghi e costituiscono un promemoria vergognoso di cosa continuiamo a fare ai cavalli dei nostri giorni. Quanto a lungo continueremo in una pratica che danneggia i piedi dei cavalli e li prova della loro potenza?


Le solette peggiorano solo il problema

Molti materiali diversi sono usati come soletta sul fondo degli zoccoli come tentativo di proteggere la suola e di diminuire le forze d'urto, ma in realtà questi materiali provocano ulteriori danni ai cavalli. La presenza di solette spesso causa una forma di crescita "displastica" -- una crescita anormale che è più spesa ma non altrettanto densa o durevole della suola normale. I maniscalchi spesso confondono questa crescita anormale con un ispessimento sano della suola, quando in realtà rappresenta un deterioramento dello zoccolo. L'uso delle solette aumenta inoltre la presenza di umidità a ridosso delle suole, creando un ambiente favorevole alla crescita di matteri e funghi che rammolliscono la suola fino a una consistenza pastosa priva di resistenza. Le solette impediscono anche la respirazione e la traspirazione che avvengono normalmente nel fettone e nelle suole, danneggiando la termoregolazione e l'eliminazione di rifiuti proteici attraverso l'esfoliazione. Con la completa eliminazione dell'esfoliazione, uno stimolo critico per una crescita forte e sana dello zoccolo è compromesso.

La quantità di concussione che è "giusta"

Il ruolo che la concussione gioca nel fornire uno stimolo vitale al cavallo è estremamente importante, ma equivocata. Il piede naturale, di forma appropriata, ha proprietà di dissipazione degli urti appropriate per ognuno dei cavalli nel terreno dove vive -- è semplicemente così. Quando applichiamo materiali o condizioni estranee agli zoccoli dei cavalli, come ferri d'acciaio on le solette, toppe in plastica, terreni morbidi nei maneggi, e lettiera nei box, la nostra interferenza riduce la concussione a un livello inferiore a quello appropriato, impedendo la stimolazione vitale necessaria a produrre tessuti dello zoccolo durevoli, cartilagini e legamenti sani, e ossa forti. Senza appropriati stimoli meccanici concussivi allo zoccolo, gli zoccoli e gli arti del cavallo crescono sempre più deboli. Condizioni come dei piedi con le muraglie eccessivamente lunghe, con una conformazione scarsa, e ferrati, e ospitando i cavalli su superfici estremamente dure come il cemento, causano un eccessivo stimolo concussivo sullo zoccolo -- ne consegue che strutture come le cartilagini laterali, le articolazioni e i legamenti si ossificano, sono preda dell'artrosi e sfiancate, e le ossa non reggono il loro ruolo di sostenere il cavallo. Con il nostro tentativo di "proteggere" gli zoccoli del cavallo con applicazioni artificiali e con condizioni inappropriate noi in realtà favoriamo una crescita debole e difettosa e predisponiamo le condizioni per l'insorgenza della malattia.

La circolazione è di fondamentale importanza

A seguito della presenza del ferro sullo zoccolo, osserviamo profondi danni causati dal ristagno di sangue all'interno dello zoccolo e un diminuito ritorno sanguigno al cuore. I ferri interferiscono con il normale meccanismo di pompa del sangue degli zoccoli. Lo zoccolo naturale spinge il sangue ad ogni passo con la sua espansione e contrazione. Se questo suona familiare, come l'azione meccanica di pompa del cuore, è perchè o è veramente - gli zoccoli naturali svolgono una funzione critica di "cuori" ausiliari. Questo vitale meccanismo simil-cardiaco è grandemente limitato quando si immobilizzano gli zoccoli con i ferri.

