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 ferratura per navicolare.. 
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Dopo questa, Giuly, credo che possiamo farci una bella risata tutti. :lol:


giovedì 10 maggio 2007, 16:22
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è un peccato per chi legge con interesse questi post, pur non intervenendo, trovarsi di fronte a risposte piccate e poco cortesi in generale. :wink:

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Se il cavallo è buono e bello, non guardar razza o mantello...


giovedì 10 maggio 2007, 16:23
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Melissa ha scritto:
[color=green]è un peccato per chi legge con interesse questi post, pur non intervenendo, trovarsi di fronte a risposte piccate e poco cortesi in generale.[/color] :wink:


è vero , sono d'accordo con te.
mi scuso se rientro nelle risposte piccate e poco coertesi in generale ma quando ce vò ce vò!!

nicola rido anch'io x solidarietà..e per compassione..


giovedì 10 maggio 2007, 16:36
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Ti chiedo cortesemente di partecipare alla discussione, evitando di uscire dal tema.


giovedì 10 maggio 2007, 17:19
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Per favore.. :x :x :x


giovedì 10 maggio 2007, 17:22
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Sto leggendo tutto con interesse...

Non so, a me non sembra cosí tanto che i barefooters facciano occupazione dei post come dice Giuly... secondo me, in un topic del genere, ci sta bene l'alternativa, l'argomentazione barefoot... non mi sembra che non c'entri nulla.

La cosa che mi dispiace é che mi sembra di essere ritornata ai tempi della discussione Rollkur, quando alla fine non si poteva nemmeno piú pronunciare la parola Rollkur che certi utenti alzavano gli occhi al cielo e smettevano di leggere. Ma perché?? Perché bisogna tapparsi le orecchie e chiudere gli occhi ogni volta che si sente la parola barefoot o rollkur? Non si puó leggere e cercare di capire lo stesso pur senza essere d'accordo? Altrimenti é censura :wink:

Il mio cavallo é ferrato e non ha problemi di navicolare, peró mi fa ugualmente piacere leggere di come un pareggiamento funzionerebbe rispetto alla mascalcia tradizionale.

tra l'altro, mi pare che Alexb si sia sempre espresso correttamente e non in modo oppressivo.

Andrea, la frase di Nicola sulla ferratura é un modo di dire... io ho sempre sentito dire "la ferr. é un male necessario"... lui parafrasava il modo di dire (almeno, cosí l'ho inteso io)

Infine, Giuly, scusami, non ho proprio capito il tuo riferimento all'acredine. Quando, e soprattutto perché, Nicola l'ha spiegato?? (Con un tono di condiscendenza tale, suppongo, da scatenare la tua ironia?)

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Di ciascun'arte ove hanno posto cura;
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giovedì 10 maggio 2007, 18:52
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Copio e incollo da mascalcia.it, che segue la teoria tradizionale.

Navicolite, sindrome navicolare, dolore in sede palmare
Pubblicato con il titolo "Prevenire la navicolite". Cavallo Magazine n° 154 settembre 1999


Navicolite, sindrome navicolare, dolore in sede palmare, termini che incutono una giustificata apprensione in molti proprietari di cavalli, visto che si tratta di patologie responsabili di un'alta percentuale di zoppie nei cavalli sportivi.

La malattia: già l'uso di diversi termini, incluso quello di sindrome, indica che la patologia ancora presenta molte variabili in quanto alle sue cause, sintomi, diagnosi e cure.

La zoppia che ne risulta interessa generalmente uno o ambedue gli anteriori e il dolore è localizzato nella parte posteriore del piede, in conseguenza i soggetti affetti tendono a favorire un appoggio in punta con un'andatura accorciata nella su fase anteriore, che in passato portava occasionalmente ad erronee diagnosi di “zoppie di spalla”.

Cavalli di concorso ippico spesso limitano l'intensità della battuta degli anteriori che serve a verticalizzare il tronco davanti all ostacolo, saltando invece “di rimessa”.

La diagnosi si basa su un esame clinico approfondito dove decisivi, al meno per la più generica diagnosi di dolore in sede palmare, sono i reperti di dolore localizzato nella regione posteriore del piede alla palpazione con la tenaglia e della scomparsa della zoppia dopo anestesia troncolare dei nervi digitali palmari distali, cioè di quelli nervi che conducono gli stimoli dolorifici della parte posteriore del piede (la regione posteriore dei piedi anteriori in anatomia si chiama palmare).

