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 Parliamo con i Giudici 
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ciao, nella mia esperienza il mondo dei giudici e' cambiato , ho fatto stage con diversi giudici in contemporanea anche il mio istruttore , voglio dire che due persone a terra ti correggono e nello stesso tempo si danno consigli a vicenda perche' nel dressage e' essere binomio .


giovedì 30 marzo 2006, 11:31
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Ma che bella discussione e che interventi interessanti!

Io ho il massimo rispetto per i giudici, sia perche' il mio ex istruttore (l'istruttore della mia vita, che mi ha messo in sella e mi ha insegnato per 12 anni) era giudice nazionale, sia per quello che ha detto Giudice (che si fanno weekend di gara col solo rimborso spese, e si sentono ancora criticare; io non ce la farei!). Certo a volte purtroppo si ha l'impressione che certi nomi influiscano, e certe differenze di punteggi fanno rizzare i capelli (all'ultimo nazionale una ragazza, non io, ha preso da un giudice 62% e da un altro 47%. Ventisette punti di differenza in una ripresa breve non sono proprio una manciatina). Pero' ripeto, credo che giudicare sia la cosa piu' difficile del mondo. Un po' di anni fa scrivevo per il mio istruttore, e ricordo che nella mia mente non azzeccavo un voto [:)]. Ci sono tantissimi dettagli che io, con tutto l'impegno di questo mondo, semplicemente perderei.
Paradossalmente, credo che le categorie piu' difficili da giudicare siano le piu' basse. Per qualche motivo, ho l'impressione che dare un giudizio su una ripresa di 4 minuti senza movimenti particolari (come puo' essere una E) sia molto piu' impegnativo che valutare un GP con i suoi movimenti continui e difficili e binomi che si sa lavorano insieme da anni e cavalli preparati da chi li monta. Invece, come dice Giudice, il cavallo con la lingua fuori puo' essere il vecchio cavallo della scuola, i cui difetti l'allievo semiprincipiante non puo' sperare di correggere. E come si fa a punire, senza scoraggiare? Visto che possiamo assumere che i giudici in quanto tali abbiano la passione del dressage e che uno dei loro scopi sia quello di incrementare la diffusione del nostro sport. Credo che questa sia la cosa piu' difficile. Io stessa a volte mi scoraggio (con il mio cavallo giovane, arrivato dalle aste sulle spalle e con il naso costantemente sotto la verticale, facciamo lentamente progressi perche' stia su da solo e sulla verticale. E' migliorato infinitamente e lo scorso weekend per la prima volta l'ho sentito bello in gara, stava davvero su da solo. Eppure un giudice mi ha commentato piu' volte "sotto la verticale" e in effetti a tratti scendeva, soprattutto al galoppo destro che lui trova piu' difficile. A me e' un po' crollato il mondo addosso, pensando che se ancora mi scrivevano cose del genere dopo tutto il lavoro fatto, dopo che l'avevo sentito <i>":1s3y6gvk] <i>finalmente":1s3y6gvk] <i>":1s3y6gvk] cosi' bene, allora non avevo speranza. Ma il punto e' proprio questo: loro non possono sapere il <i>":1s3y6gvk] <i>rispetto a prima":1s3y6gvk] <i>":1s3y6gvk] .
Insomma, non credo che esistano i giudici sadici (al contrario dei prof sadici, della cui esistenza sono certa). E' una bella responsabilita' giudicare e vorrei solo dire -spero a nome di tutti i dressagisti agonisti- che, nonostante a volte non sembra sia cosi', vi apprezziamo veramente dal profondo del cuore.

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Di ciascun'arte ove hanno posto cura;
e qualunque all'istorie abbia avvertenza,
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giovedì 30 marzo 2006, 13:03
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ciao , grande pascal .


giovedì 30 marzo 2006, 13:23
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Sono tornato ora in ufficio e.... , è tanto vero che chiunque lavori o si divera con il cavallo sa, che i cavalli prima o poi ti fanno bugiardo, che nulla è certo e che c'è sempre da imparare da tutti e a tutti i livelli; da qui il mio reiterato consiglio Ascoltare tutti, elaborare le risposte ed usare la propria sensibilità.!
Grazie per il tuo commento

ANTHEMIS ha scritto:

ciao, nella mia esperienza il mondo dei giudici e' cambiato , ho fatto stage con diversi giudici in contemporanea anche il mio istruttore , voglio dire che due persone a terra ti correggono e nello stesso tempo si danno consigli a vicenda perche' nel dressage e' essere binomio .