La ridotta circolazione attraverso i piedi e gli arti del cavallo ferrato provoca una riduzione della circolazione nell'intero organismo. Questa circolazione deficitaria depriva l'intero animale dell'ossigeno e di tutti i nutrienti di cui ha bisogno per esprimere le sue prestazioni. Questo ristagno circolatorio, insieme alle altre dannose affezioni come formelle, schinelle, artrosi nei polsi, ginocchia, nodelli e spina dorsale, si sommano nel tempo, gravando il corpo dello sforzo di tentare di guarire, e gradualmente logorandolo oltre le sue capacità di resistere. Le cellule e i tessuti danneggiati sono in grado di ripararsi e di riprodursi molte volte, e di rimediare ai danni ripetutamente. Gli animali muoiono quando le loro cellule e i loro tessuti non sono più in grado di rigenerarsi e di riparare i danni. Un lento deterioramento della struttura normale con il dolore debilitante associato e con la morte prematura dei cavalli è il risultato finale quando non siamo capaci di pareggiare adeguatamente gli zoccoli o vi inchiodiamo dei ferri.

Creiamo problemi ai nostri cavalli quando alteriamo la forma e la funzione dei loro piedi. Le nostre credenze tradizionali e i nostri tentativi di "migliorare la natura" causano loro dei danni. Quello che noi accettiamo, come gestori dei cavalli, è invece che i loro piedi hanno una grande forza, in grado di avere prestazioni ottimali quando c'è una forma dello zoccolo adeguata e quando la gestione assicura il movimento.

Integrità e forza della convinzione

Ecco qualcosa su cui potere contare: non suggerisco ad alcuno dei miei clienti di considerare la possibilità di ferrare i suoi cavalli. Se io dicessi "bé, per questa volta... ok, andiamo avanti e ferriamolo" oppure "Bè, penso che questo cavallo potrebbe non farcela..." comprometterei la mia integrità. Su questo argomento non sto a guardare, perchè i ferri causano un danno ai cavalli, e io semplicemente non posso sopportarlo. Alcuni sostengono contemporaneamente la ferratura e il cavallo scalzo, ma capendo la forma e la funzione di uno zoccolo normale e rispettando il Giuramento del Veterinario, non succederà tanto presto.

Spargere la voce e convincere altri

Molti non sono entusiasti nè abituati ad esprimere apertamente le loro opinioni su ciò che ritengono giusto, quando si trovano isolati in un groppo che la pensa diversamente, in un tono di assoluta convinzione; quindi non meraviglia che alcuni trovino di cattivo gusto, maleducato o egocentrico il fatto che altri affermino apertamente di possedere la verità. Alcuni suggeriranno "dobbiamo fare tutti uno sforzo per metterci d'accordo", o "hai il diritto alla tua opinione, e tu dovresti rispettare la mia", oppure "il mondo è grande, c'è posto per tutti!" oppure ancora "siamo d'accordo sul fatto di essere in disaccordo". Sono semplicemente modi di evitare di affrontare i fatti che stanno intorno all'argomento di cui si parla.

Improvvisamente, incontrate dei tipi convinti di quello in cui credono e con l'integrità di sostenerlo apertamente. Questi tipi possono essere impopolari, antipatici, e perfino ridicolizzati, perchè tendono ad attirare l'attenzione su chi è tentennante, disinformato, o non possiede le conoscenze, o addirittuta non è in grado di capire le informazioni. Aver voglia di parlare per educare altri è una cosa sempre più rara nel nostro mondo. Nonostante la resistenza che incontriamo, io insieme ad altri mi dedico a dare una mano con il messaggio "svegliatevi". Dovunque, i maniscalchi, i veterinari, gli addestratori e la gente di cavalli che imparano la forma e la funzione normale degli zoccoli finiscono col dire ai loro clienti, ai loro colleghi e ai loro amici che la ferratura danneggia i cavalli e che è una causa diretta della loro perdita d'uso e del ritiro o della morte prematura. Chiunque dovrebbe sapere che un ferro sullo zoccolo di un cavallo è dannoso e inaccettabile. È necessario che questa diventi una conoscenza comune, per salvare i cavalli dalla debilitazione e dalla morte precoce.

Il ruolo del veterinario

Quando i veterinari diventeranno più consapevoli della forma normale dello zoccolo, smetteranno di prescrivere ferri che li danneggiano, e non resteranno a guardare quando lo faranno altri. Quando avranno una migliore comprensione di come i piedi dei cavalli funzionano, crescono, proteggono e consentono sensazioni appropriate e vitali per permettere al cavallo di interagire con l'ambiente, la loro conoscenza diventerà uno strumento potente. Non ricorreranno più all'uso di strumenti inchiodati sullo zoccolo, o al confinamento in box, quando capiranno la potenza dello zoccolo naturale e il suo potenziale di guarigione.