Le radiografie della regione navicolare e delle articolazioni tra le falangi del dito sono un altro aiuto diagnostico importante dove però non sempre c'è una correlazione tra la presenza / assenza d'alterazioni radiografiche e la presenza / assenza / intensità della zoppia.

Le possibili cause della sindrome navicolare sono molteplici e meritano di un accenno perché indicano l'utilità d'alcune tecniche di pareggio e ferratura a scopo preventivo e terapeutico:

Cause genetiche si possono solo prevenire con l'esclusione di cavalli affetti da malattia navicolare dall'allevamento.
L'insorgere di difetti di conformazione che predispongono alla malattia (p.e. cagnolismo) si previene con assistenza podologica regolare ai puledri durante il loro sviluppo.
Lavoro intenso su terreni duri, sconnessi o in volta è causa di notevole stress articolare soprattutto sull'articolazione interfalangea distale della quale l'osso navicolare fa parte (foto n° 1,2,3,4,5), inoltre la trasmissione di vibrazioni ad alta frequenza che si generano nel momento dell'impatto del piede sul terreno duro e che si trasmettono all'arto, causano ischemia (carenza temporanea e localizzata dell'apporto sanguigno) - dolore e possibili alterazioni anatomiche, simili alla “sindrome delle dita bianche” negli umani che lavorano con attrezzi vibratili.
La prevenzione include, quando possibile, l'accurata manutenzione dei terreni di allenamento e di gara, e in alternativa l'adozione dei sistemi di ferratura a capacità ammortizzante (Fig. 6).

Una diminuzione delle sollecitazioni delle articolazioni del dito equino si può ottenere con ferrature chiamate a "basculamento multidirezionali" che facilitano lo stacco del piede dal terreno in tutte le direzioni (Fig.7). Queste ferrature dall'aspetto decisamente non tradizionale offrono spesso dei miglioramenti notevoli in cavalli affetti da forme articolari di sindrome navicolare. Sindrome dei talloni bassi e sfuggenti: molti cavalli presentano un asse digitale spezzato all'indietro quando s'osserva l'arto di lato, soprattutto verso la fine del periodo di ferratura (Fig.8).

Lo zoccolo cresce tanto in punta come ai talloni ma l'elaterio del piede, cioè il movimento elastico d'apertura e chiusura dei talloni ad ogni passo, causa un consumo dei talloni sulla superficie del ferro (Fig.9). Infatti il maniscalco generalmente è obbligato ad asportare più muraglia dalla parte anteriore dello zoccolo che a livello dei talloni al momento del pareggio (Fig.10, 11).

Un asse digitale spezzato in dietro aumenta l'angolo che il tendine flessore profondo delle falangi assume nel suo passaggio sotto l'osso navicolare che forma una specie di puleggia di scorrimento (Fig.4, 5). L'aumento di pressione esercitato dal tendine sulla borsa sinoviale del navicolare è implicato come causa delle forme flessorie di navicolite. Prevenzione e terapia in questo caso includono intervalli tra ferratura e ferratura appropriati (cioè più tosto brevi), ferri squadrati, rullanti o "sbarchettati" in punta (Fig.12) ed un aumento della superficie di sostegno offerta dal ferro nella regione palmare, p.e. ferri a pianella, a uovo o rovesciati (Fig.13, 14).

Un asse digitale spezzato all'indietro si può anche correggere artificialmente con l'applicazione di ferri a talloni rialzati o con l'interposizione di cunei tra ferro e talloni dello zoccolo (Fig.15). Ricerche mirate hanno determinate che un aumento di 6° dell'angolazione della muraglia con il terreno diminuiscono di 25% la pressione a livello della borsa navicolare (Fig.5). L'applicazione di ferri a talloni rialzati causano pero un sovraccarico della muraglia ai talloni che raramente permette il ripristino di talloni naturalmente robusti.

Terapia medica e chirurgica: come tutte le affezione del dito equino la sindrome navicolare richiede una buona collaborazione tra maniscalco e veterinario (Fig.16), tanto per la diagnosi già accennata prima come per la terapia.