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giovedì 30 marzo 2006, 14:39
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Cara Pascal non conosco la tua età ma fai dei regionamenti veramente responsabili, complimenti. I complimenti non sono per gli apprezzamenti ma per aver centrato il vero nocciolo del problema. E' assolutamente più difficile giudicare una E che un Gran Premio. In una E devi trovare e gratificare l'unica cosa bella nella marea di cose mal fatte. In un Gran Premio devi evidenziare l'unica cosa scorretta in un universo di cose perfette. A tua consolazione il giudice che ha dato il 47% stà ancora oggi rodendosi l'anima per il suo errore e il concorrente che ha preso il 47% educatamente avrebbe pututo dare un ulteriore servizio allo sport chiedendogli le motivazioni. Da parte della Federazione la cosa non è passata inosservata.
Grazie per il tuo caloroso intervento
Pascal ha scritto:

Ma che bella discussione e che interventi interessanti!

Io ho il massimo rispetto per i giudici, sia perche' il mio ex istruttore (l'istruttore della mia vita, che mi ha messo in sella e mi ha insegnato per 12 anni) era giudice nazionale, sia per quello che ha detto Giudice (che si fanno weekend di gara col solo rimborso spese, e si sentono ancora criticare; io non ce la farei!). Certo a volte purtroppo si ha l'impressione che certi nomi influiscano, e certe differenze di punteggi fanno rizzare i capelli (all'ultimo nazionale una ragazza, non io, ha preso da un giudice 62% e da un altro 47%. Ventisette punti di differenza in una ripresa breve non sono proprio una manciatina). Pero' ripeto, credo che giudicare sia la cosa piu' difficile del mondo. Un po' di anni fa scrivevo per il mio istruttore, e ricordo che nella mia mente non azzeccavo un voto [:)]. Ci sono tantissimi dettagli che io, con tutto l'impegno di questo mondo, semplicemente perderei.
Paradossalmente, credo che le categorie piu' difficili da giudicare siano le piu' basse. Per qualche motivo, ho l'impressione che dare un giudizio su una ripresa di 4 minuti senza movimenti particolari (come puo' essere una E) sia molto piu' impegnativo che valutare un GP con i suoi movimenti continui e difficili e binomi che si sa lavorano insieme da anni e cavalli preparati da chi li monta. Invece, come dice Giudice, il cavallo con la lingua fuori puo' essere il vecchio cavallo della scuola, i cui difetti l'allievo semiprincipiante non puo' sperare di correggere. E come si fa a punire, senza scoraggiare? Visto che possiamo assumere che i giudici in quanto tali abbiano la passione del dressage e che uno dei loro scopi sia quello di incrementare la diffusione del nostro sport. Credo che questa sia la cosa piu' difficile. Io stessa a volte mi scoraggio (con il mio cavallo giovane, arrivato dalle aste sulle spalle e con il naso costantemente sotto la verticale, facciamo lentamente progressi perche' stia su da solo e sulla verticale. E' migliorato infinitamente e lo scorso weekend per la prima volta l'ho sentito bello in gara, stava davvero su da solo. Eppure un giudice mi ha commentato piu' volte "sotto la verticale" e in effetti a tratti scendeva, soprattutto al galoppo destro che lui trova piu' difficile. A me e' un po' crollato il mondo addosso, pensando che se ancora mi scrivevano cose del genere dopo tutto il lavoro fatto, dopo che l'avevo sentito <i>"] <i>finalmente"] <i>"] cosi' bene, allora non avevo speranza. Ma il punto e' proprio questo: loro non possono sapere il <i>"] <i>rispetto a prima"] <i>"] .
Insomma, non credo che esistano i giudici sadici (al contrario dei prof sadici, della cui esistenza sono certa). E' una bella responsabilita' giudicare e vorrei solo dire -spero a nome di tutti i dressagisti agonisti- che, nonostante a volte non sembra sia cosi', vi apprezziamo veramente dal profondo del cuore.