Adesso io l'ho capito, e non voglio più tenerlo per me, perchè ho pronunciato dieci anni fa il Giuramento del Veterinario:
Nel momento di essere ammesso alla professione della Medicina Veterinaria, giuro solennemente di usare le mie conoscenze scientifiche e le mie capacità a beneficio della società attraverso la protezione della salute animale, il sollievo della sofferenza animale, la conservazione del bestiame, la promozione della salute pubblica, e il progresso delle conoscenze mediche. Praticerò la mia professione in modo coscienzioso, con dignità, e in accordo con i principi dell'etica della medicina veterinaria. Accetto come un obbligo per l'intera durata della vita il continuo miglioramento delle mie conoscenze e competenze professionali. (American Veterinary Medical Association House of Delegates, July, l969)

Oggi come oggi, in una notevole percentuale di scuole e cliniche veterinarie in tutto il mondo, le terapie altamente efficaci costituite da uno stile di vita naturale e da una cura dello zoccolo naturale non sono nemmeno menzionate come opzioni terapeutiche per i cavalli zoppi. Questo è inaccettabile ed è un pessimo servizio ai cavalli che amiamo. Qualche volta l'omissione deriva dall'ignoranza, ed altre è un'omissione che va a vantaggio dell'egoismo di chi usa i cavalli come strumenti inanimati, piuttosto che come i compagni animali che ci donano un servizio.

Raccomandare la ferratura per i cavalli perchè ignari della soverchiante evidenza che condanna questa pratica non è una buona scusa per farlo, ma verosimilmente rimarrà possibile ancora a lungo. Ero in una situazione simile appena cinque anni fa, che ha dimostrato la mia ignoranza sullo zoccolo e le sue capacità di guarigione. Il primo esempio fu il caso di un grosso castrone quarter con una rotazione che arrivava alla penetrazione dei triangolari fino a sporgere fuori dalla suola. Ho osservato il suo trattamento usando nient'altro che i principi di un pareggio naturale (non sono nemmeno state usate le scarpette) con il risultato che poteva essere di nuovo cavalcato in sei mesi. Un altro era una purosangue di tre anni con la frattura di un triangolare, che otto mesi dopo stava saltando scalza in gare di completo di tre giorni. Il mio stesso castrone, affetto da rotazione a due anni nell'anteriore sinistro a causa di un "club foot", adesso viaggia privo di qualsiasi zoppia sui terreni più difficili dopo due anni -- lo fa scalzo e senza alcun segno evidente di aver mai avuto un club foot. Le alterazioni osservate nelle radiografie di cavalli con formelle e schinelle mostrano la loro riduzione dopo molti mesi di adeguato pareggio naturale... nessun altro "trattamento" che usa ferri o solette può mostrare un risultato simile. Gli esempi potrebbero continuare a lungo. Non ho mai avuto a disposizione uno strumento tanto potente come la conoscenza di come lo zoccolo funziona e di come far guarire rapidamente i cavalli zoppi.

Appena cinque anni fa, prescrivevo ferri a uovo, solette e materiale di riempimento per un gran numero di zoppie, ma dal momento che ho osservato con i miei occhi il danno ulteriore causato da queste misure, ho smesso queste prescrizioni. Indifferentemente chi fosse il maniscalco, nessuno di questi cavalli aveva mai raggiunto un grado di salute tale da poter camminare con comodità sui suoi stessi piedi, e ora mi rammarico profondamente di quanti cavalli sono morti per mia mano perchè non sapevo cosa fare per recuperarli o per salvarli. Adesso, quando vedo cavalli con gravi problemi ai piedi, li tratto senza prescrivere ferri, spesso senza niente di più complicato di un adeguato pareggio dei loro zoccoli, di movimento appropriato e di una dieta naturale. C'è un bel numero di cavalli che ho riportato alla soundness completa dopo essere stato chiamato per sottoporli a eutanasia. Ai proprietari i maniscalchi, gli amici e il veterinario avevano detto che non c'era niente da fare per quella navicolite o quella rotazione o quella spaccatura ai quarti. La gran parte di quei cavalli sono migliorati rapidamente. La soddisfazione personale che provo quando contribuisco a salvare un caso "senza speranza" o il sollievo che vedo negli occhi dei proprietari quando capiscono che non dovranno mai più ferrare i loro cavalli e la gratitudine e l'ammirazione che ottengo da queste persone è una cosa che riscalda il cuore.