Terapie che hanno dato risultati più o meno soddisfacenti includono la somministrazione di vasodilatatori che agiscono sulla rete vascolare del piede (p.e. isosisuprima), infiltrazioni della borsa podotrocleare (del navicolare) con p.e. cortisonici, magnetoterapia locale, e la nevrectomia cioè l'interruzione chirurgica dei nervi digitali palmari distali responsabili della trasmissione degli stimoli dolorifici.

Tutti gli autori concordano pero sull'importanza di misure di mascalcia terapeutica in contemporanea della terapia medica e / o chirurgica. Perciò anche un cavallo nevrectomizzato continua ad avere bisogno di una ferratura adeguata.


giovedì 10 maggio 2007, 19:14
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Spero che Alex non me ne voglia, metto di seguito la traduzione di un articolo che invece fornisce il punto di vista barefoot sulla navicolite:

Riportare la brillantezza nella vita di Crystal


Sono stato recentemente contattato per un consulto dal proprietario di un maneggio per dressage, interessato ad acquistare una femmina Svedese di otto anni, a cui era stata diagnosticata una sindrome navicolare. Era interessato ad usarla come fattrice perchè si stava avvicinando alla "mezza età" e il suo problema di zoppia era "inguaribile". Sapevo che il suo fantastico pedigree e i premi ottenuti nelle competizioni rendevano molto interessanti i suoi puledri. La proprietaria precedente la vendeva perchè non poteva permettersi l'intervento chirurgico necessario alla cavalla per superare la zoppia ed essere utilizzabile. La sua veterinaria aveva programmato una neurectomia digitale ad entrambi gli anteriori ed era in contatto con questo possibile nuovo proprietario per procedere con il necessario intervento. Il proprietario del maneggio aveva deciso di acquistare quella cavalla zoppa di otto anni a un prezzo molto ridotto, e mi aveva contattato dal momento in cui la cavalla aveva messo piede nella sua proprietà. Erano passati sei mesi e mezzo. Nel frattempo, era rimasto in contatto con la veterinaria precedente e lo aveva tenuto informato dei nostri progressi nel trattamento del problema che questa cavalla aveva agli anteriori.

Una delle domande iniziali che mi aveva inviato prima di incontrare me o la cavalla, "Crystal", era la seguente.

Scriveva nella sua mail: "Dr. Teskey, spero che mi possa aiutare. Ho appena acquistato una cavalla con navicolite. Potrebbe darmi qualche informazione prima di ingravidarla? Ho esaminato le sue radiografie con la precedente veterinaria che suggerisce di eseguire la sezione dei nervi e che non ha capito perchè la precedente proprietaria non l'ha fatto prima. Quali sono i pro e i contro di questa procedura? Grazie per il suo tempo".

La mia risposta sei mesi dopo è stata la seguente, e con il suo permesso condivido queste informazioni con ognuno di voi, a cui interessa esplorare con me cosa succedeva tradizionalmente a questi cavalli e perchè è veramente ora di riconsiderare le nostre opinioni sulla natura e sul trattamento di questi problemi molto comuni dei piedi.

"La procedura a cui lei fa riferimento si chiama "neurectomia". È attuata generalmente su cavalli con dolore cronico ai piedi, particolarmente a quelli con problemi "navicolitici". Il cavallo è in genere posto in anestesia generale e i nervi digitali che decorrono da ambedue i lati della gamba affetta e di quella più sana sono isolati e recisi, con i monconi "tappati" con la guaina nervosa conservata. Il motivo per cui sono operate entrambe le gambe è che la maggior parte dei cavalli finisce con il manifestare una grave zoppia nella gamba opposta a quella più affetta, se non viene trattata anch'essa. Questo permette di rendersi conto che anche se un cavallo mostra zoppia a un solo anteriore, nel cavallo con "navicolite" o "sindrome navicolare" entrambi gli anteriori sono malati. Il risultato dell'intervento è che il cavallo perde la sensibilità dal punto della sezione in giù e non sente più dolore nel piede ammalato. In genere la zoppia causata dal dolore in quest'area scompare e il cavallo può continuare ad essere usato. Quindi il cavallo è restituito alla "soundness".