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giovedì 30 marzo 2006, 14:51
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A integrazione della risposta data a Pascal occorre a mio avviso usare le giurie come specchi in quanto a volte lavorando da soli spesso ci autoconvinciamo di aver ottenuto enormi risultati.

Ribadisco, se dopo dieci gare prendo mediamente il 64% sono autorizzato a dire che sono un binomio da 64% e se dopo sei mesi prendo in altre dieci gare mediamente il 65% sono autorizzato a dire che sono migliorato

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giovedì 30 marzo 2006, 14:57
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Grazie della risposta e per avermi confermato che i GP sono piu' difficili delle E... vedi che sotto sotto potrei fare anche io il giudice... sto scherzando!!!!

Di anni ne ho 25 ma i miei apprezzamenti nei confronti dei giudici nascono solo dal fatto che piu' o meno ho sempre montato, a casa, con istruttori-giudici e questo mi ha aiutato tantissimo a capire cosa vuole e vede un giudice.

Quella ragazzina del nazionale era giovane, poverina, forse non ha semplicemente avuto il coraggio di farsi avanti e chiedere il perche' dei voti cosi' bassi. Non credo che nemmeno io l'avrei fatto, in tutta onesta'. Mi sto rendendo conto che ci vuole auto-disciplina per andare da un giudice dopo la gara e chiedergli il perche' di un 3 o un 4, soprattutto se hai un istruttore che ti ha gia' dato una risposta.

Posso chiedere una cosa che mi sono sempre chiesta? Bisogna salutare tutti e tre i giudici quando si entra in campo? Voglio dire, e' maleducazione non farlo, oppure no? Io ho sempre salutato ma adesso, da quando ho il puledro, mi rendo conto che a volte mi dimentico - entro in campo e mi precipito a fargli vedere i punti del rettangolo piu' "pericolosi", quelli che lo possono spaventare. Poi suona la campana e io entro sentendomi una gran maleducata per non aver detto "buongiorno". Ma e' importante o no salutare?

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giovedì 30 marzo 2006, 15:07
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Grazie per i commenti ma veniamo alla domanda.

Il concorrente saluta la giuria in occasione del suo alt in X. I 45" a disposizione dopo il suono della campana sono a sua completa disposizione per ottenere dal suo cavallo la massima concentrazione possibile e in questo tempo può fare ciò che vuole.

In tutte le gare la giuria è dotata di un ordine di partenza dal quale la stessa può desumere tutti i dati necessari per il corretto funzionamento della ripresa.

L'abitudine di presentarsi al giudice in C proviene dagli anni in cui le segreterie erano meno professionalmente preparate e non vi era la certezza di utilizzare la scheda corretta per il concorrente in campo. E' anche opportuni presentarsi se per motivi diversi l'ordine di partenza non viene (eccezionalmente) rispettato.

Fomdamentalmente mi appare corretta la procedura di impegnare il tempo a dispiszione per far vedere le possibili difficolta al proprio cavallo specialmente se è giovane o pauroso.


Pascal ha scritto:

Grazie della risposta e per avermi confermato che i GP sono piu' difficili delle E... vedi che sotto sotto potrei fare anche io il giudice... sto scherzando!!!!

Di anni ne ho 25 ma i miei apprezzamenti nei confronti dei giudici nascono solo dal fatto che piu' o meno ho sempre montato, a casa, con istruttori-giudici e questo mi ha aiutato tantissimo a capire cosa vuole e vede un giudice.

Quella ragazzina del nazionale era giovane, poverina, forse non ha semplicemente avuto il coraggio di farsi avanti e chiedere il perche' dei voti cosi' bassi. Non credo che nemmeno io l'avrei fatto, in tutta onesta'. Mi sto rendendo conto che ci vuole auto-disciplina per andare da un giudice dopo la gara e chiedergli il perche' di un 3 o un 4, soprattutto se hai un istruttore che ti ha gia' dato una risposta.

Posso chiedere una cosa che mi sono sempre chiesta? Bisogna salutare tutti e tre i giudici quando si entra in campo? Voglio dire, e' maleducazione non farlo, oppure no? Io ho sempre salutato ma adesso, da quando ho il puledro, mi rendo conto che a volte mi dimentico - entro in campo e mi precipito a fargli vedere i punti del rettangolo piu' "pericolosi", quelli che lo possono spaventare. Poi suona la campana e io entro sentendomi una gran maleducata per non aver detto "buongiorno". Ma e' importante o no salutare?