Cosa ci ha condotto alla nostra idea di cos'è uno zoccolo "normale? Chi ci ha trascinato così lontano dalla strada che adesso sappiamo è quella salutare? Come professionisti della salute animale, i veterinari hanno la precisa responsabilità di indicare cosa è bene e cosa è male per gli animali. Avvertiamo i clienti della pericolosità delle recinzioni, li consigliamo su una dieta appropriata e li incoraggiamo a tenere i cavalli puliti ed in esercizio. Ma prescrivendo ferratore "correttive", o permettendo ai maniscalchi di prendere l'iniziativa e di 2risolvere il problema" con i ferri, i problemi si aggravano e si perpetuano nel lungo periodo. I veterinari si preoccupano della salute degli animali, per cui trascurare di offrire alla gente e ai suoi cavalli questa conoscenza che permetterà ai loro cavalli una reale guarigione è una trascuratezza grave. Raccomandando che i cavalli restino sferrati del tutto finché sono completamente maturi, i frequentissimi problemi agli zoccoli con cui siamo così familiari diventeranno un ricordo del passato. La riabilitazione dei cavalli dà grande soddisfazione, ma come tutto il questo mondo spesso ci vuole più tempo per risolvere i problemi che per eliminare le loro cause.

L'argomento della salute di un branco è la specialità di parecchi veterinari di grossi animali. Oltre alla ferratura, dovremmo capire che per i cavalli è critico non essere chiusi in box, essere tenuti in una superficie più ampia possibile, essere alimentati principalmente con fieno e tenuti in branco per incoraggiare il movimento e per mantenersi sani nella mente. Quando ci riflettete, è veramente sorprendente che la maggior parte dei problemi con cui abbiamo a che fare quotidianamente sono direttamente correlati all'eccessivo confinamento dei cavalli. Essere consapevoli della "salute del branco" porta nuove idee in quantità, riguardo al fatto di come i cavalli dovrebbero essere gestiti.

Un numero di veterinari sempre maggiore stanno rendendosi conto dei danni causati dalla ferratura e dei benefici dell'essere mantenuti scalzi e pareggiati in modo appropriato, e i cavalli di tutto il mondo sono avviati a diventare più sani, più felici, e più usabili di prima. In futuro guarderemo i cavalli e li vedremo come i magnifici esempi di potenza che sono. Guardarne uno con i ferri ai piedi sarà visto come anormale e attirerà critiche da coloro che ne sanno di più e che rispettano il cavallo.

Il ruolo del maniscalco

Fare il maniscalco è un lavoro duro. Ho ferrato alcuni cavalli con le mie mani ogni poche settimane in gioventù, e posso quindi testimoniare il dolore e la fatica che comporta questo lavoro, l'abilità che richiede e la soddisfazione che fornisce un lavoro ben fatto. L'attenzione ai dettagli, l'uso delle proprie mani, il fatto di maneggiare un animale naturalmente pauroso ma potente, e una tendenza a prendersi cura delle cose - tutte queste sono positive, ma a prescindere da quanto avete studiato duramente per imparare a ferrare un cavallo; a prescindere da quanto questo lavoro è impegnativo e duro; a prescindere da quanto denaro avete speso per apprendere questo mestiere; a prescindere da quanto lunga sia la tradizione di questa pratica; niente di tutto questo e nessun ulteriore motivo rende il fatto di ferrare un cavallo la cosa giusta da fare.