Questo intervento costa dovunque dai 250 ai 1500 dollari, a seconda di dove viene eseguito e di chi lo esegue. È efficace per un periodo da un anno a due - talora non così a lungo, talora per più tempo, ma alla fine tutti i cavalli rigenerano alcune fibre nervose e riacquistano la sensibilità nell'area inizialmente desensibilizzata. La zoppia recidiva e la procedura a quel punto può essere ripetuta per tenere il cavallo diritto.

Come capite, questa procedura ha un solo obiettivo per il cavaliere e per il cavallo: la zoppia con abbassamento della testa.

Ci sono effetti collaterali delle neurectomia molto concreti e potenzialmente devastanti per il cavallo, di cui dovreste essere consapevoli. In una piccola percentuale dei casi i monconi dei nervi possono irritarsi al punto di sviluppare tumori estremamente dolorosi chiamati neuromi da amputazione, spingendo alcuni chirurghi ad eseguire ulteriori interventi per rimuoverli. Altre volte le arterie e le vene digitali che decorrono parallelamente ai nervi si sclerotizzano e il ristagno circolatorio conseguente porta ad uno stato di laminite cronica della peggior specie. Infezioni locali, sclerosi delle strutture tendinee e legamentose e brutte tumefazioni sono altre complicazioni che possono svilupparsi. Quindi, una procedura finalizzata a dare un sollievo temporaneo a un tipo di zoppia largamente incompreso può portare a ulteriore dolore, a perdita d'uso e a morte precoce dei cavalli affetti. Eseguire questi interventi chirurgici è molto dannoso per l'anatomia , la fisiologia, e la distribuzione dell'energia della parte inferiore degli arti del cavallo, e porta a un danno irreparabile delle connessioni nervose che il cavallo usa per sentire il proprio ambiente.

I problemi "navicolari", spesso chiamati "dolore ai talloni" o "caudal heel syndrome" comincia mostrando sintomi in cavalli di due - re anni, quando ai loro zoccoli viene permesso di crescere eccessivamente assumendo una conformazione deforme e/o quando vengono ferrati a questa giovane età. I giovani triangolari che si stanno ancora sviluppando e le strutture interne sensibili dello zoccolo sono circondate, strette e compresse dalla capsula dello zoccolo sempre più deformata, che le priva di movimento necessario e di circolazione sanguigna, tuttavia costringendole a lavorare e a sopravvivere in uno stato di stasi circolatoria. I cavalli più anziani sono anche vittima di quella che è chiamata malattia navicolare e da innumerevoli altri problemi, quando i loro zoccoli cedono alle deformità della struttura e al ristagno funzionale. Queste zoppie avvengono dopo periodi più lunghi di quello che tradizionalmente è chiamata "la migliore cura possibile dello zoccolo". Quando questa "migliore cura possibile" consiste di pareggi e/p di ferrature troppo rare, non è un evento misterioso, ma una certezza altamente prevedibile e fisiologica che questi cavalli soffriranno di deformità dello zoccolo e talora di zoppie debilitanti. L'espressione "uccidere lentamente" assume nuovi significati quando si riverisce agli effetti dl ferro sui nostri compagni equini. Nelle scuole veterinarie viene insegnato ancora oggi che questi problemi navicolari hanno una forte componente ereditaria, ma se questo fosse il caso, dovremmo aspettarci di vedere la malattia in un numero molto superiore di posteriori, e dovremmo vedere la malattia molto più presente in larghi campioni di cavalli di specifiche razze. Invece, noi vediamo la malattia in gruppi ben precisi di cavalli. I problemi navicolari sono assenti nei cavalli pareggiati per ottenere la forma ideale dello zoccolo a partire dal primo giorno di vita, e a cui è permessa libertà di movimento insieme ad almeno un altro cavallo formando "un branco".

Il gruppo di cavalli affetti dalla sindrome o dalla malattia "navicolare" è dimostrabile la presenza di deformazioni visibile dell'aspetto esterno dei loro zoccoli. Queste deformazioni non sono riconosciute come tali dalla maggioranza dei membri delle comunità dei maniscalchi e dei veterinari, perchè costituiscono una tale epidemia nei nostri cavalli da diventare semplicemente "normali", vedendole ogni giorno. Come professionisti dei cavalli, abbiamo per gran parte perduta la consapevolezza dell'aspetto di uno zoccolo equino normale... anche i testi di mascalcia e di veterinaria mostrano schemi e fotografie di zoccoli ben lontani dalla forma ideale -- zoccoli che mostrano una configurazione oblunga e contratta hanno finito per essere visti come normali.