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giovedì 30 marzo 2006, 15:18
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Ribadisco, se dopo dieci gare prendo mediamente il 64% sono autorizzato a dire che sono un binomio da 64% e se dopo sei mesi prendo in altre dieci gare mediamente il 65% sono autorizzato a dire che sono migliorato [/quote:jf5otp3e]

Un'altra domandina....
Non so in Italia ma negli US vedo molte persone che, nonostante prendano punteggi at 49% e non piu' del 54% fanno la gara successiva ad un livello piu' impegnativo.
Personalmente sono dell'opinione che se non si prende perlomeno un 62% non si dovrebbe passare ad un livello pi' impegnativo. Se per esempio faccio una M e prendo 51%, non dovrei neppure pensare a fare una D la prossima gara. Pero', come ripeto, negli US, la cosa e' molto comune.
Considerato che i giudici non sono moltissimi e ci sono delle ottime possibilita' che un concorrente possa avere lo stesso giudice in varie gare, come e' vista una cosa del genere dal punto di vista del giudice?


giovedì 30 marzo 2006, 17:46
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Il Giudice ma in vero chiunque veda settimanalmente 50/80 cavalli al sabato e 60/70 cavalli la domenica difficilmente riesce, anche volendo, ad avere una memoria storica di tutti i binomi visti.
Forse qualche binimio può restare per motivi diversi scolpito nella mente per alcune settimane ma... ciò è abbastanza raro e inusuale.

Il Giudice migliore è quello che non ha memoria.

Per venire all'opportunità di fare passaggi a livelli superiori di difficoltà con un binomio non ancora pronto devo dirle che a mio avviso il binomio in questione commette un errore di addestramento grave e sicuramente ne pagherà le conseguenze in prima persone il cavaliere in termini di qualità di monta ottenendo resistenze e difese innaturali.
Poi in gara riceverà cio che ha seminato.

Nella vera sostanza ogni giudice giudica i vari livelli delle riprese in base ad una così detta "Scala dell'addestramento" che qui mi permetto di allegare nell'ordine di importanza:

1 RITMO
(RHYTHM)
(TAKT)

2 DECONTRAZIONE
(LOOSENESS)
(LOSGELASSENHEIT)

3 CONTATTO
(ACCEPTANCE OF BIT)
(ANLEHNUNG)

4 IMPULSO
(IMPULSION)
(SCWUNG)

5 CAVALLO DIRITTO
(STRAIGHTNESS)
(GERADERICHTEN)

6 RIUNIONE
(COLLECTION)
(VERSAMMLUNG)

La fase dell'addestramento preliminare ( per intenderci le E )DEVE prendere in considerazione i punti 1 2 ed un poco del 3 - La fase così detto dello sviluppo delle capacità propulsive ( per intenderci tutte le F ed una prima parte delle M ), assodata e confermata INEQUIVOCABILMENTE la prima fase deve puntare il dito, in aggiunta ad un confermato punto 3, gradualmente ai punti 4 e 5 e solo in un'ultima fase ( per intenderci le D ) detta di sviluppo delle capacità di portar peso, consolidati i punti presedenti, ci si interessa, come ciliegina sulla torta, il punto 6.

<b>Se in ogni momento del proseguire dell'addestramento si incontrano resistenze o contrasti occorrerà fare un passo indiero e riprendere il lavoro ad uno stadio più facile.</b>

Solo così alla fine avremo un sereno cavallo da dressage.

Ora i giudici seri pensano, lavorano e giudicano in base a questa visione delle cose, quindi la discriminante non è tanto la percentuale ma il fatto che il cavallo portato a fare cose più difficili inevitabilmente le fa peggio con errori e tensioni se... non con difese.