I maniscalchi sono nella posizione ideale per imparare la forma e la funzione adeguata e naturale; hanno la clientela, la maggior parte di loro ama i cavalli, e sanno come usare gli strumenti per pareggiare gli zoccoli. La loro disponibilità a studiare le caratteristiche dello zoccolo naturale, e l'apprendimento di come educare i loro clienti riguardo alle normali cure e alla gestione, porterà un consistente beneficio ai cavalli.

Un numero di maniscalchi sempre maggiore sta capendo che ci sono opzioni migliori dei ferri. Alcuni già incoraggiano i loro clienti a lasciare i loro cavalli scalzi "più possibile", ma sia loro che i loro clienti non sono ancora del tutto convinti che i cavalli possono lavorare sferrati. La credenza convenzionale è radicata: "i cavalli hanno bisogno dei ferri come "protezione", come "sostegno" o come "trazione" quando partecipano ad attività come il salto ostacoli, il dressage, il trek competitivo, e altri sport o usi che richiedono alte prestazioni. Quello che adesso sappiamo è che ogni tipo di ferro inchiodato su uno zoccolo danneggia lo zoccolo - per il cento per cento del tempo. Ogni minuto che l'acciaio sta a contatto con lo zoccolo, si realizza un danno. I ferri non proteggono gli zoccoli, e gli zoccoli certamente non dovrebbero essete "sostenuti", se non vogliamo indebolire la loro connessione laminare. La gran parte dei maniscalchi sanno che il triangolare è sospeso all'interno della capsula dello zoccolo, e non è sostenuto da sotto, e tuttavia molti parlano della necessità di "sostenere" questo osso. L'adesione al terreno è ridotta quando si applica un ferro, i che danneggia il cavallo, stressando tutto ciò che va dalla capsula dello zoccolo a quasi tutti i tendini, i legamenti e le articolazioni degli arti e di tutto il corpo. Lo zoccolo naturale ha la migliore trazione possibile sul terreno di casa o su quello per cui è stato condizionato. Il buon senso ci dice che più il lavoro o lo sport sono impegnativi, più è importante per il cavallo avere piedi naturali, adeguatamente funzionanti.

I maniscalchi dovrebbero migliorare le loro conoscenze e competenze professionali. Imparare come lo zoccolo funziona, e come scolpirlo per ottenere una forma sana, ed educare i clienti che hanno bisogno di consiglio professionale per la cura degli zoccoli è il futuro della mascalcia. L'uso giudizioso delle scarpette consente ai proprietari un modo di proteggere senza danno i piedi dei loro cavalli. I maniscalchi sono professionisti importanti nel mondo dei cavalli, e la gente si affida a loro per sapere e per fare il meglio per i suoi cavalli.

I maniscalchi che si dedicano al benessere dei cavalli ne ricaveranno grandi soddisfazioni. Può essere fatto più denaro con un lavoro meno faticoso. So che per alcuni lavorare con i ferri e inchiodarli è una forma di dipendenza, ma gli appassionati saranno più che felici e disponibili a pagare per un pareggio adeguato e per consigli su come conservare la salute dei loro cavalli. Inoltre, il fatto di accumulare sufficiente cultura e pratica consentirà di salvare la vita a molti cavalli. Il trattamento per la laminite e per la rotazione del triangolare dà particolare soddisfazione e mostra una particolare efficienza nell'ambito delle tecniche di pareggio naturale. A parte il denaro, la soddisfazione personale è impressionante.

Il ruolo dell'istruttore

Gli allenatori e gli istruttori hanno una profonda influenza sui loro clienti e un esteso controllo su quello questi ultimi fanno con i loro cavalli. Essere di mentalità aperta e ricettivi verso questa emergente evidenza, informarsi, e lavorare insieme ai maniscalchi e ai veterinari consentirà loro di prendere sagge decisioni per i cavalli di cui hanno la responsabilità.