""Questi piedi non sono normali -- sono deformi, e sono attaccati a cavalli che sono confinati in spazi troppo angusti, a cui viene impedita la libertà di movimento su terreno sodo "dalla nascita", eccessivamente nutriti e sovrappeso fin da una giovane età, e pareggiati inadeguatamente per tutta la vita. Sono rimpiccioliti nella loro dimensione globale, oblunghi piuttosto che rotondi, con fettoni rattrappiti, disidratati e inattivi. L'intero zoccolo è generalmente contratto, cosa che gli dà un aspetto tendenzialmente cilindrico piuttosto che la forma normale tendenzialmente conica. Le parti più morbide posteriori del piede sono specialmente contratte e schiacciate, con talloni che spingono verso l'interno, portando con loro le barre e spingendole verso l'alto insieme ai cuscinetti digitali induriti direttamente verso l'osso navicolare e le sue connessioni legamentose. I talloni agiscono come colpi d'ariete contro i tessuti molli sovrastanti piuttosto che sostenere le strutture che contribuiscono alla dissipazione degli urti e contribuiscono alla circolazione. ""

Sembrerebbe logico dirigere i nostri sforzi verso il miglioramento di queste forme anormali dello zoccolo dei cavalli, invertendo le tendenze che hanno causato queste deformità e fornendo una situazione che promuove una buona forma dello zoccolo. Il taglio dei nervi digitali non produce, nella grande maggioranza dei cavalli, alcun effetto che abbia per loro un onesto valore terapeutico. È una procedura medica dannosa, ma è quella maggiormente usata nell'attuale filosofia "usa ed abusa" di tenere i cavalli in attività -- e farlo in un momento in cui esiste un'eccellente comprensione delle cause per le quali questi cavalli finiscono con il soffrire un dolore "navicolare" è completamente inutile e irresponsabile -- non c'è una valida ragione medica per eseguire queste neurectomie con la irresponsabile spensieratezza con cui sono eseguite. Queste procedure sono un eccellente esempio di come la semplice ignoranza di una appropriata forma e funzione dello zoccolo permetta ai proprietari e ai veterinari di eseguirle. Termini come "procedura di salvataggio" sono diventate molto comuni per descrivere procedure analoghe che prolungano la vita utile dell'animale unicamente per permettere benefici economici all'uomo. Occuparsi del problema reale costituito dalle deformità dei piedi, e delle tecniche per riabilitarli, con un pareggio e uno stile di vita adeguato, prevarrà come unica alternativa accettabile per questi animali e per i loro custodi umani, e si otterrà un vero salvataggio in termini di vita dell'animale.

L'esecuzione di neurectomie digitali su cavalli con dolore ai talloni o al piede facilita una degenerazione ulteriore dell'intera parte inferiore e degli zoccoli di questi animali, perchè viola e ostacola quello di cui l'intero animale ha bisogno per ottenere una forma e una funzione normale dello zoccolo. Piuttosto di tagliare i nervi di una parte del corpo del cavallo, ottenendo una sensazione completamente illusoria di "soundness", abbiamo l'alternativa di curare questi cavalli zoppi e i loro piedi deformi per ottenere una forma corretta dello zoccolo e per promuovere una adeguata e vitale funzione fisiologica. Una stimolazione naturale con esfoliazione, movimenti meccanici vitali dello zoccolo, una sensibilità vitalizzante e una eccellente protezione sono solo alcune delle importanti funzioni che gli zoccoli dei cavalli hanno bisogno di possedere, ed è precisamente quello che otteniamo con uno stile di vita e un pareggio adeguati. Questo porta noi e i nostri cavalli sulla via maestra verso una vera soundness, superando di gran lunga le tecniche convenzionali della veterinaria occidentale e promuovendo la salute fisica e psicologica dell'intero cavallo piuttosto di danneggiare una parte vitale della sua anatomia, cosa che porta solo a ulteriore danno, a perdita d'uso e a morte prematura.