La materia è molto complessa e come ho già avoto modo di dire non tutti i soggetti sono uguali ed ogniuno di noi è stato smentito da un particolare cavallo ma spero di aver dato risposta alla sua domanda.


mzpeepers ha scritto:

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Ribadisco, se dopo dieci gare prendo mediamente il 64% sono autorizzato a dire che sono un binomio da 64% e se dopo sei mesi prendo in altre dieci gare mediamente il 65% sono autorizzato a dire che sono migliorato


Un'altra domandina....
Non so in Italia ma negli US vedo molte persone che, nonostante prendano punteggi at 49% e non piu' del 54% fanno la gara successiva ad un livello piu' impegnativo.
Personalmente sono dell'opinione che se non si prende perlomeno un 62% non si dovrebbe passare ad un livello pi' impegnativo. Se per esempio faccio una M e prendo 51%, non dovrei neppure pensare a fare una D la prossima gara. Pero', come ripeto, negli US, la cosa e' molto comune.
Considerato che i giudici non sono moltissimi e ci sono delle ottime possibilita' che un concorrente possa avere lo stesso giudice in varie gare, come e' vista una cosa del genere dal punto di vista del giudice?

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venerdì 31 marzo 2006, 8:08
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Giudice ha scritto:

Carissima, Jib vorrebbe solamente con la bacchetta magica cambiare in un giorno un sistema e un'organizzazione che ha radici nella notte dei tempi e vuole farlo lanciando critiche nell'etere è profondamente appassionato ma non si rende conto che , come ho già detto un conto è ragionale su regole comportamenti ed effetti nel cortile di casa propria ed un conto e fare ragionamenti al livello istituzionale, nazionale, internazionale e mondiale

ANTHEMIS ha scritto:

ciao, scusa jib ma non vorrei essere polemico in quale specialita' monti , nel mio modo di concepire l'equitazione al primo posto metto il rispetto del cavallo poi il giusto addestramento se voglio fare dressage , altrimenti mi metto le ghette le giuste protezioni al cavallo e via delle belissime passeggiate .



L'organizzazione di cui parli non ha radice nella notte dei tempi. Il dressage, come evento agonistico, è comparso all'inizio del ventesimo secolo, e la fei, così come è oggi, si è sviluppata in una arco di tempo che ha decisamente meno di un secolo.

Mi permetto di "lanciare critiche nell'etere" dal cortile di casa mia perchè quotidianamente mi trovo a contatto con cavalli matti, pericolosi, stroncati fisicamente e psicologicamente, anche cavalli di alta qualità, non perchè siano nati così, ma perchè il loro compito doveva essere praticare il Dressage o, nella migliore delle ipotesi, lavorare in piano in funzione del salto.
E' stato fatto non da beoti, il lavoro, ma da gente che si considera professionista, fra l'altro seguendo quella bella scaletta (ritmo, decontrazione, ecc.) che si vede sopra.
Bel risultato.

Quello che si vede in rettangolo è il risultato di una selezione, è un prodotto finito.
Molta parte dei concorrenti che gareggiano in Dressage hanno al loro attivo uno o più cavalli scartati precedentemente perchè "non idonei al dressage": traducendo, cavalli scartati perchè rifiutavano il lavoro, in modo più o meno violento. I professionisti, poi, hanno alle spalle una percentuale altissima, anche di ottimi cavalli, scartati per lo stesso motivo, e non perchè non fossero "adatti" ma perchè non reggevano fisicamente e mentalmente il lavoro loro imposto.
Il giudice non giudica il concorrente in base a quanti cavalli il concorrente ha dovuto cambiare per arrivare lì dove è, lo giudica in base a quello che vede in quel momento con quel cavallo, in molti casi l'unico che ha resistito al lavoro.

Vivo sulla mia pelle tutto questo, mi occupo del recupero di questi soggetti che hanno avuto la sfortuna di nascere troppo talentuosi per essere lasciati in pace, e hanno dovuto fare Dressage venendo distrutti prima del tempo. Quando riesco ad arrivarci, naturalmente, prima che sia troppo tardi (prima che diventino carne per scatolette)o prima che vengano venduti a commercianti senza scrupoli.

Dal cortile di casa mia riesco a vedere tutto questo, anche se vivo in una zona decentrata dal fulcro del Dressage in Italia e in Europa, ma è meglio così, perchè di orrori se ne vedono troppi, in giro.

Quindi sbrigatevi , con questo "cavallo felice", perchè i cavalli sono arcistufi.