Molti addestratori sono convinti che alcuni cavalli, o alcune razze di cavalli, non possano lavorare sferrati. Hanno avuto l'esperienza di cavalli che si sono azzoppati e il cui il piede si è rovinato non appena non indossavano i ferri. In genere si tratta di casi in cui i cavalli sono ferrati da molto tempo, ed i cui i piedi si sono indeboliti. I cavalli ferrati, o quelli con un piede pareggiato in modo improprio, avranno zoccoli che si spezzano facilmente, e che vanno incontro a sobbattiture. Il danno aggiuntivo che proviene dal vivere in un piccolo paddock o in un box impedisce la libertà di movimento dalla nascita, cosa che, come sappiamo, è critica per la crescita di un piede sano. Quando il piede dei cavalli è già stato danneggiato del ferro, la transizione verso zoccoli scalzi sani può richiedere tempo e una grande dedizione da parte dei proprietari e degli insegnanti.

Le domande quindi diventano: "È possibile?" e "Ne vale la pena?". Sono domande a cui è difficile rispondere, e sta all'istruttore, lavorando consapevolmente con il proprietario, di decidere qual'è la cosa migliore da fare in ogni caso particolare.

I benefici di avere degli zoccoli sani sono enormi. Comprendono un cavallo più sano e utilizzabile, meno zoppie, meno dolori di schiena, movimento migliore, impulso migliore, meno resistenze a u lavoro impegnativo, meno conti del veterinario e una vita più lunga e più felice. Ma quando gli zoccoli sono state deformati o danneggiati, e in particolare quando questo ha causato dei problemi aggiuntivi nella struttura del cavallo, ci vorrà tempo e fatica per recuperare la salute e riportare il cavallo alla soundness. Potrebbe essere anche molto difficile ottenere un aiuto adeguato da altri professionisti dei cavalli.

Gli istruttori dovrebbero soprattutto insistere sul fatto che i cavalli giovani di cui si si curano direttamente o indirettamente non siano mai ferrati e siano pareggiati appropriatamente fin dalla nascita. È molto più facile prevenire in danno agli zoccoli che riabilitarli. Gli istruttori che mettono in dubbio il comune modo di pensare e che studiano a fondo un problema diventano degli eroi per i loro clienti e per i cavalli da cui loro dipendono per guadagnarsi da vivere. I cavalli dipendono da loro per il loro benessere, e anche per la loro stessa sopravvivenza.

Trovare informazioni e ottenere aiuto

Numerosi libri pubblicati hanno linee guida e istruzioni sull'efficace pareggio degli zoccoli. Ci sono corsi per proprietari di cavalli, addestratori e maniscalchi che sono disposti a fare chilometri e pagare una quota di iscrizione, e c'è una grandissima quantità di informazioni sul pareggio naturale su internet.

Presto, i professionisti dei cavalli non potranno ignorare la montagna di dati clinici e scientifici concernenti il danno causato dai ferri e i sorprendenti benefici dello stile di gestione naturale e di una forma naturale dello zoccolo. Ci saranno molti ex-maniscalchi che eccelleranno nel pareggio naturale, e ci saranno molti più proprietari e addestratori che riconosceranno uno zoccolo sano e capiranno come si presenta uno zoccolo deformato. Adesso per adesso,in alcune parti del mondo, può essere difficile trovare queste informazioni e ottenere aiuto, ma l'epoca dell'informatica e delle comunicazioni rapide permetterà a chiunque di trovare aiuto.

Il mio mentore, per quanto riguarda la cura naturale dello zoccolo, è Marha Olivo. Viaggia nel paese tenendo corsi e seminari sul pareggio naturale e ha addestrato centinaia di persone, alcune della quali oggi pareggiano professionalmente. Sono elencati sul suo sito web, che ha molte informazioni aggiuntive. Visitate il sito http://www.unitedhorsemanship.org.

Per altri siti web, fate una ricerca internet su "barefoot horse". Potete anche spedirmi una mail a tteskey at c2i2.com.

Una preghiera ai professionisti dei cavalli, ovunque

In tutto il mondo delle persone abbracciano qualche concetto fondamentale sul cavallo e sulla cura degli zoccoli. Queste persone hanno bisogno di voi per applicare in pratica quello che desiderano per i loro cavalli. Vi raccomando caldamente di esaminare i dati disponibili, di valutarli criticamente, di correlarli all'anatomia e alla fisiologia dello zoccolo e di applicarli ai cavalli di cui vi occupate.