Poichè è un fatto che sono i cavalli pareggiati e/o ferrati inadeguatamente a soffrire della "sindrome navicolare", sappiamo che che ottenere degli zoccoli forti e di forma naturale, e permettere un movimento adeguato su un terreno duro, è essenzialmente una forma di trattamento che sostiene la vita e la salva -- è questo tipo di trattamento che prescrivo ai cavalli di cui mi prendo cura, considerandolo l'unica forma di trattamento che rispetta la natura del cavallo. I farmaci vasoattivi e antiinfiammatori non hanno alcun effetto per quanto riguarda il miglioramento delle condizioni dei piedi deformati di questi cavalli malati. I ferri a uovo, le ferrature rovesce, solette speciali, ferri natural balance, solette a cuneo, resine, ferri con traversa e/o con supporto per i fettoni o qualsiasi altro aggeggio artificiale attaccato al fondo dei piedi di questi cavalli non possono essere considerati onesti presidi terapeutici per i cavalli con problemi navicolari o altre affezioni dello zoccolo. Si tratta di un'impossibilità fisiologica; possono solo accentuare le deformità e danneggiare i cavalli a cui sono inchiodati, forse posponendo la comparsa di ulteriori, inevitabili sintomi per alcuni anni, ma nel frattempo accentuando i danni. È ironico che quando questi apparecchi perdono la loro capacità di desensibilizzare il piede del cavallo a causa del danno progressivo che causano essi stessi, sia spesso eseguito l'intervento di neurectomia. Sottovalutiamo gravemente l'importanza della sensibilità, del tatto e delle sensazioni del cavallo. Si tratta di uno dei cinque sensi principali del corpo. Gli zoccoli del cavallo sono le sue mani, che incontrano l'ambiente a ogni passo che fanno. Accecare i loro piedi con marchingegni e successivamente privarli completamente della loro connessione sensoriale con il terreno li priva di una delle funzioni più importanti dei loro piedi. Inoltre, non c'è un singolo caso di un cavallo con una "sindrome navicolare" grave che sia stato guarito da qualche cosa applicato al suo piede. Guarito, e/o "sound", potrebbe essere definito come un cavallo capace di camminare, trottare e correre in libertà con i propri zoccoli nudi su terreno soffice con vivacità, impulso e assenza di zoppia. È la promozione della forma naturale dello zoccolo e quindi della sua funzione normale che permette al cavallo di guarire dai danni provocati precedentemente dal pareggio inadeguato, dalla ferrature e/o dallo stile di vita, e guariscono in modo veramente soddisfacente se rispettiamo la loro affascinante anatomia e la loro funzione meravigliosamente semplice. Il compito del movimento perla cura naturale dello zoccolo ha il compito di far conoscere questa possibilità ai proprietari di cavalli quando si trovano di fronte alla scelta fra pagare per una "procedura di salvataggio" o dare ai cavalli quello di cui hanno reale bisogno. Sono momenti di vita o di morte per i nostri cavalli e scegliere l'opzione costituita dalla cura naturale dello zoccolo e da uno stile di vita naturale salva ogni giorno la vita di cavalli.

È ironico che persone oneste, benintenzionate stiano spendendo il loro denaro faticosamente guadagnato per trattamenti che rendono i loro cavalli meno validi e meno usabili nel lungo periodo. Termini come "ferratura terapeutica" e "ferratura correttiva" saranno presto smascherati per gli ossimori che sono, e parti interessate come le compagnie di assicurazioni e le organizzazioni per l'affitto dei cavalli metteranno presto in discussione queste pratiche, e non resteranno indifferenti all'idea di sborsare milioni di dollari per pagare per queste procedure e altre "terapie" come le neurectomie che servono soltanto a peggiorare le condizioni dei cavalli di cui hanno la responsabilità. Comunque, questa è l'epoca in cui viviamo ... un periodo di transizione sia per noi che per i nostri cavalli. Le nostre responsabilità sono grandi, le conoscenze ci sono, e tutto questo vi si sta avvicinando.