Per rispondere ad Anthemis, non pratico alcuna disciplina, se non occasionalmente, ma ho sufficiente cultura ed esperienza per riuscire a fare qualcosa di più di qualche passeggiata. I cavalli che restano con me per un periodo di tempo abbastanza lungo arrivano tutti, e dico tutti, senza distinzione di razza e morfologia (quindi non sono necessariamente tedeschi o olandesi) a praticare la riunione almeno fino al piaffer, con tutto il repertorio di lavoro su due piste, cambi di galoppo, ecc. ecc.
L'unico problema è che non c'è nessun giudice che mi giudica ma possono farlo tutte le persone che vogliono venire a casa mia per vedere se quello che dico è vero.
Nel cortile di casa mia.

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Massimo Basili


venerdì 31 marzo 2006, 13:26
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Giudice ha scritto:

Il giudice deve essere autorevole ma comprensivo ed ha un solo credo, per la buona pace di Jib, il credo delle regole universalmente discusse, riconosciute ed ufficializzate. Il giudice infine non cambia le regole a suo piacimento ma lavora perchè le sue idee diventino regola con l'approvazione di tutti.


...senza l'approvazione del cavallo, però,purtroppo.

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Massimo Basili


venerdì 31 marzo 2006, 13:32
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Giudice ha scritto:

Quello che è stato letto è la versione Ufficiale fornita alla stampa per tutto il mondo del dressage. Quello che dico è che nel ristretto mondo dei Giudici anche se a livello mondiale evidenziata la pretica ed il problema verrà posta in atto una particolare attenzione e tutti coloro che sconfineranno la sottile linea di demarcazione verranno adeguatamente ripresi

mzpeepers ha scritto:


<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Ho seguito la discussione sulla Rolkur, bene è dei mesi scorsi il forum internazionale cha ha scentificamente dimostrato come la pratica quasi sempre sia dannosa per il cavallo. E' recentemente uscita una nutrita documentazione FEI sull'argomento.


Premesso che non ho assolutamente nessunissima intenzione di iniziare un'altra discussione sul rollkur ne parlandone bene ne parlandone male......ma ho letto il riporto FEI (tutte le 36 pagine) e non c'e' nulla che dica che la tecnica (la quale e' ora chiamata iperflessione) sia dannosa a meno che non praticata da persone incompetenti il che in teoria vale per qualsiasi tecnica non solo questa in particolare. Visto che il giudice dovrebbe, per definizione della sua professione, dare delle risposte imparziali, sarebbe forse meglio che informazioni sbagliate non siano fornite.




Su questo argomento, finchè non prenderete una posizione chiara, Giudice, non potrete essere credibili.
All'esterno viene dato un messaggio che lascia intendere che l'incappucciamento sia da non bandire completamente, fra di voi parlate di provvedimenti che allo stato delle cose non se ne vede l'ombra.
Oggi i campi prova dei rettangoli internazionali sono pieni di gente che lavora il cavallo in rollkur, e anche entrando in campo gara qualcuno si dimentica di alzargli la testa. Nonostante ciò vengono premiati con voti eccezionali e portati ad esempio per il pubblico e per chi lavora i cavalli in piano.
Questo, per me, uccide l'equitazione.
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Massimo Basili


venerdì 31 marzo 2006, 13:41
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Giudice ha scritto:

ti chiedo di riflettere su chi sta facendo di più per i cavalli.

Con molto rispetto per la tua passione saluti



Ci sto riflettendo, con tutto il rispetto per la tua professione. Saluti.

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Massimo Basili


venerdì 31 marzo 2006, 13:45
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ciao, cara/o jib tu stai criticando una disciplina come il dressage perche' non vai a vedere come si addestra un cavallo sul salto? forse i cavalli che praticano la specialita' del salto quando vedonono avvicinarsi i loro istruttori si sellano da soli dalla felicita'.1 Cavalli sbarrati 2 cavalli che arrivano sul salto hanno gli occhi girati dal terrore 3 cavalli che avvicinadosi alla barriera vengono frustati facendogli venire delle piaghe e quant' altro , con tutto questo non dico che il dressage e' l'anticamera della pazzia per i cavalli , forse nella zona dove abiti c'e' qualche persona che crede di insegnare dressage ma dovrebbe rivolgersi alla coltivazione delle patate. per quello che tu dici di fare per i cavalli bene sono contento .


venerdì 31 marzo 2006, 14:13
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