La potenza della verità

La conoscenza di come lo zoccolo è fatto e di come funziona è potente. Io tendo a parlare in modo convinto, ma con l'attenzione vigile ai problemi degli altri. Chi è interessato a questo argomento dovrebbe costruire da sè la propria verità - lontana da me l'idea di dire a qualcuno in cosa deve credere. Ascoltando le preoccupazioni degli altri riguardo "la necessità" di ferrare i cavalli, dobbiamo capire che questo è tutto quello che hanno mai saputo. Siate onesti riguardo a tempo e alla fatica che ci vuole per rimediare ai danni fatti dai ferri. Il nostro obiettivo è di educare tutti, non solo i proprietari di cavalli, sulla forma e funzione corretta degli zoccoli, e di fornire supporto a chiunque lo chieda per i suoi cavalli.

Ogni giorno continua a imparare mentre ascolto le preoccupazioni della gente e lavoro con i loro cavalli. Sto imparando cosa è meglio dire e qual'è il modo migliore per dirlo. Qualche volta io non conosco del tutto la risposta, ed è utile perchè quando succede sono costretto a imparare di più, a scavare più a fondo, e a consultarmi con chi è più esperto di me. È duro andare controcorrente, ma una volta che siete convinti, potrete abbracciare una potente fonte di energia: la potenza della verità; la potenza della guarigione, la potenza del cavallo.
"Ogni verità attraversa tre stadi.
Primo, è ridicolizzata.
Secondo, è combattuta con violenza.
Terzo, è accettata come una cosa evidente di per sè. "
~ Arthur Schopenhauer


venerdì 29 dicembre 2006, 15:00
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ciao rhox, vedo che non demordi, tieni duro..


lunedì 1 gennaio 2007, 22:36
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rella nel sito da te indicato c'è una lunga serie di articoli interessanti..

grazie iron.. è che adesso stiamo studiando un po' di cose nuove in scuderia.. tra ferrature e sferrature..[:D]

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una gara la vinci quando arrivi al fondo..

...vivere è stupendo dispiacendo agli str***i...

..sono tua...

"..E bruci le suole anche se Non c'e' direzione Ma profumo di viole c'e' Tu cammina Nel sole sotto le costellazioni Siamo anime a milioni Che a pensarci c'e' da perdersi Tutti con la propria storia Un graffio dentro alla memoria..."


martedì 2 gennaio 2007, 10:32
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nella mia scarsa esperienza posso dire che:
per vari motivi ho dovuto tenere sferrato per un pò il mio vecchione e ho notato che, mentre sulla sabbia non aveva nessun problema, anche facendo solo qualche passo condotto a mano su ghiaia o asfalto rallentava e camminava "sulle uova"; secondo me questo vuol dire solo una cosa: dolore

magari se un cavallo viene abituato fin da puledro potrebbe adattarsi, ma ancora non sono convinta che nell'endurance questa sia una scelta appropriata... alla fin fine il piede scalzo secondo me è più soggetto alle irregolarità del terreno, e a livello agonistico, ne risentirebbe maggiormente...

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L'ora più buia viene sempre prima dell'alba... (L'uomo che sussurrava ai cavalli)


mercoledì 3 gennaio 2007, 13:37
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Iscritto il: lunedì 30 maggio 2005, 10:00
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Già che ci sono dico la mia!
Sono un pareggiatore naturale (pratico il barefoot) e faccio endurance.
La cosa principale è una: IL CAVALLO CONFORMA I SUOI PIEDI SECONDO L'AMBIENTE (quindi il terreno) IN CUI VIVE.
Un cavallo che vive nel fango o nella sabbia non portà mai galoppare su un terreno sassoso.
Questa limitazione però è stata superata grazie all'invenzione delle SCARPETTE.
Le cose da dire sarebbero tantissime e non avendo ne il tempo ne i mezzi per poterle esporre vi rimando a 2 link:
http://www.barefoothorseitalia.it/ è il sito dell'associazione italiana. Se volete potete provare a contattare Luca Gandini(colui che ha diffuso in Italia la cultura del piede scalzo nonchè grande endurista :-) ) ci metterà un pò a rispondere ma esaudirà tutti i dubbi.
Il secondo link è un forum veramente bello: http://barefooters.forumup.it/
Spero di esservi stato di aiuto!