Tomas Teskey D.V.M. tomasteskey at yahoo.com

P.S. "Crystal" sta camminando e trottando bene (con vivacità e impulso) nelle ultime re settimane del "trattamento" che le ho prescritto, e sta lavorando con una attenzione e una vitalità che pochi mesi fa era svanita dalla sua vita. Vive in un paddock di 15 x 30 metri all'estremità del maneggio con un altro castrone su cui si diverte a spadroneggiare, ha fieno e minerali a volontà, riceve ogni giorno una gran varietà di erbe e verdure e l'idea di ingravidarla è rimandata per ritornare alle competizioni di dressage ed al salto ostacoli in primavera. Il proprietario e il veterinario precedente finora non hanno mostrato interesse a visitarla nella sua nuova sistemazione, ma venti altri confinanti sono fortemente consapevoli dello stato in cui quella cavalla zoppa era quattro mesi fa e dov'è arrivata oggi... sono loro che hanno tenuto aggiornati il precedente proprietario, il veterinario e due maniscalchi sui progressi di Crystal. In questo momento sto passando alla sua nuova proprietaria il compito di pareggiare gli zoccoli, poiché si è dimostrata un'eccellente allieva sotto la mia supervisione e ha dimostrato volonterosità e adeguata abilità a curare i suoi zoccoli molto migliorati. Ci sono anche molti altri confinanti che proseguono i miei corsi di gestione degli zoccoli e che saranno in grado di prendersi cura degli zoccoli dei loro cavalli molto presto. Il proprietario e Crystal cominceranno le competizioni a livello regionale in marzo.


giovedì 10 maggio 2007, 19:25
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Pascal ha scritto:
Sto leggendo tutto con interesse...

Non so, a me non sembra cosí tanto che i barefooters facciano occupazione dei post come dice Giuly... secondo me, in un topic del genere, ci sta bene l'alternativa, l'argomentazione barefoot... non mi sembra che non c'entri nulla.




Infine, Giuly, scusami, non ho proprio capito il tuo riferimento all'acredine. Quando, e soprattutto perché, Nicola l'ha spiegato?? (Con un tono di condiscendenza tale, suppongo, da scatenare la tua ironia?)



a me sembra proprio di si.. e non sono l'unica ad averlo notato...

x quanto riguarda la seconda domanda se leggi qualche risposta in su troverai quello a cui mi riferisco.. :wink:

cmq lasciamo perdere..se mi vorrò informqare lo farò con persone aperte al dialogo e non con i paraocchi..


giovedì 10 maggio 2007, 21:01
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Ricapitoliamo il topic, e vediamo un po'.
Cucciolo lo apre e racconta la storia del suo cavallo:
Cita:

..mmm ho un po' le idee confuse..
..dunque..la storia e' un po' lunghetta..
..con le lastre della visita di compravendita 3 anni fa' il mio veterinario ha trovato un pochino di navicolare agli anteriori di rondo che e' cosi' da anni e non si e' mai infiammato ma aveva consigliato una ferratura a uovo con napoletana..


Io rispondo:
Cita:
Nella storia c'è un aspetto che mi lascia un po' perplesso: la diagnosi di navicolite solo attraverso le radiografie, senza gli altri elementi del quadro, e in particolare senza alcuna zoppia. In genere, le cose vanno diversamente: episodi più o meno ricorrenti, e all'inizio poco chiari, di zoppia che dopo parecchio tempo si associano a alterazioni delle radiografie e alla diagnosi di navicolite... meglio, molto meglio così. Ma - non potendo considerare la diagnosi sicura - io non mi sposterei molto dalla routine di una ottima ferratura "normale".

Nel caso poi la navicolite venisse confermata dai fatti (speriamo di no!) se ne può riparlare, e in quel caso penso non sarebbe male prendere in considerazione tutte le opzioni per il suo trattamento, comprese quelle più recenti: vedi l'articolo del veterinario Tomas Teskey Riconsiderare la navicolite.

Notate: la parola barefoot non è stata nemmeno nominata.