_________________
*DIEGOMEN*

Chi segue gli altri non arriva mai primo.
(anonimo)


giovedì 4 gennaio 2007, 12:09
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Iscritto il: giovedì 26 gennaio 2006, 17:50
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Per chi non si ricorda la mia bella cavalla, una murgese del dolce peso di 620 Kg, è sferrata e pareggiata in modo naturale da quasi un anno.

Con calma e con pazienza ora non mi preoccupo più, i suoi piedi vanno dappertutto senza problemi.

Io vivo a fianco di un fiume e qui iniziano e terminano sempre le nostre passeggiate anche di parecchi km.

E' vero è più contenta in un terreno più morbido ma, anche da sola, decide di galoppare sui sassi.

L'usura? Ora in Inverno si pareggia da sola e da sola trova il suo giusto pareggio.

I suoi problemi di navicolite sono molto ma molto migliorati anche se aspetto a dire che siamìno completamente passati.

Ci vuole solo tanta costanza, pazienza e tenacia.


giovedì 4 gennaio 2007, 19:20
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Iscritto il: sabato 20 gennaio 2007, 15:03
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Ciao Rella! Sai anch'io mi sono informata molto sull'argomento berefoot e ho deciso di tenere la mia puledra sferrata... per ora siamo solo al secondo pareggio naturale, in più noi facciamo molte passeggiate su terreni vari e così si è creato un giusto equilibrio di consumo. Per quanto riguarda l'endurance so di molte persone che lo fanno senza problemi anche su lunghe distanze, ma non in Italia, dato che la cat. più alta mi sembra sia stata una 90km... ma conta che nel nostro paese la filosofia del barefoot è approdata solo da pochi anni quindi per esempio sono pochissimi i cavalli nati e mantenuti scalzi anche durante il lavoro.

Per la questino delle unghie, non centra nulla il colore... pensa che la mia cavalla a tre unghie bianche e quella nera è proprio la meno consistente (nei limiti, poichè va benissimo così com'è) delle 4!

Dato che i nostri puledri, se non sbaglio, sono dello stesso anno potremmo tenerci aggiornate sugli sviluppi![:)]

_________________
Al-risha ed io... sulle ali del vento...


sabato 20 gennaio 2007, 19:57
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Iscritto il: martedì 24 gennaio 2006, 16:49
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Risha ha scritto:

Ciao Rella! Sai anch'io mi sono informata molto sull'argomento berefoot e ho deciso di tenere la mia puledra sferrata... per ora siamo solo al secondo pareggio naturale, in più noi facciamo molte passeggiate su terreni vari e così si è creato un giusto equilibrio di consumo. Per quanto riguarda l'endurance so di molte persone che lo fanno senza problemi anche su lunghe distanze, ma non in Italia, dato che la cat. più alta mi sembra sia stata una 90km... ma conta che nel nostro paese la filosofia del barefoot è approdata solo da pochi anni quindi per esempio sono pochissimi i cavalli nati e mantenuti scalzi anche durante il lavoro.

Per la questino delle unghie, non centra nulla il colore... pensa che la mia cavalla a tre unghie bianche e quella nera è proprio la meno consistente (nei limiti, poichè va benissimo così com'è) delle 4!

Dato che i nostri puledri, se non sbaglio, sono dello stesso anno potremmo tenerci aggiornate sugli sviluppi![:)]


cerrrto che sii!!![:D]
sai...io Tisha l'ho fatto pareggiare solo due volte,ma da un maniscalco e non da un pareggiatore professionista perchè nella mia zona faccio davvero fatica a trovare esperiti in barefoot,Diegomen..potresti darmi una mano a trovarne uno?
puoi anche rispondere in mp..[;)]
quindi,dicevo..dato che l'ho fatto pareggiare solo due volte..secondo voi è sbagliato?
certo,davanti sono un pò lunghette ma comunque hanno una buona struttura solita..dietro invece sono perfette...si pareggiano da sole..


domenica 21 gennaio 2007, 19:52
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