Poi interviene nothingasitseems:

Cita:
Leggendo questa discussione su navicolite, ferrature correttive e metodi alternativi mi è venuta un po' di angoscia...
Al mio cavallo è stata diagnosticata la navicolite un paio di mesi fa. Il mio vet (che reputo assolutamente competente) ha infiltrato le borse dei navicolari e prescritto una ferratura a uovo in alluminio, spiegandomi però che questo è solo un "tamponare" la situazione, perchè generalmente l'efficacia dell'infiltrazione è limitata nel tempo, per cui sarà necessario in un futuro abbastanza prossimo effettuare la nevrectomia.
Dopo aver letto l'articolo "riconsiderare la navicolite" ho qualche dubbio, o meglio parecchi dubbi, sull'opportunità di fare questo intenvento. Le spiegazioni del vet e dell'articolo non coincidono....e io non vorrei che a rimetterci fosse il mio povero cavallo. Qualcuno sa darmi spiegazioni più approfondite in merito? Insomma, fare o non fare l'operazione? In ogni caso non ho capito il metodo di cura del vet dell'articolo...potete spiegarmelo?


E allora io, ed altri, parliamo un pochino di più della teoria barefoot.

Mi spiegate dov'è l'invadenza? Vi rendete conto che NON potete chiamare assolutista un barefoot convinto che afferma, come ho affermato, "Ma - non potendo considerare la diagnosi sicura - io non mi sposterei molto dalla routine di una ottima ferratura "normale"."??? Nè potete chiamare invadenti quelli che rispondono a una precisa richiesta di spiegazioni???

Fra l'altro: penso che sia abbastanza importante finire di discutere il problema sollevato da Cucciolo.
1. Una navicolite diagnosticata solo con una radiografia, con il cavallo dritto, è una vera navicolite?
2. Merita una ferratura correttiva, o è più opportuna una ferratura normale (ovviamente, ottima, e nei tempi stabiliti, come sempre consigliabile)?
3. Una ferratura speciale è migliore o peggiore di una normale, se il cavallo non ne ha bisogno?

La risposta agli esperti della mascalcia tradizionale.

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Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio.
Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"


giovedì 10 maggio 2007, 23:11
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..grazie mille ale.. :roll:
..attendo le risposte.. :wink:

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..i cavalli sono la ragione per cui vale la pena di vivere..


giovedì 10 maggio 2007, 23:36
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ciao cucciolo,allora....
anche il mio cavallo ha dei ferri rullanti.
me li ha fatti mettere il vet dopo averlo visitato: orlando avevo una zoppia all'anteriore sinistrao causata da sbagliate ferratture che hanno alzato troppo il tallone infiammando così anche il navicolare.
il vet mi ha fatto mettere delle pianelle rullanti in alluminio,molto alte nella parte che sorregge il tallone.
il cavallo è tornato perfetto,quindi il navicolare nn gli da più fastidio.
ora io mi stavo chiedendo: ma xchè se sta bene con quella ferratura gliela vuoi cambiare???finchè lui sta bene io la lascerei.
è come se io dovessi cambiare le mie adorate scarpe da ginnastica che metto sempre e ci cammino bene...ma xchè???

oh,poi è ovvio....i miei sn solo consigli.... :D


venerdì 25 maggio 2007, 21:27
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..appunto..e' qullo che mi chiedo io..
..cioe' io di ferrature non e' che me ne intendo quindo seguo i consigli del veterinario e del maniscalco di cui mi fido ciecamente eh..
..ma non capisco come mai dopo 3 anni che lo ferrava con i ferri rullanti ha preferito cambiarmeli.. :shock:
..a giorni sentiro' anche il veterinario che dice..sono sempre in tempo a tornare ai vecchi ferri..e' che volevo capirci qualcosa in piu'.. :wink:

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..i cavalli sono la ragione per cui vale la pena di vivere..


sabato 26 maggio 2007, 12:29
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magari fa parlare tra di loro il vet e il maniscalco...io ho fatto così,si parlano e decidono insieme....
secondo me è la cosa migliore....

poi fammi sapere come va a finire!!!


sabato 26 maggio 2007, 14:51
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..grazie mille.. :wink:
..e' che sai..il mio veterinario e' un po' stressato da me.. :oops:
..lo assillo un po' per tutto sopratutto dopo l'operazione e allora ho pensato..tanto nei primi di giugno deve venire per il vaccino..lo lascio in pace..ormai per sto mese e' ferrato cosi'.. :oops:
..ti faro' sapere.. :wink:

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sabato 26 maggio 2007, 23:36
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